Morning after
"Che cosa vuoi?"
"Te"
Erano quelle parole che li avevano portati dove erano in quel momento. Abbracciati tra le lenzuola, i capelli di lei gli carezzavano il viso. Odorava di pioggia, il sapore dei suoi baci la sera prima era quello delle lacrime.
Si erano baciati ed assaporati come lui aveva spesso sognato. L'aveva finalmente fatta sua, ogni remora, ogni atto che l'aveva tenuto lontano da lei non contava più. La memoria del suo corpo nudo premuto contro il suo, dei baci e delle carezze che si erano scambiati. Delle cose che quella donna sapeva fare con la bocca...
Meglio smettere di pensarci va. Con un sorriso decise di lasciarla dormire. Si accoccolò accanto a lei e poggiò la testa contro il cuscino.
Quando si svegliò nuovamente era da solo. Cosa poteva essere successo? Forse aveva sognato tutto? Eppure il letto era ancora caldo. La vide riapparire sulla porta. Era bellissima con indosso solo la sua camicia. Era come se quel fatto indicasse che era sua.
"Ti ho portato il caffè" Oh quella voce felice, non la sentiva da tempo ormai. Lo fece sorridere dolcemente.
"Non era un sogno allora"
"No... Decisamente non era un sogno" rispose lei provocante. Quella donna lo avrebbe certamente ucciso. Come faceva a resisterle?
Lasciarono i caffè a freddarsi sul comodino. Il suo desiderio primario in quel momento era riaverla nuda contro di se. Voleva baciarla, venerare ogni centimetro del suo corpo, memorizzare tutti i punti che la facevano gemere di piacere.
Era ovvio che proprio in quel momento doveva arrivare sua madre no?