No sex. It's a boy!

Harry Potter - J. K. Rowling
M/M
G
No sex. It's a boy!
Summary
Secondo sequel di "No sex. We are english" continuano le avventure/disavventure della coppietta più adorabile del mondo. Tanti nuovi amici, tante sorprese e tanto tanto sesso.Veramente tanto sesso, non sto scherzando... e non solo dolce sesso "vaniglia" quindi... ritenetevi avvisati...Attenzione: rischiate di non capirci molto se prima non leggete almeno "No sex. We are english!"
Note
Buon venerdì meravigliose persone che leggete e commentate, lo so che aspettavate questa storia con ansia, ma lasciatemi dire un paio di cosine prima di cominciare a leggere. Questa è una MPREG in tutto e per tutto, se non vi piace genere per favore non leggete, perché non farò sconti! Dal concepimento al parto nove lunghissimi mesi di sesso sfrenato e sempre più spinto, siatene consapevoli! Detto questo se ve la sentite, buona lettura e come sempre grazie alla fantastica GiadaSacchetti per la beta e grazie a Krystarka per la copertina.
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Un mese all'alba 1


Non sono sicuro.
Queste parole lo avrebbero tormentato per i prossimi anni, se le sarebbe sognate la notte.
La tinta delle pareti color lavanda? "non sono sicuro"
L'armadio a muro? "non sono sicuro"
Il fasciatoio lilla? "non sono sicuro"
Il lettino rosa Schiapparelli? Indovina? "non sono sicuro" E ti pareva!

Harry aveva deciso di farlo impazzire!
Ne era praticamente certo.
Giravano da ore in quell'enorme negozio babbano. "C'è più scelta!" Aveva obbiettato quel diavolo di suo marito, quando lui gli aveva chiesto per quale motivo dovessero proprio andare in un negozio babbano.
A quanto pareva "più scelta" significava interminabili file di carrozzine, infinite varietà di lettini, per non parlare dei colori, un'arcobaleno di colori pastello, dal rosa al violetto, dal panna al tortora, un'offesa per gli occhi... eppure. Immaginare la sua adorabile principessa, fasciata nel pigiamino color cipria, di ciniglia, che le aveva comprato di nascosto, mentre dormiva abbracciata al suo Teddy in quel sogno di culla candida, tutta pizzi e volant... lo faceva sentire in pace con il mondo.
La voleva! La voleva a tutti i costi, non era qualcosa su cui era disposto a cedere.

-Harry, senti, che ne dici di questa culla?- Domandò a suo marito.
Harry si voltò a considerare l'oggetto: era una nuvola di merletti, con una struttura di vimini intrecciato, quasi completamente ricoperta di seta e tulle.
-Non sono sicuro- Drago ruggì il suo disappunto, se avesse sentito un'altra volta quella frase avrebbe dato di matto.
Harry lo fissò accigliato.
"Ma certo! Hai tutti i diritti di guardarmi così! Dopotutto sono IO quello eternamente indeciso!"

Non glielo avrebbe detto, non con Harry così vicino al parto, non doveva farlo agitare, il medimago Smirne era stato chiarissimo, niente che potesse alterare il suo fragile stato emotivo... come se fosse facile, con gli sbalzi d'umore che lo tormentavano.

-Potremmo sempre arrivare ad un compromesso.- Propose l'ex grifone, guardandolo di traverso.
Perfetto, ora chissà su cosa avrebbe dovuto cedere.
-Cosa proponi, Potter- Chiese, non senza una certa dose di sospetto. Harry aveva fatto qualche passo, avvicinandosi a lui e fissandolo con il più falso paio di occhioni innocenti che avesse mai visto.
Che attore!
Per poco Draco non scoppiò a ridergli in faccia.

-Sai, penso che starebbe proprio bene nella camera della bambina... se le pareti fossero azzurro cielo- Draco lo aveva fissato a sua volta, soppesando la proposta.
Certo che Harry era proprio un diavoletto, ammetteva che potesse essere una femmina solo quando voleva ottenere qualcosa, il resto del tempo era "il bambino" e non c'era modo di fargli cambiare idea. -Andiamo Draco, quel coso sembra una nuvola! Lo sai benissimo che sarebbe stupendo!- Aveva aggiunto, vedendo che lui non si decideva.
Uffa! Aveva proprio ragione, dannazione!
"Volevo le pareti color pesca!"
Di malavoglia Draco annuì.
Se non altro avevano preso la prima decisione della giornata.

-Sai tesoro? Credo che il cappello parlante fosse ubriaco quando ti ha spedito a Grifondoro, tu sei una serpe fatta e finita, amore mio- Commentò, caustico. Harry lo fissò con un'espressione sorpresa e leggermente offesa.
-Non dire sciocchezze! Piuttosto, sai cosa ci starebbe bene con le pareti color cielo? Quel bel tappeto color prato- Aggiunse, felice, indicando un coso orrendo sistemato sul pavimento di una vetrina a pochi metri da loro.

-Ma c'è una pista per le macchine su quell'orrore... una pista per le macchine babbane!- Harry non sembrava affatto averlo sentito.
-...potremo incantarlo in modo che le macchinine si muovano da sole, si divertirà un sacco, vedrai!-
-Ma è da maschi!- Inutile resistere, quando Harry aveva quello sguardo Draco sapeva che non l'avrebbe spuntata, ma non poteva cedere senza neppure provarci.
-Non è vero. Guarda, questa macchinina è rosa e in quel giardino ci sono dei fiori, cosa sono? Sembrano margherite. Non avevi pensato a Margaret come secondo nome? Potremmo chiamarla Daisy! Non sarebbe meraviglioso?- Draco fissò i tre miseri fiorellini stilizzati, non più grandi di una moneta da uno zellino, in un angolo della pista per automobiline giocattolo più mascolina del reparto puericultura e annuì stremato.

-Se non altro è molto soffice- Commentò, piegandosi ad accarezzare le setole soffici del tappeto -Non si farà male se cadrà qua sopra- E già s'immaginava a piazzare strategicamente i cuscini ricamati del salotto in modo che la sua ballerina non sbattesse contro i mobili, mentre imparava a camminarci sopra. Dopotutto che male avrebbero fatto un paio di cuscini rosa ricamati proprio sopra la caserma dei pompieri e l'officina del meccanico? "Guardo troppi film babbani, non dovrei essere in grado di riconoscere queste costruzioni a colpo d'occhio"
In effetti, da quando Harry era rimasto a casa, era comparso questo affare babbano il Tivi... Tivo... o come si chiama, all'inizio Draco non aveva voluto averci niente a che fare, poi Harry gli aveva fatto vedere una cosa chiamata cassetta... da allora la loro collezione privata di film su cassetta era una delle sue priorità.
-Non dovresti restare tanto a lungo in quella posizione, a meno che tu non voglia subirne le conseguenze- "Oh no!" Conosceva quella voce... e forse era stato per troppo tempo piegato ad accarezzare il tappeto, il sedere in aria in bella mostra, ma erano in un negozio... un negozio babbano, per Merlino, cosa mai avrebbe potuto fare? Non poteva certo smaterializzarsi direttamente nella loro camera da letto, i babbani li avrebbero visti. Anche se, in quel momento, non c'era nessuno in giro.
All'improvviso vide qualcosa calare sopra di lui e tutto il mondo divenne traslucido, mentre Harry faceva scivolare i suoi pantaloni fino alle caviglie.
-Che diavolo fai?- Era così pazzo da essersi portato dietro il mantello dell'invisibilità?

🔞-Zitto Malfoy o ti farai sentire- Farfugliò il suo ragazzo, sputandosi sulle dita e infilandogliene un paio direttamente nel sedere senza tanti complimenti.
-Ah!- Maledizione! Il suo gemito di dolore attirò l'attenzione di una commessa che si avvicinò per controllare... ed il mantello non era sufficientemente lungo da coprirgli i polsi, se stava piegato a quel modo.
Con Harry che gli rovistava nello sfintere per allargarlo, lottò per mettersi in ginocchio, pregando che lui lo seguisse e gli si inginocchiasse dietro, almeno il mantello li avrebbe coperti.

Ldonna passo loro a fianco, e si chinò a raccogliere un oggetto dal tappeto, proprio a pochi centimetri dalle mani di Draco. "Il mio fazzoletto, mi sarà caduto quando mi sono abbassato" Per fortuna Harry aveva colto l'imbeccata e si era messo in ginocchio. Lei si guardò attorno, cercando chi potesse averlo perso e Draco si trovò a fissarla negli occhi.
Trattenne il fiato.
Lei non poteva vederlo, certo, ma avrebbe sentito il minimo rumore.
Ed Harry scelse proprio quel momento per spingerglisi all'interno!
Non era neanche lontanamente pronto a sufficienza, visto che non era più stato passivo da quando lo avevano fatto con Blaise e Neville, più di un mese prima e faceva un male d'inferno.
Si sentiva il pene di Harry, implacabilmente duro, conficcato nella carne che lo allargava senza pietà.
Si morse le labbra a sangue nel tentativo di non emettere neanche un suono. Se lo sentiva pulsare dentro, grazie a Merlino Harry non si muoveva, restava immobile, ma il suo culo, pieno da far male, pulsava dannatamente attorno all'uccello di marmo che si trovata infilato dentro e Draco cominciava a trovare il tutto alquanto scomodo.
Dopo pochi secondi che a lui parvero ore, la ragazza si arrese e decise di allontanarsi. Non riuscì a concedersi neppure un sospiro di sollievo che Harry prese a stantuffarlo con spinte secche e veloci.

-Rallenta Potter, non sono un tappeto, non devi battermi!- Eppure ad ogni colpo si sentiva più su di giri.
Il pensiero di poter essere scoperto, da un lato lo imbarazzava da morire ma era anche tremendamente intrigante.
Una coppietta si avvicinò mano nella mano, la pancia di lei era appena accennata. Harry si immobilizzò, piantato completamente dentro di lui.

-Guarda che carina la trapunta in vetrina, non starebbe bene con le lenzuola che ci ha regalato tua madre?- Chiese lei entusiasta, lui la fissò perplesso, annuendo per quieto vivere.
Harry gli assestò una piccola spinta, tanto per fargli sentire che lui aveva ancora il controllo. Draco si morse le labbra per non urlare.
Che cavolo, quei babbani erano a pochi centimetri da loro e lui era in ginocchio con il culo aperto e pieno, non poteva almeno evitare di martellargli la prostata?
-Cos'è stato?- Chiese il babbano, guardando proprio nella loro direzione.
-Oh! Guarda quella culla! Non è un amore?- Tubò lei, senza neppure ascoltarlo, e lo trascinò via, ad ammirare il bellissimo lettino che Draco aveva scelto per la sua piccola principessa. "Ehi! E' mio quello!"

Ma non ebbe tempo di preoccuparsi dei babbani perché Harry lo stava già penetrando con una foga animalesca.
Un altra coppia, con una bambina già grandicella al seguito si fermò davanti alla vetrina, osservando i mobili esposti. "Ecco, adesso si fermerà"
Si augurò Draco, preparandosi all'interruzione.
Invece Harry sembrava di tutt'altro avviso, visto che gli si spinse dentro ancora più forte.
I babbani li guardavano, senza vederli, e attraverso il vetro, non potevano certo sentire gli schiaffi sonori che l'inguine di Harry produceva sbattendo contro le sue natiche, ogni colpo lo sollevava da terra e si sentiva gli occhi di tutti addosso... era molto peggio di quando lo avevano fatto con Blaise e Neville, almeno là c'era solo una persona a guardarlo mentre veniva riempito a quel modo.
Altre persone si erano aggiunte, indicavano, commentavano, Draco si sentiva esposto, vulnerabile.
Allora fece l'unica cosa che poteva fare: si arrese.
Si lasciò andare al piacere, senza freni, le labbra fra i denti per impedirsi di urlare mentre veniva e veniva e veniva, macchiando il tappeto di sperma e sangue.
🔞


-Toglimi quel coso dal culo, Harry, tanto lo sappiamo entrambi che non verrai, se non sarò io a prenderti e io sono fuori gioco per almeno una mezz'ora, dopo quello che mi hai fatto- Sibilò, la voce carica di risentimento.
Si sentiva tradito, che gli era preso ad Harry, di scoparlo a qual modo, in pubblico.
-Mi sembravi un tantino teso, volevo farti rilassare...ma non credo di esserci riuscito- Rispose Harry, tirando su la lampo dei pantaloni sulla sua erezione ancora insoddisfatta.
Draco, con un numero di contorsionismo degno di un circo, riuscì a tirare su i pantaloni fino alla vita, prima di guardarsi attorno per vedere che non li guardasse nessuno e togliersi il mantello dalla testa.
-E ti sembra questo il modo? Che ti è preso? Dovevi farlo proprio così, davanti a tutti?- Berciò cercando di rialzarsi, aveva lanciato un veloce incantesimo pulente sul tappeto che aveva fatto sparire le macchie di sperma, ma non le goccioline di sangue che gli erano sfuggite dal labbro.

-Me lo avevi detto tu che ti sarebbe piaciuto...- Rispose Harry, l'espressione sinceramente perplessa fece preoccupare Draco.
Il suo emotivo ragazzo sembrava sinceramente convinto di quello che stava dicendo. Ma com'era possibile? Per quale ragione avrebbe dovuto chiedere che gli venisse fatto quello? Anche se doveva ammettere che non era stato niente male.
-E quando te lo avrei chiesto secondo te?- Chiese, al limite della disperazione, non riusciva a capire come si sentiva, gli era piaciuto essere preso a quel modo, di fronte a tutti anche se nessuno lo aveva veramente visto.
-Il giorno del mio compleanno... non ti ricordi?- Rispose Harry con un candore disarmante -Quando siamo tornati a casa mi hai confessato che ti aveva eccitato da morire farlo nel bagno, con il rischio di venire scoperti. Mi hai detto che volevi rifarlo e che volevi usare il mantello... non ti ricordi niente? Mi hai persino fatto promettere di coglierti di sorpresa...- Harry sembrava esterrefatto, Draco non ricordava nulla del genere.
-Ma sono passati otto mesi, Harry, come farei a...- E poi gli tornò in mente, Harry fra le sue braccia, ancora pieno di muscoli, con la pancia piatta, che lo fissava con le guance rosso pomodoro.

-E se ci avessero visto? Che figuraccia! Credi che qualcuno abbia capito?- Mortalmente imbarazzato. Lo sguardo carico di lacrime. Semplicemente adorabile.
-No, stai tranquillo. E poi, è stata la cosa più eccitante che abbiamo mai fatto- Entusiasta e soddisfatto Draco gongolava, abbracciando l'uomo che amava e che, per una volta tanto, aveva bisogno del suo sostegno.
-Ti è... piaciuto? Ma stai scherzando?- Harry aveva spalancato gli occhi e si era coperto metà del viso con il lenzuolo.

-Stai scherzando tu! Promettimi che lo rifaremo, ma deve essere una cosa ancora più rischiosa- Draco aveva portato le braccia dietro la testa, accomodandosi sul cuscino, pensando a cosa potesse essere ancora più pubblico di quello che avevano appena fatto senza sconfinare nell'oltraggio al pubblico pudore. -E se usassimo il mantello dell'invisibilità?- Harry appariva ancora più preoccupato.
-E dove vorresti usarlo?- Pigolò attraverso il lenzuolo. Per Merlino quanto era adorabile?
-Non ne ho idea. Anzi, mi è venuta un'idea fantastica! Devi sorprendermi! Promettimi che lo farai, Harry devi promettermelo!-

-Oh!- Commentò, mentre i ricordi si facevano sempre più vividi. -Io... non lo ricordavo- Si giustificò.
-E io come avrei fatto a saperlo? Sono otto mesi che questa cosa mi angoscia, ma te lo avevo promesso e... e poi, se non eri d'accordo, perché non hai usato la safeword? Non ti ho imbavagliato, mi pare- Replicò Harry che si stava alterando.
Aveva tutte le ragioni, Draco avrebbe potuto fermarlo in qualunque momento, ma non lo aveva fatto e non sapeva spiegarsene il motivo.
-Io... non ci ho pensato scusa, credo che, in fondo, mi sia piaciuto, ma forse non ero ancora pronto ad ammetterlo. Però potevi essere un pochino più gentile. Mi sento come se avessi un porcospino infilato proprio lì- Scoppiarono a ridere, e fu il turno di Harry di chiedere scusa.

-Credo che dovremo comprarlo questo tappeto, lo abbiamo danneggiato- Concluse Draco, guardando le macchioline di sangue che non era riuscito a levare.
Il labbro tumefatto pulsava dolorosamente ed era una bella compagnia per il suo culo sofferente.
-E anche il resto dell'arredamento, mi piace la fantasia ad orsetti- Aggiunse Harry.
Lui non l'aveva affatto notato, ma il fasciatoio e il lettino color panna con particolari nocciola avevano dei deliziosi orsacchiotti intagliati che assomigliavano incredibilmente a qualcuno di sua conoscenza.
Istintivamente portò una mano in tasca ad accarezzare il vecchio amico.
-Ti piacerà tutto questo, vecchio mio- Sussurrò tra sé.

-Come dici amore?- Chiese Harry che non aveva potuto capire le sue parole.
-Penso che dovremo andare a pagare, ci penseranno Greg e i suoi cugini e passare per ritirarli, non preoccuparti, non faranno casini. Pansy sarà con loro, altrimenti chi lo guiderebbe il camion?- Lo informò suscitando le sue risate.
-Speriamo almeno che non faccia troppe vittime- Rispose Harry ridendo.

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La cameretta fu pronta in pochi giorni, Pansy riuscì a far passare il grosso camion babbano attraverso le viuzze di Diagon Alley senza far fuori nessuno e i tre ragazzoni trasportarono i mobili fino al terzo piano senza ascensore.

-L'ascensore non è un montacarichi! Serve per le persone, non per il mobilio!- Berciò la signora Flich, brandendo la scopa, il grembiule tutto storto che le pendeva da un lato e i capelli più incasinati di quelli di Harry trattenuti, per modo di dire, da una retina per capelli che aveva visto giorni migliori.
-Ma io...- Il bestione, con un armadio per bambini ricoperto di orsacchiotti intagliati e sporgenti sulle spalle, tentò una debole protesta, ma Pansy lo interruppe.
-Non vede che ha un armadio sulle spalle? Cosa dovrebbe fare secondo lei? Portarlo su per le scale?- L'altra incrociò le braccia.
-Non sono affari che mi riguardino. L'ascensore non lo potete usare- E sollevò in aria il suo naso a patata, con tanto di verruca, come a sancire la fine della conversazione.
-Avete sentito la signora, ragazzi? Non c'è nient'altro da fare, dovete usare le scale! E mi raccomando, attenti a non graffiare i mobili contro i muri, anche se i muri ne avrebbero un giovamento- Ordinò la moretta, voltandosi con una giravolta che fece sollevare i suoi splendidi capelli neri, perfettamente acconciati, per dirigersi sculettando verso l'ascensore.
La custode fece per sbarrarle la strada ma lei la scansò con un colpo di bacchetta.

-Non si aspetterà che faccia tutti quei gradini... con questi tacchi!- E scomparve dietro le porte scorrevoli.
I tre ragazzoni salirono lungo la scalinata stretta, lottando con ogni angolo, arrivarono al terzo piano sfiniti e sudati. Lanciare un incantesimo peso piuma non li aveva neppure sfiorati...
Pansy urlò ordini tutto il pomeriggio e prima di sera la cameretta fu finita.

Draco entrò in punta di piedi.
Nel piccolo salotto Pansy si lamentava a voce alta di quanto le facesse male la gola dopo aver urlato tutto il giorno. Sentiva le vocione dei ragazzi che si scusavano per averla fatta faticare tanto.
Chiuse la porta dietro le sue spalle ed accese l'interruttore della graziosa plafoniera a forma di nuvola.
Le pareti erano di una delicata tonalità celeste e sembravano proprio un cielo sereno.
Il morbido tappeto, che Pansy era riuscita a ripulire, occupava tutto il pavimento. Proprio di fronte a lui stava il lettino, a destra c'era il fasciatoio e sulla parete sinistra invece il piccolo armadio.

Draco lo aprì, estrasse un pacchetto dalla tasca e lo portò alle dimensioni naturali, poi prese una piccola gruccia ed appese il minuscolo pigiamino.
Il primo vestitino della sua bimba.
Sorridendo come avesse fatto qualche marachella chiuse l'armadio e si sedette a gambe incrociate al centro del tappeto, quindi tirò fuori dall'altra tasca un altro pacchetto, un piccolo oggetto morbido avvolto in un fazzoletto che sapeva di lavanda.
Con cura aprì le pieghe e un piccolissimo Teddy Bear saltò fuori.

-Ti faccio subito tornare normale, amico- Disse il ragazzo, prendendo la bacchetta.
L'orsetto sembrava nuovo, lo aveva portato di nascosto al Manor e lo aveva affidato alle cure dell'elfa domestica che si era sempre presa cura di lui.
La piccola creatura lo aveva fissato con nostalgia, sorridendo fin quasi alle lacrime ed era scomparsa, per riapparire pochi minuti dopo con un orsetto un po' imbronciato, ma pulito e spazzolato.
-Scusa se ti ho fatto fare il bagno, lo so che non ti piace, ma non potevi certo accogliere la tua nuova piccola tutto sporco ed arruffato- L'orsetto parve farsene una ragione.
-Allora, che te ne pare? Questa è la camera dove crescerà la nostra ballerina- Chiese, voltandolo e facendolo guardare in giro. Si fermò voltato verso il fasciatoio. -Lì è dove la vestiremo e la faremo carina. Ahimè temo che ci toccherà cambiare anche qualche pannolino, mica possiamo farli cambiare tutti ad Harry, anche se possiamo sempre provarci- Voltò l'orsetto verso di sé e proseguì -Credo che dovremmo chiedere aiuto per questo, io di sicuro non ricordo come si fa e tu sei di poche parole, che è fantastico, ma in frangenti come questi non aiuta- Quindi voltò il giocattolo verso il lettino, alla fine la culla/nuvola avevano deciso di sistemarla a fianco al loro letto.
-E questo è il posto dove dormirete e farete bei sogni- Aggiunse, poi si accomodò l'orsacchiotto sulle ginocchia e lo fissò, come in cerca delle parole giuste.

-Promettimi che la proteggerai da tutti i mostri nell'armadio e anche da tutti quelli sotto il letto, che la farai sentire al sicuro, come hai fatto con me e che ascolterai tutte le sue confidenze e i suoi problemi, quando sarò troppo stupido per non farlo io- Concluse, stringendo forte al petto l'animale di pezza.
In fretta, quasi come avesse paura di cambiare idea, si alzò, si appressò al lettino e ci mise dentro l'orsetto.
-Ecco, tu aspettala qui, non manca molto, arriverà presto amico mio- E senza voltarsi uscì dalla stanza.

...............................................

-Si può sapere dove sei stato?- Berciò Pansy non appena mise piede in sala.
La ragazza aveva lanciato un incantesimo estensivo irriconoscibile alla stanza.
Naturalmente era proibito dal regolamento del condominio e naturalmente a lei non era importato minimamente.
I ragazzi avevano poi ingrandito il loro piccolo tavolo e avevano evocato sedie delle forme più disparate.
La Granger e Ron erano già arrivati, lui si stava scolando una birra chiacchierando con Greg che sembrava parecchio a disagio. Lei guardava tutti con aria di rimprovero.
Il cugino meno stupido di Greg, Draco non sapeva quale fosse, non li distingueva, aveva preso possesso della cucina e stava spadellando come non ci fosse un domani.

-Aspettiamo qualcuno?- Chiese, indicando la gran quantità di posti a sedere.
-Non ignorare la mia domanda, biondo!- Lo redarguì Pansy, adesso cose le avrebbe dovuto dire? Che stava dicendo addio al suo orsetto di pezza? Il suono del campanello gli venne in soccorso.
-Blaise!!- Urlò la ragazza andando ad aprire la porta per buttarsi sul ragazzo che c'era oltre l'uscio... Neville!
-Ma levati tu! Che ci fai sempre in mezzo Paciock?- Urlò lei, scostando il ragazzo in malo modo e lanciandosi al collo dell'amico.
-No dovresti trattare così Neville- La redarguì lui, stringendola però fino a sollevarla da terra.
-Non dovrebbe stare sempre fra i piedi- Replicò lei, il viso sul suo ampio petto.
Blaise fu costretto a riportarla dentro in braccio.

Non c'era mai stata tanta gente tutta assieme nel loro piccolo appartamento, e, quando il cugino meno scemo di Greg, che a quanto pareva, si chiamava Miles, uscì dalla cucina con due enormi vassoi colmi di succulente cosce di pollo arrosto, Draco si sentì di nuovo come ad Hogwarts, anche se la ad un tavolo un tantino... misto, con l'unica differenza che a scuola non servivano certo una birra buona come a casa loro.
-Da dove viene tutta questa roba?- Chiese a suo marito, piegandosi verso di lui per non farsi sentire.
Aveva appena fatto la spesa, ma non aveva sicuramente preso tutto quel cibo ed era più che certo che la birra di sottomarca del discount non fosse neanche lontanamente buona come quella che stava bevendo.
-Ha portato tutto Pansy, aveva una decina di borse della spesa rimpicciolite nelle tasche del cappotto- Gli rivelò suo marito, ridendo.

Draco guardò l'amica fino a farla arrossire, lo sapeva che non le piaceva essere ringraziata per i suoi atti di generosità, quindi alzò semplicemente il boccale nella sua direzione e lei rispose con un grazioso gesto del capo, da vera nobildonna, prima di assestare un manrovescio ben piazzato sulla nuca di Weasley, colpevole di aver pensato di prendere la coscia che aveva adocchiato lei... valla a capire!
Risero per tutta la cena, persino la Granger, dopo aver cercato di litigare con lui si era lasciata andare un pochino ed aveva partecipato all'allegria generale.
Quando gli ospiti se ne andarono era piacevolmente alticcio.
La birra di Pansy non solo era squisita, ma anche gelata e andava giù che era un piacere, doveva ricordarsi di comprarla, adesso che non avevano più tanti problemi di soldi.


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