Drabble event 1

Harry Potter - J. K. Rowling The Hobbit - All Media Types Marvel Cinematic Universe Sherlock (TV) Kuroshitsuji | Black Butler NCIS Castle
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Summary
Questa è una raccolta di piccole fanfiction scritte per quest'evento    Ogni capitolo è una storia a se, fandom, rating e coppia sono scritte nella descrizione del capitolo. Ho preferito pubblicare tutto qui su AO3 ma alcune delle storie le pubblicherò anche sul mio profilo EFP.
Note
La prima storia è:Rating: Teen and up (giallo)Pairing: Thorin/BilboWarning: Angst, Spoiler per l'ultimo filmPrompt: Donnie TZ ---> Se per far rinsavire Thorin dalla sua follia Bilbo decidesse per la via di una (timida) seduzione?
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Alla stazione di Waterloo

Il caso era finalmente concluso. Sherlock ed il suo fedele blogger avevano risolto come al solito la situazione con una corsa che li aveva portati ad arrestare il colpevole, ed ora si ritrovavano nel bel mezzo della stazione di Waterloo sotto un enorme albero di Natale, pieno di bigliettini con tutti i desideri dei viaggiatori. John alzò lo sguardo curioso e ne lesse un paio.

Molti erano biglietti con dichiarazioni d’amore, desideri di felicità, di riuscire a mettere su famiglia. C’erano centinaia di desideri su quell’albero. Guardò verso il detective e lo vide parlare con Lestrade, nessuno pareva preoccuparsi di lui in quel momento.

John prese un foglietto dalla tasca della sua giacca e vi scrisse sopra il proprio desiderio. “Vorrei che Sherlock deducesse che lo amo” Era un desiderio così stupido, infantile, romantico, ma non poteva farci nulla, non c’era regalo che più desiderasse al mondo se non quello. Si era innamorato del suo migliore amico fin dal primo istante, ci aveva messo anni per capirlo, ma ora che finalmente ci era riuscito non sapeva come fare. Quella era la prima volta che lo scriveva o diceva in alcun modo.

“John?” il dottore si girò verso Lestrade, l’ispettore gli fece segno di avvicinarsi per la sua deposizione. Lui sospirò, appese il bigliettino e si preparò a dire quello che era successo.

Mentre John era occupato, Sherlock si avvicinò di soppiatto all’albero e sbirciò che cosa aveva scritto il suo amico. Quando si rese conto del significato del messaggio i suoi occhi si spalancarono e il suo cuore perse un colpo. Cercò tra i rami dell’albero fino a quando non trovò il bigliettino che lui stesso aveva scritto il giorno prima quando era andato in sopralluogo. Il contenuto era incredibilmente simile.

Il detective fece finta di non sapere nulla dei loro reciproci sentimenti. E se John non intendeva che lo amava in quel modo, ma pareva proprio di si, e cosa avrebbe fatto Sherlock una volta messe le carte in tavola? Non aveva la minima esperienza di una relazione. Arrivò la vigilia di Natale ed ancora non aveva deciso cosa fare.

Dopo tutto il suo pensare si sorprese quando la confessione gli scappò dalle labbra involontariamente. Non era una confessione complessa e preparata, era semplicemente successo.

John gli aveva preparato una cioccolata calda squisita e lui se la stava gustando felicemente sul divano. John era seduto al suo fianco come al solito quando guardavano la televisione. Per una volta non aveva il computer sulle gambe, una volta finita la cioccolata fu per lui la cosa naturale del mondo stendersi sul divano, e se la sua testa in quel modo finiva in grembo al suo amico era solo una coincidenza.

John era di certo stupito dall’improvvisa voglia di contatto del detective ma non si lasciò perdere l’occasione di affondare le mani nei suoi riccioli neri.

La pressione sul suo cuoio capelluto lo fece rilassare a tal punto che finì per lasciarsi sfuggire il proprio segreto. “Ti amo John” il dottore rimase ghiacciato dov’era. Sherlock non si rese immediatamente conto del proprio errore. Aprì gli occhi che non sapeva quando si erano chiusi e osservò il volto incerto dell’uomo sopra di se.

“L’hai detto senza pensarci o è vero?”

“Mi è sfuggito senza volere ma è la verità… Ho lasciato un biglietto sull’albero della stazione sai? Tu il tuo lo hai lasciato il giorno dopo… Siamo degli idioti… Non so… io… non ho… non ho la minima idea di come funzioni una relazione… Voglio averne una con te, sono giorni che ci penso, ho fatto ricerche ma nulla di ciò che ho trovato si addice alla nostra situaz-“ John lo interruppe con un bacio. Non era un bacio casto, era un bacio pieno di desiderio represso che finalmente aveva una via d’uscita.

Sherlock prese la mano di John e la portò sul proprio cuore facendogli sentire il battito accelerato.

Si baciarono a lungo, dicendosi così tutto cio che si erano nascosti fino ad allora. Si separarono giusto il tempo necessario a Sherlock per arrampicarsi su di lui e mettersi a cavalcioni delle sue gambe, per poi tornare a baciarsi con passione, le lingue avvinghiate tra loro. Potevano sentire le loro erezioni spingere contro il tessuto dei pantaloni tentando di raggiungersi. Iniziarono a sfregarsi l’uno contro l’altro, infilando le mani desiderose di provare nuove sensazioni, sotto i vestiti dell’altro, sbottonando e sfilando gli indumenti fino a che non riuscirono a rimanere nudi.

I loro corpi si unirono in una danza vecchia quanto il mondo, un misto di spinte e desideri mormorati, carezze ed imprecazioni. John si lasciò preparare da dita tremanti di emozioni per poi sentire un piacere immenso quando i loro corpi finalmente si unirono tra loro, fondendosi insieme, portandoli sempre più vicini all’orgasmo. Il detective chiuse il pugno attorno al membro pulsante di John e questi venne con un gemito di piacere solo dopo qualche movimento delle dita attorno al glande.

Sherlock lo seguì subito dopo, aiutato dalle contrazioni del corpo del dottore attorno al suo e dal calore del suo sperma sulle sue dita.

Quando furono entrambi sazi e felici si rannicchiarono l’uno contro l’altro, ignorando completamente lo sperma che si stava seccando sui loro corpi. Era la prova tangente del loro amore, del fatto che finalmente, avevano compiuto l’atto che sanciva un nuovo inizio nella loro relazione, il primo passo verso un futuro insieme.

“Ti amo anche io Sherlock” sussurrò il dottore prima di addormentarsi, Sherlock sorrise e si addormentò a sua volta, il petto appoggiato contro quello del suo compagno.

Ora era suo, per sempre. Decisamente un bellissimo regalo di Natale.

Alla stazione di Waterloo, due bigliettini volavano via dall’albero di Natale in mezzo alla piazza. Il desiderio, era stato esaudito…

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