
Felicità
Non sempre si può vincere. Ci sono delle cose che ti mangiano dentro, cose che ti rendono vuoto e ti fanno male fino a che non scoppi. Cose inevitabili a cui non puoi resistere per sempre. Cose proibite che devi lottare per tenere lontano dalla tua mente. Pensieri rinchiusi a chiave in una stanza segreta del tuo Mind Palace.
Ma queste cose finiscono sempre per uscire fuori in qualche modo. A volte succede litigando, cercando di avere un contatto fisico con la persona a cui questi pensieri sono diretti. Altre volte succede con un abbraccio inaspettato, con una chiamata in mezzo alla notte perché la persona cui tieni di più al mondo è in ospedale.
E così ti convinci che amare non è un vantaggio. Tenere a qualcuno ti rende debole. Però non puoi evitare di amare. Una volta che ami, non si torna indietro. Soprattutto se l’amore che provi è malato, perverso, impossibile… incestuoso.
È quel tipo di amore che cresce con il tempo e ti lega sempre di più alla persona che ami, anche se questa è il tuo stesso fratellino.
Ma un amore così non si può nascondere per sempre e quando viene fuori la verità, il tuo mondo ti crolla addosso, le cose che ti eri detto per nascondere a te stesso i tuoi sentimenti non valgono più nulla e tutto ciò che hai fatto è stato inutile.
In un momento così, non ti aspetti che l’oggetto del tuo amore malato ti rimetta insieme. Non ti aspetti che prenda ciò che è rimasto di te e gli ridia la speranza con un gesto semplice come un bacio. Non ti aspetti le dita sottili da violinista di tuo fratello che ti carezzano la schiena, il viso, il petto. Non ti aspetti che quelle labbra ti cerchino ancora e ancora, curiose di conoscere il tuo sapore.
Mycroft Holmes non si era mai aspettato di conoscere la felicità. Quello, era un sentimento che lui non credeva di meritare, non con i pensieri che faceva. Ma quella, quella che stava provando in quel momento, con il corpo di suo fratello premuto contro il suo, quella era la felicità.
Sherlock lo stringeva a se come se anche lui avesse appena perso una battaglia, e forse era proprio così, forse avevano entrambi lottato contro se stessi una battaglia già persa in partenza. Per una volta a nessuno dei due importava di aver perso però. Avevano vinto qualcosa di molto più grande.