
Due mesi all'alba 2
-Chi è tornato? Dillo! Ho bisogno sentirtelo dire- Gridò ormai sull'orlo della disperazione.
Non aveva più speranze, il suo Harry... la loro bambina... tutto il suo mondo, perduto per sempre.
-Ecco è... Greg!- Sentenziò Blaise, il viso serio, l'espressione compita.
-Greg? Ma chi... Goyle? Stai parlando di Gregory Goyle?- Blaise annuì seriamente.
-È rientrato dalla Germania la settimana scorsa- Aggiunse, con l'aria di rivelare un gran segreto. Quel ragazzo era pazzo... oppure un idiota, ma in ogni caso gli stava facendo perdere tempo prezioso.
-Levati Zabini! Non ho tempo per queste sciocchezze- Gli ordinò, cercando di liberarsi di lui.
-Non capisci, Draco lui... non è cambiato, non è cambiato affatto. Lui... segue ancora le vecchie idee. Credo che stesse progettando qualche stupidaggine, ha trovato un altro paio di imbecilli, più stupidi di lui, che lo seguono come cagnolini. Io temo... credo che ci sia il suo zampino, dietro questa faccenda della sparizione di Harry...- Concluse, a voce bassissima per non farsi udire da nessun altro.
Draco avrebbe dovuto allertare gli Auror, chiamare Ron e dirgli ogni cosa.
Dopotutto, se era il vice di Harry doveva esserci una ragione... era probabilmente "bravo" in quello che faceva.
Ci avrebbe pensato lui ad interrogare Blaise, a cavargli di bocca ogni brandello di informazione possibile e a ritrovare il suo Harry.
Non poteva correre rischi.
Eppure...
-Hai idea di dove possa essersi cacciato?- Chiese invece. Zabini scosse la testa rattristato.
-Lo conosci, non ha molta fantasia, se ha preso Potter in ostaggio e deve tenerlo prigioniero...- Si interruppe, fissandolo con uno sguardo sconsolato. Draco spalancò gli occhi.
-Tu credi che l'abbia portato...- Zabini annuì.
-Temo proprio di sì- Sentenziò.
-Oh no! Dobbiamo sbrigarci!- Esclamò Draco, afferrando l'amico per un braccio e smaterializzandoli entrambi a destinazione.
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Un lampo di luce verde, alquanto tremolante ed incerta li oltrepassò non appena furono atterrati sulla soglia dei sotterranei, andando a morire sulla parete di fronte, senza il minimo danno, neppure la più piccola bruciatura sulla carta da parati. "È proprio lui! Il solito idiota incapace!"
-Chi va là?- Una voce nota, che risvegliava vecchi ricordi.
-Goyle- Lo chiamò. Solo in quel momento il colosso parve riconoscerlo.
-Malfoy, sei tu?- E lo caricò letteralmente, con tutta la sua mole erculea, apparentemente indeciso se dargli il benvenuto o rompergli un paio di costole. -Che bello che sei qui capo! Non crederai ai tuoi occhi! Vedrai come sarai fiero di me- Gongolava il gigantesco ragazzone, stritolandolo.
-Fermati! Greg, non vedi che gli fai male?- Blaise intervenne in suo aiuto, e Draco venne posato a terra, finalmente libero di respirare.
Sembrava che Goyle, fosse diventato ancora più grosso e più scemo, dall'ultima volta che lo aveva visto.
-Basta sciocchezze, dobbiamo trovare mio marito, Goyle se sai qualcosa...-
-Ti sei sposato capo? Ti sei sposato con UN MASCHIO?- Goyle lo interruppe, fissandolo con un'espressione vuota e perplessa.
-Ma che dici, inutile bestione! Tutta la Gran Bretagna magica sa che ho sposato Harry Potter!- Berciò lui. Greg spalancò gli occhi, e si portò le mani davanti alla bocca, guardandosi attorno in cerca di aiuto, come si aspettasse di trovare ancora Vincent a dargli manforte. "Dopo tutto questo tempo..."
-Va tutto bene, Greg, perché non dici a Draco quello che hai fatto?- Si intromise Blaise, con lo stesso tono che avrebbe usato per rivolgersi ad un bambino, cercando di tranquillizzarlo.
-Ecco io... Harry Potter ha sconfitto il Signore Oscuro... così ho pensato che, togliendo di mezzo Harry Potter... insomma, che Lui sarebbe tornato...- Draco si sentì gelare il sangue nelle vene.
-Cosa... cosa vuoi dire? Cosa hai fatto ad Harry?- Chiese Draco con un filo di voce, a mala pena in grado di parlare.
-Ecco noi... lo abbiamo preso- Rivelò il colosso con uno sguardo vuoto. Se non si fosse sbrigato a parlare, Draco sarebbe morto nell'attesa.
-Dov'è ora? Che gli avete fatto?- Domandò Draco con urgenza, faceva fatica a reggersi in piedi e dovette appoggiarsi al muro.
-Ma capo... Harry Potter è il nemico...- Tentò di giustificarsi Goyle. "Cosa? Il... COSA?" Non era possibile che quel enorme imbecille potesse pensare che...
- IL "NEMICO???? E che cazzo! La guerra è FINITA, nel caso non te ne fossi accorto! Blaise si è sposato con Neville Paciock! PACIOCK, ti rendi conto? Ron Weasley è uno dei miei migliori amici! Pansy esce con Finnigan! E si da il caso che Harry Potter sia l'uomo che amo, e che ha salvato tutti quanti, compresi ME e TE, dai deliri di un pazzo assassino! Non te ne sei reso conto dannatissimo idiota?- Gli gridò contro, fuori di sé dalla rabbia.
Sentiva le lacrime accumularsi dietro agli occhi, ma non si sarebbe concesso di mostrare neppure la più piccola debolezza e se quell'immane imbecille avesse osato anche solo sfiorare il suo Harry... allora povero lui!
-Adesso mi porterai da mio marito. SUBITO! E prega che stia bene!- Il colosso sembrava quasi sollevato di avere delle semplici istruzioni da seguire, come se tutto quel parlare e discutere lo mettesse a disagio.
Era quasi allegro mentre faceva strada lungo i corridoi che portavano alle segrete.
"Per Merlino, se hanno rinchiuso Harry qua sotto, con tutti i brutti ricordi che ha di questo posto, sarà sconvolto! Resisti amore mio, sto arrivando!" Ad ogni passo che riecheggiava nei corridoi deserti si sentiva sempre più senza speranza.
-Ecco qui- Sentenziò Greg, alla fine, aprendo la porta cigolante dell'ultima cella.
Il cuore di Draco gli pesava come un macigno nel petto.
"Fa che stia bene, fa che stia bene!" Pregava, con un'intensità quasi dolorosa.
In qualche modo riuscì a trovare il coraggio di varcare la soglia, e non solo grazie a Blaise che letteralmente lo spinse all'interno e...
-Ciao, amore! Ben arrivato, vuoi una fragola ricoperta di cioccolato?- Trillò Harry allegramente, rivolgendogli un sorriso luminoso per pochi istanti, prima di riportare la sua attenzione sulle carte da gioco che reggeva con due mani.
Seduto a gambe incrociate, sulla brandina su cui era stato sistemato un secondo materasso tanto per renderlo più confortevole, la camicia a scacchi slacciata e il pancione, libero dell'incantesimo che lo faceva apparire piatto, sporgeva fasciato solamente dalla orribile maglietta grigia con il logo di Grifondoro che Draco gli aveva chiesto espressamente di non mettere, la schiena appoggiata a una montagna di cuscini, Harry si era slacciato persino il bottone dei jeans ed abbassato la lampo, così da stare più comodo, e i boxer che, una volta tanto aveva indossato, "Grazie a Merlino" facevano capolino.
Al suo fianco, appoggiato sul letto in una posizione alquanto instabile, un vassoio con una tazza di tè e una smodata quantità di dolci, la maggior parte dei quali al cioccolato.
-Harry! Ma cosa stai facendo?- Chiese, il sollievo nel vederlo sano e in salute, che lottava con il disappunto per essersi preoccupato tanto per niente.
-Sto stracciato Raul e Portos a sparaschiocco!- Rispose, come fosse la cosa più naturale del mondo, calando una carta con aria compiaciuta.
-Pensavo stessimo giocando a Poker- Rispose, un ragazzino cicciottello dall'aria stupida, seduto su uno sgabello alla destra di Harry, il suo compare, tanto simile a lui da poter essere scambiato per il suo gemello, scoppiò a ridere, grufolando come un porcellino.
-Tu che pensi! Questa è bella!- Il tizio di fronte lo osservò attentamente, incerto se offendersi o unirsi alla risata.
-Andiamo Raul, non prendere in giro tuo cugino. E poi, Harry caro, non stavamo giocando a Bridge?- Chiese, una voce di donna, nascosta dietro all'alto schienale della seggiola in velluto verde che si trovava giusto di fronte al lettino di Harry... una voce conosciuta...
-Maman? Che ci fai qui?- Draco non sapeva più cosa pensare.
-Ciao tesoro, che bella sorpresa, non ti aspettavamo- Gli aveva risposto sua madre, felice come una colomba.
-Qualunque sia il gioco che stiamo facendo, sto vincendo alla grande- Intervenne Harry, infilandosi in bocca un grosso pezzo di marron glasè.
-Ma certo caro, vero ragazzi? Harry sta vincendo tutte le partite- Lo rassicurò Narcissa, materna e comprensiva come non l'aveva mai vista.
Sembrava si stesse rivolgendo a un bambino.
I due energumeni annuirono ridacchiando, ed Harry ne approfittò per arraffare una grossa fragola ricoperta di cioccolato.
-Spero per te che non ci sia il cognac in quelle fragole- Lo riprese Draco. Un gemito risentito gelò tutti i presenti.
-Ma che dici? Sei scemo?- Urlò uno dei due scimmioni, arrabbiato.
-Fa male al bambino!- Rincarò la dose l'altro, alzandosi e puntando la bacchetta contro Draco.
-Va tutto bene, Portos, lui è mio marito, è l'altro papà del mio piccolo- Spiegò Harry, che si massaggiava la pancia come a voler accarezzare il bimbo.
Draco era senza parole, il rapitore di suo marito voleva proteggere Harry da lui? "Non può essere vero, e poi..."
-Goyle, ma questi due non sono i tuoi cuginetti Mike e Miles?- Chiese, ricordando all'improvviso dove avesse già visto quei due brutti musi.
-SHhhh! Non dire i nostri nomi, abbiamo dovuto togliere le maschere altrimenti non vedevamo bene le carte, ma non abbiamo detto i nostri nomi, così non ci possono riconoscere- Spiegò, quello che sembrava essere il meno ottuso dei due, l'altro annuì in supporto.
-Certo! Che ragazzi svegli!- Li canzonò Blaise, allungando un paio di pacche sulle spalle a Greg che osservava la scena ammutolito, con in volto un'espressione simile a quella che aveva tante volte esibito lui stesso, di fronte a certe uscite geniali dei suoi due tirapiedi storici.
"È bello stare dall'altra parte, vero Goyle?"
-Chi l'avrebbe mai detto che il cervello dell'operazione fosse il nostro Greg?- Rincarò la dose lui, ma il ragazzone non parve accorgersi del tono ironico e sorrise compiaciuto a quello che aveva interpretato come un complimento.
-Allora è stato Greg ad organizzare tutto? Grazie, non dovevi disturbarti. E io che pensavo di non esserti simpatico.- Il suo dolce Harry lo ringraziò con un sorriso.
Di che diamine stava parlando? Possibile che non si fosse reso conto di quello che stava succedendo?
In effetti, guardandosi attorno Draco si rese conto che, se non si faceva caso al fatto di trovarsi nei sotterranei, sembrava proprio di trovarsi ad una festicciola, con tutti quei dolcetti... e, in un angolo, c'era persino un grammofono che diffondeva un'allegra canzoncina.
-Adesso però, credo che Harry cominci ad essere stanco, devo proprio riportarlo a casa.- Disse, mantenendo un tono casuale, come stesse facendo conversazione.
Magari, se si fosse mostrato sicuro del fatto suo, Goyle lo avrebbe semplicemente seguito, come quando frequentavano la scuola e lui faceva tutto quello che gli ordinava di fare.
Harry invece si illuminò come un albero di natale.
-Vuol dire che la mia sorpresa è pronta? Qui è carino e sono stato molto bene- Si affrettò a precisare a beneficio dei suoi intrattenitori -Ma avevo capito che era una cosa... per noi due... da soli intendo- Terminò, arrossendo, mentre Narcissa soffocata una risatina imbarazzata nel fazzoletto.
Greg fece per obbiettare, ma Draco lo mise a tacere subito con una delle sue occhiatacce alla Malfoy.
-Blaise, ci pensi tu qui?- Chiese all'amico, non poteva certo andarsene e lasciare i tre cospiratori con sua madre, anche se lei non sembrava affatto in pericolo, anzi, aveva l'aria di divertirsi un mondo.
-Non ti preoccupare, Draco. Porta a casa Harry e...- Gli strizzò l'occhio. Certo, si sarebbe senz'altro divertito, con lo spavento che si era preso gli ci sarebbe voluto un argano per farselo alzare.
Ma forse era meglio non dirlo al suo Harry che lo guardava con gli occhi già scuri di desiderio.
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Aveva bisogno di bere qualcosa di forte! Aveva avuto una tale paura.
Non avrebbe mai più lasciato solo Harry neanche per un minuto!
NEANCHE UN MISERO MINUTO!
Per lo meno fino a quando il suo meraviglioso marito non fosse tornato in grado di brandire una bacchetta.
Non appena chiusa la porta del loro appartamento dietro le sue spalle, si fiondò direttamente in cucina, lanciando la giacca su una delle poltroncine del salottino.
Qualcosa scivolò fuori dalla tasca, ma lui non ci fece caso.
Con un'urgenza che rasentava l'ossessione, si mise, a frugare in ogni armadietto, finché non pescò la bottiglia di whisky incendiario che aveva nascosto non appena aveva saputo che Harry era incinto e ne tracannò una dose generosa, senza darsi pena di cercare un bicchiere.
Se lo avesse visto sua madre...
Il liquore forte gli bruciò la gola, ma immediatamente una calda sensazione di benessere si diffuse sotto pelle, calmando i nervi tesi.
Con un sospiro di sollievo si lasciò andare alla piacevole sensazione, riflettendo se fosse il caso di prenderne ancora un sorso. "Meglio evitare, mi gira già la testa" Certo, non era più abituato all'alcool, bere da solo, quando suo marito non poteva fargli compagnia, non gli piaceva affatto.
-Draco, cos'è questo?- La voce di Harry che lo chiamava dal salotto lo fece riemergere bruscamente dal torpore che gli stava invadendo le membra. "Che succede ancora?" Pensò, con un certo allarme, precipitandosi da suo marito.
Harry, seduto a gambe incrociate sul tappeto, si era impossessato del pacchetto del sexy schop, e lo aveva aperto.
Il pancione gonfio quasi toccava terra e la maglietta, troppo stretta, si era arrotolata da un lato, scoprendo una grossa striscia di pelle abbronzata e tesa, ma Harry non sembrava essersene reso conto.
Era tanto bello che Draco, contro ogni previsione, si sentì indurire fra le gambe.
-Avresti dovuto aspettarmi- Lo rimproverò, ma non era veramente sorpreso che Harry non lo avesse fatto.
Il ragazzo arrossì, aveva tirato fuori la corda e l'aveva posata sulla poltrona, a fianco all'astuccio con gli anelli, ancora chiuso, e si stava dedicando a esplorare proprio la "Sorpresa".
-Mi spiace io... non ho saputo resistere- Si schernì il ragazzo, un leggero rossore gli colorò le guance, ma Draco non capì se fosse per l'imbarazzo di essere stato colto in flagrante oppure per la fatica che gli costava mantenere quella posizione.
-Allora mi sa che dovrò darti una piccola punizione. Quell'oggetto che tieni fra le mani farà proprio al nostro scopo- Replicò, con uno sguardo ben collaudato, che faceva sempre rabbrividire il suo compagno.
Harry guardò l'oggetto con un rispetto nuovo, mentre lo consegnava a Draco che, con la mano tesa davanti al suo viso, attendeva paziente, quindi, si alzò e prese la mano che Draco gli offriva.
Senza una parola, il Serpeverde posò l'oggetto sul divano quindi condusse Harry nel loro bagno.
La vasca da bagno sarebbe stata infinitamente più adatta a quello che voleva fare, ma erano anni che doveva accontentarsi della doccia, alla fine era riuscito ad adattarsi.
Harry fece per dire qualcosa, ma lui lo precedette posandogli un dito sulle labbra.
Harry lo fissò per un istante con uno sguardo supplice e lui gli posò un dolce bacio sulle labbra.
-Shh, amore... non serve che tu parli... so prendermi cura di te!- Mormorò sulle sue labbra, cominciando a slacciargli i pantaloni.
1🔞Glieli fece scivolare lungo le gambe, subito seguiti dai boxer.
Così nudo per metà lo prese per le spalle facendolo voltare verso la parete.
Lo abbracciò da dietro e, con le mani sotto il pancione, andò a tentoni cercando di afferrargli il pene già semi eretto.
Gli ci vollero diversi secondi per trovarlo, ma fu ricompensato da un gemito di suo marito che tremava fra le sue braccia.
Delicatamente, sollevò la pelle che copriva la punta sensibile, scoprendo il grande di Harry e puntandolo verso il basso.
-Lasciati andare, amore, è facile, basta che non ci pensi troppo- Gli sussurrò all'orecchio, tenendogli il pene in posizione.
Sentiva il corpo di Harry rigido e teso.
-Draco... per favore... io non...- Piagnucolò, il moro cercando di liberarsi.
-Shhht! Ho detto che mi prendo cura io di te, non ti fidi di me? Lasciati andare, dopo sarà più facile- Sentì il corpo di suo marito irrigidirsi un istante e poi rilassarsi.
Uno zampino di urina fuoriuscì dall'uccello di Harry, finendo direttamente nella tazza con un gorgoglio musicale.
Harry tirava su col naso.
Aspettò che avesse finito, poi lo fece girare e lo strinse forte, baciandolo sulla fronte e sugli occhi umidi, con infinito amore.
-Lo so tesoro che è stato difficile per te. Ma devi capire che io sono disposto a fare ogni cosa, letteralmente ogni cosa per te, per prendermi cura di te... di voi- Aggiunse, con un sorriso, poggiando le mani sul pancione.
La maglietta aveva definitivamente perso le battaglia contro la pancia e si era arrotolata sotto il petto di Harry.
Il pancione, vincitore, si ergeva alto e teso, quasi sul punto di scoppiare.
Harry si accoccolò contro la sua spalla, alla ricerca di un po' di conforto e Draco lo cullò dolcemente fino a quando non si fu calmato.🔞
-Va meglio ora? Sei pronto per la tua punizione?- Chiese lui, sentendolo più tranquillo.
-Ma come. Non era... quella?- Domandò Harry, indicando la tazza, una chiara allusione alla pratica che Draco lo aveva appena costretto a eseguire.
Un lampo di malizia illuminò lo sguardo di Draco.
-Niente affatto, piccolo, adesso ti lavo per bene, e quando sarai tutto pulito, solo allora ti punirò- Rispose, guardandolo di traverso. Harry aveva gli sgranato gli occhi e deglutiva vistosamente.
Si lasciò condurre docilmente nel vano doccia e lo bagnò con l'acqua tiepida.
Draco parlottava con la sua pancia, ignorando completamente Harry che sembrava prossimo al panico.
-La mia bella principessa, riposa nel pancione, e il suo papà la ama tantissimo- Canticchiava, accarezzando con tenerezza la pelle tesa e ambrata.
Ormai Harry doveva aver rinunciato a quella sua assurda teoria che poteva essere solo un maschietto, lì dentro c'era la sua preziosa bambina, ne era sicuro!
-Che ne dici di "Venus"?- Domandò a Harry, inginocchiandosi fi fronte a lui e sedendosi su i talloni.
I pantaloni si sarebbero rovinati, ma non gli importava affatto in quel momento.
-Cosa?- Chiese suo marito stralunato, sporgendosi in avanti per guardarlo in faccia, aveva un'espressione preoccupata.
-Il nome per la bambina. Ti piace Venus? Venus Rose Malfoy. Sì mi piace!- Dichiarò mentre insaponava le caviglie e i piedi di Harry. -Stai attento a non scivolare- Aggiunse, risalendo con la spugna lungo le gambe.
-Non credo sia adatto. E poi, se provi a scippare "Rose" a Hermione quella ti ammazza!- Harry si reggeva alla mensola, Draco ringraziò Merlino per avere avuto l'accortezza di rinforzarla con un incantesimo di adesione permanente.
-Credo di essere più veloce di lei, sai amore? Soprattutto adesso che sembra un pachiderma... mica tutti sanno portare avanti la gravidanza con la tua grazia. Girati ora- Aveva insaponato ed accarezzato entrambe le sue gambe, fino all'inguine ma, una volta lì, si era fermato, senza degnare di uno sguardo la parte più sensibile, che sembrava invece reclamare attenzioni.
Harry sbuffò, girandosi, e Draco ricominciò a insaponarlo partendo dalle spalle. Lentamente, molto lentamente scese lungo la schiena, fino ad arrivare ai glutei che degnò sì e no di un paio di carezze superficiali.
Harry emise un chiaro verso di disappunto, ma Draco lo ignorò, passando ad insaponargli le gambe.
-Devi imparare ad aspettare, tesoro. E a fidarti di me- Lo redarguì mentre, finalmente, le mani che si stavano dedicando all'interno delle cosce, andarono ad intrufolarsi fra le natiche che Harry sporgeva all'indietro per offrirsi a Draco.
2🔞Lo insaponò a lungo, passando e ripassando sopra il suo anello gonfio, ma senza soffermarsi su quel punto.
Poi, passandogli la mano fra le gambe, afferrò l'asta e cominciò a massaggiargli il pene.
Harry quasi ululò di piacere.
Non sarebbe venuto a quel modo, aveva prima bisogno di avere Draco dentro di se, ma non significava che non potesse godersela.
-Hai visto, piccolo impaziente?- Lo sgridò ancora, assestandogli uno sculaccione sulle natiche bianche di schiuma, prima di afferrare il doccino e sciacquarlo.🔞
Lo avvolse poi in un candido asciugamano e lo prese fra le braccia.
-Non posso camminare?- Chiese Harry in tono pratico.
-Sai Harry, sei proprio bravo ad ammazzare il romanticismo a volte ... e poi la mia principessa è stanca, adesso dormi amore di papà, non voglio che tu assista a certe cose- Aggiunse rivolgendosi alla pancia.
-Sai Draco, questa cosa che parli alla mia pancia è adorabile... ma alle volte è proprio fuori luogo!- Rispose il moro, sollevando un sopracciglio.
Quanto era sexy con quell'espressione perplessa sul volto. Draco si chinò a baciarlo con trasporto.
Poi lo depose supino sul divano, allungandosi per afferrare la scatolina che conteneva "la sorpresa".
3🔞Ne estrasse un filo spesso a cui era appeso una specie di peso metallico, lungo e sottile e dalla punta arrotondata.
-Cosa vuoi farne di quello?- Domandò Harry preoccupato.
-Niente da fare, tesoro, non ho intenzione di spiegarti nulla... anzi, credo che ti benderò- Asserì, togliendosi la cravatta.
-Cosa? No... aspetta...- Lo supplicò Harry, curioso, ma Draco lo fulminò con uno sguardo e lui si cucì le labbra.
Dopo avergli legato la cravatta attorno agli occhi, Draco poté finalmente dedicarsi all'oggetto del suo desiderio.
Afferrò il pene bollente di Harry grosso e pesante, percorrendone la lunghezza con le dita e le labbra.
Ne leccò e baciò le vene in rilievo, prima di dedicarsi alla punta serica e liscia.
Il glande pulsava deliziosamente fra le sue labbra, Draco lo succhiava avidamente mentre, con la lingua titillava la piccola apertura sulla cima.
Harry gemette forte il suo d'apprezzamento.
Spostando la testa di lato lo osservò godere delle sue attenzioni... non che vedesse molto, solo un pancione tremolante.
"Adesso ti faccio impazzire sul serio!" Pensò l'ex Serpeverde, togliendo la bocca dall'uccello del suo uomo.
Prese in mano la punta metallica dell'oggetto misterioso e iniziò a sfiorare quel punto sensibilissimo che era la piccola apertura sulla punta del pene di suo marito.
Harry si zittì all'istante, concentrato al massimo su quella nuova sensazione. Chissà quante domande gli affollavano la mente.
-Draco?- Sussurrò a voce bassissima, quasi una preghiera... e Draco gli spinse la punta sottile e arrotondata dentro la sua uretra.
Harry si inarcò urlando.
Artigliò i cuscini del divano spingendosi verso di lui.
Draco lasciò affondare la sonda di pochi centimetri, senza spingere, solo lasciandola cadere, poi la tirò fuori.
-Mi sembra di capire che tu gradisca, tesoro- Harry annuì selvaggiamente. -Ne vuoi ancora?- Gli chiese, perfido!.
-Sìsìsì! Ti prego. SÌ- Urlò Harry in risposta, inarcandosi ancora, aveva quasi paura che si spezzasse per la tensione.
Draco permise al sound di calare nuovamente nell'uretra di Harry, stavolta un pochino più in fondo, strappando a suo marito un urlo di piacere puro.
Continuò in quel modo, lasciando affondare l'oggetto ogni volta sempre un pochino di più, quasi fino in fondo.
-Harry, devi stare fermo ora, te lo farò arrivare fino in fondo, ma c'è un punto piuttosto difficile, dove l'uretra si incurva, proprio prima della prostata. Il sound è incantato per scivolare oltre senza fare danni, ma non si sa mai.- Harry di immobilizzò, anche se lo sforzo di restare fermo, lo stava facendo tremare.
E Draco lasciò cadere il catetere per un'ultima volta, permettendo che si infilasse completamente nel canale di Harry, arrivando a lambirgli la prostata dall'interno.
Harry urlò a tutti polmoni, le sensazioni che stava provando dovevano essere incredibili, aveva il viso deformato da una smorfia goduriosa.
-Dra-co ti pre-go!- Lo scongiurò Harry la voce rotta, tratteneva il fiato.
Fu troppo per Draco.
Con un unico movimento fluido sollevò le gambe di Harry e lo penetrò completamente. Venne in poche spinte secche, mentre Harry, stimolato oltre ogni limite, si abbandonava ad un orgasmo sfiancante.🔞
E poi giaque immobile.
Respirava a fatica.
Draco, riemergendo bruscamente dal proprio orgasmo, si precipitò a liberarlo dalla cravatta che ancora gli copriva gli occhi.
Harry piangeva in silenzio.
Calde grosse lacrime gli rigavano le guance.
A occhi spalancati fissava il soffitto ma non sembrava vederlo veramente.
-Harry, amore...- Lo chiamò lui, accarezzandogli dolcemente il viso. Era terrorizzato, quasi aveva paura a toccarlo.
Harry sussultò.
Poi, miracolosamente parve mettere a fuoco e lo guardò... lo guardò veramente.
-Draco... ti amo... ti amo tantissimo- E gli si buttò fra le braccia.