
Come il prezzemolo
Ma com’era possibile che quell’uomo fosse d’ovunque? Sherlock aveva sentito parlare di quello stupido modo di dire. Sei come il prezzemolo. A quanto pare l’erba aromatica si trovava dovunque. Proprio come quel Loki.
Era sempre tra i piedi. Se lo ritrovava in casa, al supermercato, alle scene del crimine, a Scotland Yard. Era d’ovunque!
Piano piano il Dio nordico si era infiltrato nella vita del Detective a tal punto che ormai lui non si chiedeva nemmeno più che ci facesse dove era lui ogni volta.
Una cosa però era abituarsi alla presenza di una persona, un’altra era ritrovarsela in bagno! Che ci faceva Loki nel bagno con lui?
“Ti ho già detto che non mi inchinerò hai tuoi piedi solo perché sei un Dio. Non credo negli Dei” disse spogliandosi senza curarsi dell’altro uomo. Aveva intenzione di farsi una doccia e nulla lo avrebbe fermato.
Lo sguardo dell’uomo però rischiava di causargli una reazione inaspettata dato l’attenzione con cui si sentiva osservato. “Ti dispiace?” disse indicando la porta. Loki non fece alcun gesto di seguire l’indicazione.
Sherlock roteò gli occhi annoiato dall’onnipresente uomo ed entrò nella doccia. Poi un’idea lo colse improvvisamente. La sua riccia testolina bagnata spuntò da dietro la tenda della doccia. “Vuoi unirti a me per caso?”
Non aveva mai visto nessuno togliersi i vestiti più velocemente.