
Strani insieme
“Stai bene fratellino?” chiese il maggiore degli Holmes lasciando cadere la maschera d’indifferenza che portava difronte a tutti gli altri.
Sherlock a malapena lo guardò quando annuì. Stava bene. Quegli idioti dei suoi compagni lo avevano preso di nuovo in giro e lui si era difeso. Come al solito avevano chiamato Mycroft. Sherlock era un diciassettenne non si vedeva il perché fosse necessario chiamare suo fratello ogni santa volta!
Mycroft era rassegnato ormai. “Non ti capisco Sherlock… Perché ti metti in mezzo a tutte queste liti? Devi starne fuori lo capisci? Quei ragazzi sono al disotto di te. Sono al disotto di noi! Non abbassarti al loro livello!”
“Non sei tu quello che prendono di mira però!” rispose con rabbia il suo fratellino “Non sei tu quello che chiamano strambo! Non sei tu quello che chiamano frocio!” una lacrima sfuggì dall’occhio del ragazzo.
Mycroft lo guardò stupito. Non glie lo aveva mai detto. Si mise di fronte a lui obbligandolo a guardarlo. Non era bravo in queste cose.
“Anche a me dicevano queste cose sai? Io li ignoravo, si sono stufati dopo un po’”
“Ma tu sei forte, tu sai parlare! Io dico solo cose sincere e la gente si arrabbia con me. Io sono strambo come dicono”
“No che non lo sei!” disse arrabbiato suo fratello. Per tutta risposta il ragazzino lo prese per i capelli e poggiò le labbra sulle sue in un bacio incerto.
“Si che lo sono” disse lasciandolo andare.
“Allora saremo strambi insieme” sussurrò il maggiore affondandogli le mani nei capelli e trascinandolo in un altro bacio, questa volta ricambiato. Erano insieme, come doveva essere.