
pansy&scorpius&draco
Draco ricorda perfettamente la prima volta che Pansy ha usato quel ridicolo nomignolo per chiamare suo figlio: la donna seduta sul pavimento del salone con le braccia spalancate e le gambe incrociate sul tappeto, un enorme sorriso sul volto e i capelli raccolti in una crocchia disordinata, in un'immagine che avrebbe senza dubbio fatto venire un infarto ai suoi genitori, gli occhi brillanti di meraviglia mentre osservava il piccolo Scorpius fare i suoi primi passi. Ricorda il modo in cui si era prevedibilmente Materializzata nella stanza meno di un minuto dopo che le aveva inviato un messaggio per condividere il nuovo, magnifico traguardo che suo figlio aveva raggiunto, così come aveva fatto per ogni singola novità che lo riguardasse, e non si era nemmeno sentito tanto offeso quando la sua migliore amica l'aveva completamente ignorato in favore di Scorpius: avrebbe fatto lo stesso, al suo posto.
“Ma guardati, stai crescendo così in fretta!” aveva esclamato, quando il piccolo aveva squittito un verso felice nel vederla comparire davanti a sé prima di fare qualche instabile passo per raggiungerla, e si era lasciata cadere a terra con aria eccitata (che gli aveva ricordato con una fitta al cuore l'espressione estasiata che si era dipinta sul suo viso quando erano entrati per la prima volta nella loro Sala Comune a Hogwarts, prima che la loro esperienza al castello fosse macchiata dalla guerra) per mettersi al suo stesso livello. “Vieni dalla zia, Scorpy,” aveva aggiunto poco dopo, risvegliandolo all'istante dai suoi ricordi e facendogli fare una smorfia assolutamente schifata.
“Non chiamare così mio figlio,” si ricorda di aver sbuffato con disgusto, la sua risposta probabilmente scontata che aveva fatto comparire una scintilla a metà divertita e a metà compiaciuta nelle iridi della donna.
“Zitto un po', Draco,” gli aveva risposto, senza smettere di sorridere come una bambina a Scorpius, che intanto si era avvicinato di qualche altro tremulo passo a lei aprendo e chiudendo i pugnetti come se avesse già le sue dita strette in mano. “Continuerò a chiamarlo Scorpy finché non sarà lui a dirmi di non farlo più,” aveva continuato, prima di squittire un verso felice quando il piccolo le era quasi caduto addosso facendo un passo troppo lungo per le sue gambette tozze, e Draco non se l'era sentita di ribattere nel vederla stringere suo figlio tra le braccia tra le esclamazioni gioiose del piccolo e il suono dei baci che gli stava schioccando sulle guance paffute.