No sex. It's a boy!

Harry Potter - J. K. Rowling
M/M
G
No sex. It's a boy!
Summary
Secondo sequel di "No sex. We are english" continuano le avventure/disavventure della coppietta più adorabile del mondo. Tanti nuovi amici, tante sorprese e tanto tanto sesso.Veramente tanto sesso, non sto scherzando... e non solo dolce sesso "vaniglia" quindi... ritenetevi avvisati...Attenzione: rischiate di non capirci molto se prima non leggete almeno "No sex. We are english!"
Note
Buon venerdì meravigliose persone che leggete e commentate, lo so che aspettavate questa storia con ansia, ma lasciatemi dire un paio di cosine prima di cominciare a leggere. Questa è una MPREG in tutto e per tutto, se non vi piace genere per favore non leggete, perché non farò sconti! Dal concepimento al parto nove lunghissimi mesi di sesso sfrenato e sempre più spinto, siatene consapevoli! Detto questo se ve la sentite, buona lettura e come sempre grazie alla fantastica GiadaSacchetti per la beta e grazie a Krystarka per la copertina.
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It's a girl

-Va bene così?- James Sirius, cinque anni appena compiuti, con la grinta dei quindici, era decisamente più sveglio della maggior parte degli alunni a cui aveva insegnato nella sua decennale carriera. -Allora zio?- Certo non aveva il sacro terrore che aveva tenuto a bada generazioni di teste di legno.

-Sì, razza di monello! Ora aggiungi il Capsicum frutescens, sai di cosa si tratta non è vero?- Il ragazzino si era battuto un ditino paffuto sulla fronte, per fargli credere che ci stesse pensando.
-È il pepeloncino, zio- Scorpius, il suo preferito, così simile a suo padre (quello buono) era intervento salvando il fratello maggiore. 

Il mago che aveva teorizzato che un quadro non potesse provare sentimenti non aveva mai avuto a che fare con quei tre monelli!
-Ehi! Stavo per dirlo io!- Si lamentò James Sirius, Albus poteva perdere la voce a furia di ripetergli che quel ragazzino era il ritratto di suo padre (non quello buono!), lui era sicuro che sarebbe diventato un Serpeverde fatto e finito!

-Molto bene, Scorpius, ben detto- In un angolo, Albus Severus li fissava attento, ciucciando il suo biberon. Nonostante condividessero il nome, quel bimbetto serio e spesso scostante, non riusciva proprio a capirlo. Preferiva di gran lunga l'esuberanza esplosiva di James Sirius o la pacata intelligenza di Scorpius.

-Stai attento a non aggiungere troppo estratto oppure i vostri genitori si rinchiuderanno nella loro stanza per nove mesi.- Tre paia di occhietti curiosi si voltarono verso di lui, battendo le palpebre all'unisono. "Dannato Potter che gli ha mostrato quel cartone animato!"

-Perché si devono chiudere in camera zio Sev?- Chiese Albus Severus abbandonando l'amato biberon per dire le prime parole della giornata, probabilmente anche le ultime. "E dovevi scegliere proprio quelle, vero?"
-E' così noioso stare tutto il tempo a letto- Aggiunse James Sirius, ignorandoli subito dopo per dedicarsi a mescolare la pozione.

-Noi ci stiamo solo quando siamo ammalati... questa pozione falà ammale papà Hally?- Chiese Scorpius, nonostante il piccolo difetto di pronuncia, che Severus non smetteva di trovare adorabile, era decisamente il più sveglio dei tre.
-Niente affatto piccolo, se tuo fratello non aggiungerà troppo estratto di peperoncino, papà Harry non si farà nessun male- Lo rassicurò Severus.

-Adesso cosa aggiungo zio?- James Sirius, un paio di provette nelle mani, cercava di decifrare le etichette.
-Quella rosa, testa di legno!- Lo sgridò Severus, i bambini ridacchiarono come ogni volta che li chiamava così. Era quasi contento di essere morto, se avesse dovuto insegnare a quelle tre pesti si sarebbe senz'altro distrutto lo stomaco.
Che ci pensasse la professoressa Granger a tenerli in riga!
Lui già pregustava la faccia sconvolta della ragazza il primo giorno di scuola.

-Perché ti sfreghi le mani e sollidi, zio? Sembri il plofessole cattivo delle stolie di papà Hally, quando fai così.-
Come faceva quel bimbetto a essere figlio di Potter ed essere così sveglio?
-Non è nulla, Scorpius. Sono solo contento perché la pozione è pronta.- Per fortuna era ancora abbastanza piccolo da fidarsi cecamente del suo zio Sev.
Il bambino sorrise.

-Adesso la mettiamo nel caffè speciale di papà Harry?- Chiese James Sirius prendendo un mestolino di liquido dal calderone e versandolo nella tazza rossa di loro padre.
Per fortuna, la macchinetta babbana che Potter si ostinava a usare per il suo caffè, era semplice da usare.

"Certo! Altrimenti lui come farebbe a farla funzionare?"
Era proprio di buon umore quella mattina, si era concesso addirittura una battuta!
-Bravissimo ragazzino, ma ricordati di non lasciare tracce- Ad un cenno del fratello maggiore i due piccoli, agendo come un sol uomo, avevano afferrato il piccolo calderone prendendolo per i manici e, dopo essere saliti, con qualche difficoltà su una seggiola, lo avevano vuotato nel lavandino e infilato in quella dannata cosa che puliva i piatti.
Potter non si era reso conto che, riempiendo la casa di aggeggi babbani, gli aveva spiegato la strada per raggiungere il suo scopo.

-Adesso verso il caffè anche per papà Draco e poi glieli portiamo- Riassunse il monello, prendendo la tazza vede argento del suo amato figlioccio e versando la bevanda più o meno nella direzione delle tazze.
Una discreta quantità di liquido raggiunse effettivamente le tazze, il resto si sparpagliò sul tavolo e gocciolò sul pavimento.

-Muovetevi, teste di legno, prima che il caffè si freddi. Quella cosa è già sufficientemente disgustosa così- Con un coro di risolini la processione si avviò.
In testa James Sirius che reggeva entrambe le tazze.
Camminava lentamente per cercare di non rovesciarne neanche una goccia. Era proprio bravo.
Alle sue spalle, Scorpius stringeva fra le braccia Teddy Bear e lo aggiornava sul loro piano.
I bambini sostenevano che l'orsacchiotto fosse assolutamente d'accordo con loro, ma Severus proprio non era riuscito a capire da dove derivasse questa certezza.
Per ultimo, Albus Severus, un dito in bocca, trascinava la copertina con i boccini che era la sua preferita, lasciando alle sue spalle una singola impronta di caffè.
"Come ha fatto a immergere un piede nella pozzanghera sul pavimento, senza scottarsi? Temo che quel caffè non sia più molto caldo."

Fra le chiazze sempre più frequenti che apparivano sul pavimento e il fatto che la bevanda fosse già fredda, Severus cominciò a temere che Potter non assumesse una quantità di pozione sufficiente per raggiungere il suo scopo, però non aveva modo di porvi rimedio, non gli restava che sperare.
-Andate ora, entrate in camera e tenete occupati i vostri genitori per almeno mezz'ora, io devo recarmi al Manor e parlare con nonna Narcissa. Ricordate bene, bambini, il suo nome sarà... Lily! Su questo non transigo!- Tre testoline, due scure e una tanto bionda da sembrare bianca, si chinarono contemporaneamente annuendo, poi i piccoli entrarono nella stanza dei loro genitori.

-BUONA FESTA DEL PAPA'- Urlarono in coro, -Vi abbiamo preparato il caffè- Severus non udì la risposta, aveva troppa premura di chiedere l'aiuto di Narcissa.

Convincere la donna a non fiondarsi di persona nella camera da letto del figlio, fu più difficile di quanto avesse creduto.
Alla fine riuscì a ottenere la collaborazione di Lucius.
Lui era sicuramente più bravo a contenere le emozioni.

Quando il nobiluomo uscì dal camino l'allegra famigliola era ancora riunita nel letto matrimoniale, dove i bambini avevano trascinato diversi libri di fiabe ed erano riusciti a convincere i loro genitori a leggerglieli.
-Papà! Che ci fai qui?- Draco, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro, salutò suo padre. -Buona festa del papà, ti avrei chiamato fra poco- Lucius fese un cenno con il capo.
-Sono veduto a prendere i bambini. Forza ragazzi, prendete i vostri abiti, vi vestirete al Manor-
-SI'- Gridarono i piccoli, correndo verso le loro stanze.

-E questo quando lo abbiamo deciso?- Chiese Draco.
Dal suo nascondiglio, dietro le fronde di un grosso faggio sullo sfondo del paesaggio campestre ritratto nell'unico quadro che ornava le pareti della camera da letto dei coniugi Potter, Severus lo vide alzarsi e infilare la vestaglia, preparandosi allo scontro.

-Lasciali andare- Disse Potter lapidario.
Sembrava enormemente a disagio e si rannicchiava le coperte sul basso ventre.
"Bene" Gongolò Severus, questa parte del piano andava proprio come progettato.
Anche Draco parve capire al volo, perché in un batter d'occhio i bambini furono impacchettati e spediti dai nonni.

Severus non avrebbe dovuto poter entrare in quel quadro, ma aveva capito come fare già pochi minuti dopo che Potter lo aveva bandito.
L'importante era non farsi vedere, non che avesse paura che lo vedessero, impegnati com'erano a fare quello che stavano facendo.
Lui non aveva mai voluto "vedere" quello che succedeva in quella stanza, anzi, l'unica volta che aveva intravisto qualcosa era scappato a gambe levate, ma doveva ammettere che c'era qualcosa di ipnotico nel movimento costante delle pallide terga del suo figlioccio e nell'ondeggiare del sesso congestionato di Potter che gli sbatteva sull'addome con un comico "Splash" ogni volta che Draco si spingeva dentro di lui.

-Ti prego più forte amore!- l viso distorto dal piacere dell'ex Grifondoro, gli faceva supporre che quel supplizio stesse per volgere al termine, anche se, c'era qualcosa, in quei corpi uniti e sudati, in quel rincorrersi e ritrovarsi, in quel gioco di sguardi, che gli faceva rimpiangere di essere rimasto casto in memoria di quell'amore giovanile non corrisposto.

Cominciò a porsi delle domande.
Avrebbe dovuto cedere alle numerose e fin troppo esplicite richieste di Bellatrix?
O forse avrebbe dovuto accettare le lusinghe di Lucius? Era decisamente confuso.
"Un quadro può eccitarsi? Può fare certe cose?"
Si chiese, mentre Draco aumentava il ritmo, assecondando le patetiche suppliche del suo amante.
La risposta venne assieme all'orgasmo di Potter che il ragazzo urlò a pieni polmoni.
"Sì, decisamente un quadro può eccitarsi!"

Ora che aveva avuto la certezza che il suo piano era andato a buon fine, avrebbe potuto andarsene, ma non ne aveva più voglia.
Il suo figlioccio e Potter erano così belli, così magnetici, mentre si coccolavano, i sessi nudi e rilassati, che si sfioravano appena.
-Che bella sorpresa per la festa del papà. Da quanto tempo non lo facevamo?- Draco sembrava entusiasta, felice... innamorato.
Era quello l'amore?

Severus non aveva mai conosciuto quel sentimento, tecnicamente era impossibile che sentisse la mancanza di qualcosa che non conosceva, eppure era esattamente così che si sentiva.
-Con i bambini è sempre più difficile trovare il tempo per stare assieme. Dovremmo proprio accettare l'aiuto di tua madre e lasciare che passino un po' di tempo con la nonna- Potter era addirittura raggiante e Severus valutò che fosse un buonissimo segno.
-E' un'ottima idea, amore mio- Rispose Draco, piegandosi a baciare suo marito.
Severus non riusciva a spiegarsene il motivo, ma qualcosa nel suo stomaco si era risvegliato... e anche qualcos'altro, un po' più sotto.

"Credo proprio che la signora grassa stasera avrà fortuna!"
Decise, su due piedi, dopotutto la situazione andava risolta!
Non poteva certo andarsene in giro per Hogwarts con quel bizzarro rigonfiamento.
-Se mi baci così però io come faccio a resistere?- L'entusiasmo di Potter era più che evidente, sfacciato e decisamente fuori misura.

Peccato che Draco non sembrava affatto della stessa opinione.
-Harry, tesoro... non ho più diciannove anni. Dovrai concedermi un po' di riposo- Si schernì il ragazzo.
 "Più che giusto, non è una macchina. Temo che quell'impiastro di mio nipote abbia esagerato con il peperoncino. Però ha solo cinque anni, forse non avrei dovuto pretendere la perfezione"

-Ma la tua dolce bocca, tesoro, sembra alquanto riposata- Che voleva dire Potter? E che stava facendo il suo figlioccio?
Per Merlino!
Non aveva idea di cosa fosse quella cosa, ma sembrava dannatamente fantastica!
"Forse non cercherò la Signora Grassa! Ci deve essere ancora qualche quadro di quell'idiota di Allock in giro per la scuola e quello sembra esattamente il tipo di attività in cui possa eccellere. Poi, almeno, con qualcosa in bocca non può propinarmi nessuna delle sue scemenze!"

Potter sembrava gradire oltremodo, a giudicare dal concerto di gemiti e anche Draco pareva trovarla un'attività piacevole.

"Devo senz'altro fare questo esperimento, è assurdo che un uomo come me, con tutte le mie conoscenze, ignori tutto di questo argomento!"
Era più che convinto a colmare questa sua lacuna.
Lo doveva a sé stesso.
E, tanto per cominciare con il piede giusto, decise di fermarsi a verificare come si sarebbe conclusa quella sessione erotica.
Non poteva certo lasciare il lavoro a metà solo per mancanza di informazioni.
-Oh! Oh! Draco. Di più! Prendilo tutto!- Potter sembrava vicinissimo a un nuovo picco di piacere e Severus non si perdeva un movimento.
-Sì, così! Succhia- Ecco! C'erano quasi...

-PAPA'? Dove siete?- Un boato, le tre pesti erano tornate.
La velocità con cui i due uomini si rivestirono fu impressionante. "Avranno una giratempo da qualche parte?"

-Papini, siete in camera?- James Sirius spalancò la porta nell'istante stesso in cui Potter riusciva a chiudere la lampo dei suoi orrendi pantaloni babbani, sull'erezione ancora piena.
-Che fai? Non si bussa?- Lo riprese Draco, rosso in viso.
-Che fate voi invece? Vi siete fatti le coccole?- Entrambi i genitori avvamparono.

-JAMES SIRIUS POTTER! Da dove ti è uscita questa?- Urlò Potter tanto rosso da farlo temere che andasse a fuoco.
-Sì, ma lo avete fatto?- Chiese Narcissa entrando in camera seguita da Lucius che non era riuscito a trattenerla e dai piccoli.
Scorpius trotterellò fino al comodino di Potter.

-Papà Hally ha bevuto tutto il suo caffè- Rivelò, con il suo consueto tono serafico.
-Benissimo!- Squittì Narcissa entusiasta, battendo le mani come una ragazzina. -Allora? Avete avuto abbastanza tempo? Dobbiamo darvene di più?-

Draco non parlava, ma doveva aver intuito che c'era qualcosa di cui non era a conoscenza.
-Bambini? Cosa c'era nel mio caffè?- Chiese Potter e la mente geniale del suo figlioccio evidentemente giunse alla conclusione corretta.
Fissò suo figlio di traverso.
-Boccetta azzurra o rosa?- Sembrava una furia, una tempesta pronta ad esplodere.

James Sirius si fece piccolo piccolo, capitava di rado che Draco si arrabbiasse con uno di loro, ma quelle rare volte era terribile.
-Ro... rosa- Farfugliò il bambino e la tempesta si sgonfiò.
-Rosa? Allora è tutto a posto!- Proferì Draco, accarezzando la testa del suo bambino.
-Cosa è a posto? Cosa mi hanno fatto bere?- Potter sembrava perso, tutti attorno a lui sorridevano con espressioni ebeti. -Draco... perché hai preso quelle scarpette da ballerina dall'armadio?-

-Niente caro, va tutto bene, non preoccuparti. Perché non ti stendi un pochino?- Potter fissava suo marito e un brandello di comprensione doveva essersi fatto strada nella nebbia fitta del suo intelletto, aveva l'espressione disperata e un po' persa di quando Draco gli descriveva uno dei suoi delicati processi alchemici.
Nel silenzio generale, la vocetta sottile del piccolo Albus Severus, risuonò come una campana a festa.
-Sai papà, a noi piace Lily, come nome- Forse quel bimbetto silenzioso e riflessivo non era poi così male!

.................................

I sotterranei del castello gli erano mancati.
Non ci passava mai da quando era stato appeso nell'ufficio della preside McGranit, non voleva indulgere nei ricordi, eppure, quella sera aveva un affare da sbrigare.
Il quadro che cercava, era stato stipato in un vecchio magazzino, ce l'aveva gettato lui stesso e con una certa soddisfazione, quando si erano liberati di quel pavone borioso.
All'epoca era stato tentato di dare fuoco a tutto, per sua fortuna aveva resistito all'impulso, o non avrebbe potuto risolvere quello che era diventato un problema ingombrante.

Spostandosi di quadro in quadro aveva percorso tutti i corridoi, le vesti che gli svolazzavano alle spalle come quando era in vita.
Adorava farlo, adorava vedere le espressioni atterrite degli occupanti degli altri quadri che fuggivano di fronte a lui.
Anche se, quella sera, gli altri non si spostavano lesti per cedergli il passo, ma lo fissavano apertamente, raggruppandosi per confabulare, appena dietro alle sue spalle.
Un ultimo salto ed eccolo giunto a destinazione.

-Severus?- Il beota sembrava piuttosto sorpreso di vederlo.
-Allock!- Berciò lui in risposta.
-Che bello avere visite, mi trovi per caso, avevo un impegno che è saltato all'ultimo minuto. Sai, sono molto richiesto- Gli altri quadri lo avevano cacciato talmente spesso da farlo desistere dall'uscire dal suo ritratto e questo Severus lo sapeva per certo.
-Immagino-
-Ho dovuto fare richiesta di essere sistemato in questa stanza, per avere un po' di tempo per riflettere, sai? Era un continuo via vai! Non reggevo più la gente. Ma tu? Cosa mi racconti di te? In cosa posso esserti utile?- Proseguì, cicalando cose al limite dell'assurdo.
-Mi fa piacere che tu me lo chieda, in effetti ho proprio bisogno del tuo aiuto- Allock si illuminò. -Ora vedi di aprire bene la bocca e di stare un po' zitto!-

 

 

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