
Gelosia e punizioni 2
Erano passate sul serio due ore da quanto Ian era uscito di casa. Mark era rimasto a letto, senza muoversi. La corda gli impediva di raggiungere il tanto agognato orgasmo tanto quanto le parole di suo marito.
Spesso lo faceva apposta, lo provocava per meritarsi queste "punizioni". Questa volta non era stato premeditato, ma una volta realizzate le possibilità di ciò che aveva fatto si era preparato ad essere punito. Aveva immaginato una sculacciata, del sesso un po' più estremo del solito, magari del bondage. Questa, era vera e propria tortura!
Il suo membro eretto lo infastidiva e gli impediva di addormentarsi ricordandogli sempre la sua presenza. Il lieve dolore sui fianchi e il sedere ad ogni movimento gli ricordavano Ian dentro di se che lo possedeva con forza. Non poteva calmarsi, voleva che Ian tornasse, che lo perdonasse, che gli dicesse che era tutto ok.
Quando suo marito rientrò in casa lo trovò disteso nel letto, quasi nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato. L'unica differenza erano le coperte che ora lo coprivano.
Ian fu su di lui in un attimo, le coperte vennero spostate, i suoi vestiti finirono in un angolo lontano della stanza e i loro corpi si incontrarono in una dolce frizione.
Mark prese questo contatto come il permesso per esplorare il corpo del suo compagno con le mani. Pareva che a Ian fosse passata l'arrabbiatura finalmente.
Gemette di frustrazione quando ricordò la corda ancora legata al suo membro eretto. "Iiiiaaannn" gemette lo sceneggiatore.
L'attore ridacchiò e portò la mano dietro a se per togliere qualcosa dal proprio corpo. Mark strabuzzò gli occhi quando vide il dildo uscire dal corpo di suo marito. Si era preparato per lui, per cavalcarlo come promesso.
"Sono stato due ore a prepararmi lentamente" sussurrò l'attore al suo orecchio mentre gettava via il dildo per prendere la sua erezione ancora legata e sedervici sopra.
Era impossibile reprimere i gemiti che quel gesto provocò ad entrambi. Ian iniziò a cavalcarlo lentamente, muovendosi a malapena sopra suo marito.
"Mi sono aperto con le dita fino a poterne avere tre su per il culo. Poi ho preso quel dildo e l'ho usato per penetrarmi più e più volte fino a che non ero sul punto di venire, solo allora mi fermavo" Continuò provocante. Mark faticava a respirare, il piacere si stava presto trasformando in dolore con il corpo sinuoso del suo compagno che si muoveva su di lui sempre più velocemente.
Ian prese la propria erezione tra le mani e iniziò a masturbarsi. Con l'altra mano andò a toccare il punto in cui i loro corpi erano uniti per accarezzarlo. "Vuoi venire vero? Io sono quasi li"
Mark non poteva far altro se non annuire. Ian sorrise e slacciò il nodo che impediva all'uomo sotto di lui di venire.
Si piegò sul suo corpo e baciò le sue labbra. Quando si staccò bastò una parola per raggiungere l'extasi di cui aveva disperato bisogno.
"Vieni" entrambi gemettero il nome dell'altro muovendosi in sincronia fino a che non vennero con forza. Le loro labbra si incontrarono scordinatamente e le loro braccia li portarono a stringersi a vicenda.
"Sei ancora... arrabbiato?" ansimò Mark all'orecchio di suo marito.
"No amore... non lo sono veramente mai stato"