The Night We Met

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The Night We Met
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Summary
Giugno 2001. Il loro primo incontro. I loro mesi felici.I had all and then most of youSome and now none of youTake me back to the night we metI don't know what I'm supposed to doHaunted by the ghost of youTake me back to the night we met{The Night We Met - Lord Huron}
Note
Visto che sono vecchia e mi piacciono le tabelle di prompt, prendo in prestito questa tabella https://mezza-tabella.livejournal.com/profile
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44. Desiderio

Luglio 2001

 

Non erano mancate le occasioni. Avrebbero potuto farlo anche al primo appuntamento, ma Steve non aveva mai voluto. Steve era quello che aveva voluto aspettare. Era quello che le ripeteva che c’era tempo, che avevano tutto il tempo del mondo e potevano fare le cose con calma. E per lei era strano. Nessuno le aveva mai detto che c’era tempo, che avevano tempo. Nessuno aveva mai fatto un progetto a lungo termine con lei. Soprattutto non quando si trattava di sesso.

I ragazzi con cui era uscita durante il periodo universitario volevano tutti solo una cosa: andare a letto con lei.

Steve no.

La prima sera che avevano passato sotto lo stesso tetto, Steve l’aveva baciata. Le aveva fatto perdere la testa con dei semplici baci e Tasha non credeva fosse possibile. Aveva superato solo il confine della maglietta con cui dormiva. Le aveva toccato il seno con una delicatezza mai sperimentata prima. E lei voleva di più. Voleva sentire quel tocco su tutto il corpo. Voleva perdersi totalmente nell’odore della pelle di Steve. Voleva sentire come era la sua voce quando perdeva il controllo. E quella sera avrebbero davvero potuto andare fino in fondo. Avevano entrambi bevuto abbastanza da non avere freni, ma Steve si era tirato indietro.

E non le era mai capitato. I ragazzi, soprattutto quando aveva bevuto lei, cercavano sempre di affrettare i tempi. E lei, in tutta onestà, non si era mai tirata indietro.

Spesso non lo aveva fatto perché credeva che quello potesse essere l’unico modo in cui qualcuno avrebbe potuto amarla.

E poi arrivava Steve. Steve che aveva passato una notte a baciarla e basta. Steve che non aveva superato neppure la barriera dei loro vestiti. Steve che la trattava con una cura e attenzione che mai nessun uomo le aveva riservato. E lei sentiva di desiderarlo sempre di più. Ed era strano anche per lei. Non le era mai piaciuto nessuno a quel modo.

“Steve, la prossima volta che vengo qui vi sistemo quel frigo. Tutto questo rumore è insopportabile.” Aveva appoggiato la testa sul petto di Steve. Steve era sdraiato sul divano e guardava la televisione, ma non aveva tardato a portare la mano alla sua testa e accarezzarle piano i capelli. Le piaceva quando lo faceva. E lo faceva quasi sempre.

“Bucky ha detto che se ne sarebbe occupato lui.”

“Lo dice da quando sono venuta qui la prima volta.” Non era da molto, si era detta mentalmente. In effetti stava frequentando Steve da poco tempo, anche se le sembrava che stessero insieme da una vita.

Steve aveva smesso di guardare la televisione e aveva spostato lo sguardo su di lei. Sorrideva.

“Ma dove la trovo una che mi vuole riparare il frigo? Sei incredibile, Tasha Stark.”

“E’ solo deformazione professionale. Non ho speso così tanti soldi per il MIT per nulla.”

“A settembre gliene darai altri.”

“Mi serve il master in elettrotecnica.”

“Non credo proprio ti serva. Credo tu sappia più di elettronica dei tuoi futuri insegnanti. Altrimenti non avresti costruito Dum-E da sola.”

Steve le sorrideva dolcemente mentre lo diceva. Era così raro trovare un uomo che non parlasse con scherno del suo robot. La meccanica non era una materia per una ragazzina, se lo era sentito ripetere così tante volte che le sembrava di averlo tatuato addosso.

“Non mi serve, ma mi serve.” Si era sporta, appoggiando le mani sul suo petto, per poterlo guardare più da vicino. Steve la guardava sempre con dolcezza. La guardava come se fosse qualcosa di prezioso. Qualcosa da trattare con cura. Ed erano solo poche settimane, continuava a ripetersi mentalmente ogni volta che incrociava il suo sguardo. Era un mese appena, ma le sembrava molto di più. Le sembrava di conoscere Steve da sempre. Di stare con lui da sempre.

Eppure quel ragazzo non l’aveva mai sfiorata, praticamente. Baci, carezze. Ma sempre nei limiti di una decenza che gli uomini non le avevano mai riservato.

Voleva aspettare, le aveva detto. Era stato preso in giro da Bucky anche in sua presenza, e per una volta gli dava ragione. Aveva forse dato fin troppo spesso ragione a quel ragazzo, in effetti.

“Steve, posso baciarti?”

Lo aveva guardato spalancare un po’ gli occhi prima di arrossire. Steve arrossiva. Steve si imbarazzava. Ed era una cosa bellissima da vedere. Era così strana, ma la faceva sentire importante.

Lo aveva baciato ancora prima di ricevere una risposta da parte sua. Steve non aveva esitato e aveva subito risposto al suo bacio. Le aveva accarezzato la schiena e lei si era lentamente stretta di più a lui. Era come se in quel momento avesse desiderato di diventare tutt’uno con Steve.

E non le era mai successo.

Non aveva mai desiderato appartenere davvero a qualcuno come le stava succedendo quando era con Steve. Era semplice stare con lui. Erano momenti piacevoli quando erano da soli. E anche se erano passate solo poche settimane dal loro primo incontro, sentiva che Steve sarebbe stato quella persona che non avrebbe mai voluto perdere.

Piaceva anche a Rhodes, anche se non lo aveva ancora conosciuto. E i ragazzi con cui usciva di solito non erano mai piaciuti al suo migliore amico, neppure dopo averli conosciuti.

Steve era diverso. Steve le faceva partire le farfalle nello stomaco con un sorriso, con uno sguardo. Con un semplice tocco. Steve era quel tipo di uomo che si potevano vedere solo nei film d’amore, che lei aveva tanto deriso e disprezzato nel corso degli anni. Le stava facendo cambiare idea su tutto quello che aveva sempre creduto sulle relazioni. Non che ne avesse avuto di decenti, ma forse era proprio per questo che le faceva cambiare idea. Che le faceva capire cosa volesse dire amare e desiderare davvero qualcuno.

Era giovane, qualcuno avrebbe aggiunto anche ingenua, ma quel ragazzo che aveva conosciuto per caso in un pub le stava facendo desiderare tutta una serie di cose a cui prima non aveva mai badato. C’erano gli appuntamenti al parco, le serate sul divano. C’erano leggeri baci sulle labbra, e c’erano carezze che le facevano venire i brividi di piacere.

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