Drabble Event 22-24 maggio

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Companion

Uscì dal TARDIS traballante. Una mano sulla testa che scoppiava. Ogni volta rigenerarsi era più traumatico della volta precedente. Però almeno sembrava ricordare tutto stavolta. Non aveva ancora neanche avuto il tempo di esaminare il nuovo corpo ma si rendeva perfettamente conto che c’era qualcosa di diverso.

I capelli erano lunghi ed arrivavano fino alle spalle e davanti aveva un peso che prima non c’era. Azzardò per un attimo uno sguardo verso il basso e come temeva c’erano un paio di cosette che prima non erano li. Si girò verso il TARDIS sperando di poter entrare a prendere dei vestiti da donna dall’armadio ma non c’era verso. La macchina del tempo aveva chiuso la porta e si stava rinnovando.

Il Signore del Tempo… anzi, Signora, si sedette per terra con le spalle al muro e si preparò ad aspettare. Un biondino gli si mise davanti con una strana espressione in viso.

“Come hai fatto quel trucco di magia?” chiese indagatore.

“Che trucco?” chiese sentendo la sua nuova voce femminile per la prima volta. Era decisamente strano.

“Hai fatto apparire quella cabina della polizia dal nulla. Non mi sembrava che ci fossero trucchi ma non è possibile che sia seriamente apparsa dal nulla. Scientificamente…”

La ragazza gli poggiò la mano sulla bocca per farlo azzittire. “Non mi interessano queste cose. È la prima volta che sono donna. Ho bisogno di scoprire come funziono. Mi servono dei vestiti ma il TARDIS ancora non ha finito di…” in quel momento la porta della macchina del tempo si aprì e il Dottore corse verso la porta.

Si rese conto di essere stata seguita così indicò in giro. “Si, è più grande all’interno ed è una macchina del tempo e dello spazio. Mi vado a cambiare… guarda pure in giro!”

La Signora del Tempo corse nell’armadio e trovò un tailleur nero con una camicetta bianca da mettersi ed un paio di stivali con il tacco largo e non troppo alto. Si guardò allo specchio e mise il cacciavite sonico nella tasca interna della giacca insieme alla carta psichica. Decise di lasciarsi i lunghi capelli neri sciolti.

Si diresse nuovamente verso la sala comandi e sorrise al biondino. “Bene. Io sono il Dottore…” a questo di fermò perché ora che era donna le sarebbe servito un altro nome. Non voleva un nome umano normale però. “Puoi chiamarmi Lisbon. Come la città portoguese… o il pianeta ma quello non lo conosci” poi continuando il discorso “Sono una Signora del Tempo e questa è la mia TARDIS. Viaggio nel tempo e nello spazio. Vuoi venire con me…?”

“Patrick. Patrick Jane”

“Bene Patrick Jane… Vuoi venire con me a viaggiare nello spazio e nel tempo?”

“Assolutamente si!”

 

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