
Amore alla panna
Jack spruzzò una piccola quantità di panna sul capezzolo di Ianto per poi leccarlo via con un piccolo risucchio che lo fece gemere di piacere. Ripetuto il gesto dall’altra parte, il capitano carezzò l’addome del suo compagno fino a dove il suo membro eretto ricadeva contro il suo addome.
Ianto gemette sotto di lui quando Jack decise di provare a mangiare la panna dall’ombelico del suo compagno e poi più su fino al petto, il collo e le labbra. Scambiarono un bacio dolce quanto la cremosa crema che potevano assaggiare in quel modo sulle labbra di uno o dell’altro.
Con una mano, Ianto prese la panna ed iniziò a spalmarla sul corpo del suo capitano. Ogni parte del corpo erogena anche minimamente venne coperta e leccata da quella lingua desiderosa di assaggiarlo. Ogni carezza era un dono, ogni bacio una dichiarazione d’amore. Quando furono sazi delle loro attività, si ritrovarono aggrovigliati nelle lenzuola, uno sopra l’altro.
“Auguri!” sussurrò il capitano.
“Grazie” fu la risposta sussurrata “A che ti serviva la panna?”
“Volevo farti una torta ma non è venuta bene… Gli ho trovato un utilizzo migliore vero?”
“Si, migliore, decisamente migliore”