L'amore cambia tutto
Thorin era diverso, l'oro lo aveva cambiato, la febbre di voler trovare quella maledetta Arkengemma lo stava logorando. Bilbo strinse la pietra tra le mani. Doveva fare qualcosa. Lasciò il campo di battaglia e la pietra, dietro di se, e andò a cercarlo, si arrampicò agilmente sulle rovine del palazzo ed entrò da una fessura nella roccia. Non temeva la reazione del suo amico, doveva fare qualcosa per farlo ragionare, tornare in se. Aveva iniziato ad amare troppo il nano durante il loro viaggio. Chiuse gli occhi, mise l'anello per passare inosservato davanti agli altri nani e si diresse alla sala del trono. Era sicuro che lo avrebbe trovato li.
Il pavimento ormai ricoperto d'oro, era freddo sotto i suoi piedi, Thorin era al centro della sala, in ginocchio, le mani sul volto, come se stesse piangendo. Senza pensarci due volte si tolse l'anello, lo infilò in tasca e si avvicinò al nano.
"Thorin" disse piano. L'altro si alzò di scatto e lo guardò con odio.
"TU! TRADITORE!" urlò avventandosi contro di lui, le mani forti del nano si strinsero attorno al suo collo togliendogli l'aria. Caddero entrambi per terra. Bilbo guardò i suoi occhi scuri cercando di supplicarlo con lo sguardo, di fargli capire i propri sentimenti. Thorin sembrò percepire qualcosa perchè lo lasciò andare guardando con orrore le proprie mani. Bilbo tossì cercando di recuperare l'aria persa.
"Th-Thorin... cosa... ti s...sta... fa...facendo que...questo... te...soro?"
Il nano lo guardò con sguardo addolorato. "Cosa sto diventando Bilbo? Io non sono mio padre. Io provo dei sentimenti, voglio il bene della mia gente, il tesoro non importa... Che ci faccio qui mentre i miei amici muoiono per me? Che razza di re sono?" chiese stralunato.
Bilbo si alzò da terra e gli prese le mani, tenendo gli occhi fissi nei suoi. "Io ritengo che tu sia una buona persona, hai perso solo la retta via, devi fare cio che ti detta il cuore..." Gli prese il volto tra le mani e lo baciò sulle labbra.
Thorin si ritrasse dal bacio. "Cosa fai?" chiese stupito.
"Quello che dice il mio di cuore..." Thorin lo guardò incerto e poi lo baciò di nuovo. Il tesoro, l'Arkengemma, il tradimento, era tutto dimenticato, c'erano solo lui e il coraggioso piccolo hobbit. Si strisero l'uno all'altro, le loro lingue intrecciate, i denti che mordevano piano in un bacio appassionato.
Quando si separarono rimasero un attimo uniti, le fronti l'una contro l'altra, riprendendo fiato. "Devi andare a combattere, re sotto la montagna, ci sarà tempo per queste cose dopo che avrai vinto"
L'altro annuì, lo guardò un ultima volta e, senza dire una parola uscì dalla stanza. Bilbo lo guardò sparire, si rimise l'anello e tornò in campo.
Non sapeva che, dopotutto, non ci sarebbe stato tempo dopo...