
suga & asahi & daichi
Suga arriccia il naso nel guardare Asahi slegarsi i capelli, e un'occhiata veloce a Daichi conferma ancora una volta i suoi sospetti: non è l'unico a trovarli davvero troppo lunghi. Non c'è verso di convincerlo a tagliarseli, però, e ormai la situazione è disperata; non tanto perché siano brutti o maltenuti, quanto perché finiscono ovunque e nessuno dei due ha più intenzione di subirsi ancora gli interrogatori dei loro rispettivi genitori su una presunta fidanzata qiando tornano a casa con suoi capelli sui vestiti.
È il momento di prendere in mano la situazione.
Suga è un demonio in incognito, Daichi l'ha sempre saputo, ma vederlo sorridere angelicamente ad Asahi nell'augurargli la buonanotte, quando hanno pianificato di tradirlo nelle ore successive, è addirittura più spaventoso del solito. Si ripromette ancora una volta di non farselo mai come nemico, perché l'idea di avere contro una persona del genere lo terrorizza.
È Daichi a portare avanti il piano, con il paio di forbici che Suga ha preso in prestito dal parrucchiere di sua madre, e i due ragazzi ringraziano il cielo per il sonno incredibilmente pesante dell'altro; basta immaginare le urla di Asahi se si svegliasse nel momento sbagliato per far venire a entrambi il mal di testa.
Asahi ha un'espressione così disperata la mattina dopo che Daichi si sente terribilmente in colpa; Suga, quel demonio senza cuore, è talmente indecente da fingersi sorpreso e preoccupato per l'umore dell'asso della squadra, e l'occhiata che rivolge al suo capitano è raggelante, un avvertimento.
"Prova a dirgli la verità e tu sarai il prossimo," gli sta dicendo con lo sguardo, e Daichi deglutisce un paio di volte a vuoto prima di annuire con gli occhi sbarrati.
Mai farsi nemico Suga, si ripromette per l'ennesima volta, tornando a guardare l'espressione sconsolata sul volto di Asahi. E mai toccare di nuovo i suoi capelli, aggiunge, perché non crede di poter sopportare di vederlo così depresso.