kurama/kuronue
Kurama è stanco di dover di nuovo fare la spola tra casa sua e l'ospedale, ma Shiori è di nuovo ricoverata e non ha intenzione di lasciarla sola neanche questa volta; non ha più oggetti magici da rubare per tentare di salvarla, ed è costretto ad aspettare con le mani in mano di ricevere la brutta notizia che ormai attende da qualche mese. Ha già parlato a Hiei dei suoi piani per tornare nel Makai, così come ha già detto tutto a Yusuke e Kuwabara e alle ragazze, non c'è più niente che possa ancora legarlo a questo mondo.
Sta leggendo in sala d'attesa un romanzo d'avventura che ha trovato noioso fin dall'inizio e che sta continuando solo per poterlo raccontare a Shiori, quando gli arriva al naso il sentore di fumo di una sigaretta, abbastanza leggero che probabilmente è solo lui a sentirlo, ed è senza pensarci su che chiude il libro e si alza dalla sedia per poter seguire l'odore e arrivare alla sua fonte.
È un ragazzo a tenere tra le dita la sigaretta accesa, che gli dà le spalle con i gomiti appoggiati sul davanzale della finestra aperta, al piano superiore di quello in cui è ricoverata Shiori; c'è qualcosa di stranamente familiare nel suo aspetto, e Kurama si sente stringere il cuore nel sovrapporre l'immagine del giovane uomo che ha di fronte a quella del suo primo compagno e partner, ma scuote la testa e allunga una mano per picchiettargli un dito sulla spalla.
"È illegale fumare qui," dice,senza aspettare che l'altro si volti, e rabbrividisce nel sentire la risata leggera e davvero troppo familiare che riceve in risposta.
"Non mi aspettavo di essere bacchettato proprio da te, Kurama, non ti è mai piaciuto rispettare le regole," commenta il ragazzo, gettando il mozzicone dalla finestra prima di fronteggiarlo, e Kurama aggrotta le sopracciglia e fa un passo indietro, di riflesso, preparandosi ad attaccare, perché non ha intenzione di fare di nuovo lo stesso errore e cadere nella trappola di un nemico che si è impossessato dell'aspetto di Kuronue; l'altro sbuffa e rotea gli occhi, incrociando le braccia sul petto con un'aria annoiata che stona con il bagliore divertito nelle sue iridi, e Kurama sente un'altra fitta al cuore. "Rilassati, questa volta sono davvero io, posso provartelo; chiedimi qualsiasi cosa che posso sapere solo io su quando eravamo nel Makai e risponderò a tutto."
"Non riesco a credere che Koenma ti abbia già dato la possibilità di reincarnarti," commenta Kurama qualche giorno più tardi, fissandolo mentre Kuronue studia tutto ciò che trova nel suo appartamento con aria curiosa e interessata, e non riesce a trattenere una risata nel vederlo arricciare il naso e scoprire i denti quando il televisore si accende senza che se l'aspettasse.
"Be', non aveva tanti motivi per tenermi rinchiuso," ribatte, continuando a studiare con aria tesa la televisione, come in attesa di essere attaccato. "Mi hanno dato due secoli come pena, visto che sono morto relativamente giovane e non ho commesso crimini troppo gravi," continua, allungando un dito per toccare lo schermo, prima di voltarsi sghignazzando verso di lui. "La colpa per la maggior parte dei nostri reati è stata affibiata solo a te."