
Due mesi all'alba 1
Il locale era veramente delizioso, doveva assolutamente portarci sua madre.
Narcissa avrebbe adorato le poltroncine di velluto color tortora e i centrotavola con le rose, per non parlare delle vezzose cameriere in divisa rosa con il grembiule di pizzo bianco e la crestina in testa.
Harry invece sembrava deluso.
E Draco non poteva dargli torto.
Non era esattamente il luogo in cui avevano immaginato di trascorrere la giornata trasgressiva promessa da Blaise.
-Sei sicuro che siamo nel posto giusto?- Chiese all'amico.
Blaise lo fulminò con uno sguardo obliquo, carico di sottintesi.
-Non penserai che porti il mio dolce Neville in certi posti! Loro ci aspettano qui e si abbuffano di pasticcini, mentre io e te andiamo a fare un giro nel negozio in fondo alla strada- Rispose il ragazzo.
A lui, il "dolce Neville" non sembrava tanto ingenuo e candido da non potersi godere una gita al sexy shop, ma chi era lui per intromettersi nelle dinamiche di un'altra coppia?
-E poi, la sorpresa è la parte migliore. È molto eccitante il pensiero che lui stia scegliendo qualcosa apposta per me, e io non so neppure cos'è- Aggiunse Neville, a beneficio di Harry che appariva alquanto deluso.
-Ma volevo vedere anche io i giochini...- Replicò il ragazzo, sfoggiando un paio di incredibili occhi da cerbiatto.
Ci sapeva proprio fare quando si metteva in testa qualcosa.
-Così però ti rovineresti la sorpresa- Cercò di tentarlo Draco -E poi quelle focacce ai mirtilli sembrano deliziose- In effetti Harry non avrebbe dovuto eccedere con gli zuccheri, il medimago Smirne li aveva messi in guardia, ma i dolcetti avevano un'aria tanto deliziosa, così tondi e dorati, con i golosi frutti rossi che facevano capolino qua e là. Non avrebbe saputo resistere.
Infatti Draco non aveva ancora finito la frase che Harry stava già deglutendo vistosamente.
-Però la prossima volta vengo con te e... mi prenderai qualcosa di carino?- Per Merlino com'era adorabile mentre lo fissava con grandi occhi speranzosi!
Gli ormoni della gravidanza non solo donavano al suo incarnato una luminosità invidiabile, ma sembravano avergli conferito una dolcezza, una fragilità che lo facevano sembrare ancora più bello e facevano nascere in Draco il desiderio di proteggerlo, di aiutarlo, di viziarlo persino.
Si allungò deponendogli un bacio emozionato sulla sommità del capo.
-Certo, amore, tutto quello che vuoi- Poi allungò la mano per una carezza furtiva all'addome innaturalmente piatto per effetto dell'incantesimo. -Tutto quello che volete, ma non esagerare con i dolci, fanno male alla mia principessa- Aggiunse, sussurrandogli ad un orecchio per non farsi udire da nessun altro.
Harry sbuffò, ma gli sorrise e gli fece l'occhiolino mentre usciva con Blaise.
-Voi due dovreste proprio smetterla di essere tanto zuccherosi, alzate troppo l'asticella, poi noi "normali" facciamo fatica e reggere il confronto- Scherzò l'amico, conducendolo per il breve tratto che li separava dal negozio.
-Onestamente, Blaise, non so proprio che farci se la mia relazione è talmente perfetta da essere presa ad esempio. Ma certamente non mi lamenterò per ques...- E le parole gli morirono in gola, mentre varcava la soglia di quello che sembrava un anonimo esercizio commerciale.
Certo le vetrine oscurate avrebbero dovuto metterlo in allarme, ma nulla avrebbe potuto prepararlo a quell'esposizione di articoli di ogni genere.
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Tanto per cominciare, davanti all'entrata erano schierate mezza dozzina di bambole gonfiabili, sistemate nelle pose più erotiche, dai loro buchi esposti spuntavano un discreto assortimento di dillo, vibratori e plug, alcune "code" e diverse catene di palline anali.
Un paio di bambole erano saldamente imbragate con corde e cinghie varie e una aveva le gambe incastrate in una sbarra che gliele teneva spalancate.
Draco si incantò ad osservare curioso i loro corpi morbidi, i seni prosperosi e quello strano accumulo di piegoline di pelle fra le loro gambe.
Non gli era mai capitato di osservare una "donna" così da vicino.
-Che fai? Cambi sponda?- Lo sfottè Blaise, appoggiandosi ad una spalla dell'amico.
-No è solo che... insomma... - Si trovò a cincischiare, incerto su cosa confessargli. "Insomma! Non è che lui abbia poi molta più esperienza di me, con le donne!"
-Se sei curioso, perché non chiedi ad Harry di includere una ragazza, la prossima volta che lo fate con qualcun altro?- Non ci aveva mai pensato.
Le ragazze non lo avevano mai interessato molto, in ogni caso.
Harry invece aveva avuto esperienze in quel senso, lui è la sua ex.
"Quella piattola della Weasley!"
Non le avrebbe mai perdonato di essersi presa la verginità di suo marito, anche se poi, Harry aveva scelto lui.
Degnò i manichini di una seconda occhiata, prima di decidere che, in fondo, non lo attraevano per nulla e raggiunse Blaise dall'altro lato del locale.
Nello scaffale a fianco all'amico c'era un assortimento incredibile di corde colorate di spessori diversi.
Draco si fermò a valutare una stravagante corda argentata, con sfumature verdi, Harry sarebbe stato assolutamente stupendo con quella addosso, magari senza nient'altro.
La saggiò tra le mani, valutandone lo spessore, sembrava sufficientemente larga da non creare escoriazioni alla pelle ma abbastanza sottile da penetrare in profondità nella carne.
Se la sfregò delicatamente sul viso, aveva anche la giusta morbidezza.
"Perfetta!"
Pensò maliziosamente, pregustando il momento in cui il primo, fatidico nodo si sarebbe stretto attorno al corpo voglioso di suo marito.
Era esattamente in quel momento, quando Harry sentiva il primo giro di corda tendersi attorno al suo torace, appena sopra i capezzoli, che sembrava rendersi conto di quello che stava per accadere.
Draco non avrebbe saputo spiegarlo a parole, ma era come se Harry, in quel preciso istante, gli cedesse il controllo, con una fiducia che Draco non mancava di trovare commovente ogni volta, e si rilassava fra le sue braccia, lasciandosi andare ai suoi comandi. "Non vedo l'ora di fargliela vedere!"
Perché aveva seguito il consiglio di Blaise?
Sarebbe stato così bello condividere quell'esperienza con il suo Harry, vederlo aggirarsi fra gli scaffali, commentare gli oggetti, condividere le fantasie... ma capiva perché l'amico lo avesse spinto a non farlo.
Lui e il suo compagno non avevano quel tipo di connessione, la loro relazione era completamente diversa e radicata su posizioni rigide.
"Non capiscono che si perdono metà del divertimento?"
Draco si sentiva decisamente a disagio a condividere quell'esperienza con un uomo che non fosse suo marito.
Blaise invece sembrava completamente a suo agio, anzi, quasi felice di essere lì con lui.
-Se vuoi, il commesso te la incanterà in modo che non stringa fino a far danni seri, Harry non mi sembra il tipo da andarsene in giro con abrasioni da corda, soprattutto in questo periodo- Blaise si sarebbe stupito di quanto Harry fosse in grado di tollerare e poi, la divisa da Auror nascondeva benissimo i segni rossi delle corde.
-Non sarà necessario- Rispose, Blaise lo fissò con un ghigno malizioso.
-Dovresti prendere anche questi, Neville li adora- Gli confidò passandogli un elegante astuccio ricoperto di seta argentata.
All'interno erano allineati una mezza dozzina di anelli di metallo.
Avevano misure molto diverse, il più piccolo sarebbe stato stretto al suo mignolo, mentre in quello più grande avrebbe tranquillamente potuto infilare entrambe le mani.
-Che sono, Blaise?- Chiese all'amico a bassa voce, non c'era nessun altro nel locale, a parte il commesso che seduto a fianco alla cassa, dall'altra parte del negozio, era intento a leggere una rivista, ma lui si sentiva comunque in imbarazzo a parlare di certe cose fuori dalla camera da letto.
-Sono cockring. Hanno un incantesimo interessante- Spiegò Blaise prendendo il più piccolo dalla scatola. Se quel coso andava usato... là sotto... sarebbe entrato giusto a uno gnomo. Cosa pensava di farsene il suo dotatissimo amico? -Vedi, se te li infili sul pisello, te lo fanno diventare dell'esatta misura dell'anello che stai utilizzando- Disse, facendo scivolare l'anellino sull'indice.
Immediatamente il dito rimpicciolì alla dimensione di quello di un bambino di cinque o sei anni.
Blaise voltò la mano e piegò il dito per mostrargli che, anche così piccolo, funzionava alla perfezione.
Era uno spettacolo raccapricciante, vedere la mano dell'amico così deforme, il pensiero di fare la stessa cosa al suo amichetto...
Rabbrividì.
"Non ci penso nemmeno! Blaise deve essere impazzito!"
-Fa un certo effetto quando te lo vedi rimpicciolire a questo modo la prima volta- Commentò il moro, intuendo i suoi pensieri.
-E perché mai dovrei fare una sciocchezza simile?- Berciò lui, ostentando indifferenza, anche se gli anelli con le dimensioni maggiori lo attraevano parecchio.
-Sai, questi cosi hanno un'apertura "di sicurezza", se pronunci aperis loro saltano via...- L'anellino infatti di era aperto ed era caduto sul pavimento con un tintinnio metallico ed il dito di Blaise era tornato delle dimensioni consuete. -Io di solito metto questo, il secondo, perché il primo è troppo insignificante, il pene mi diventa poco più grande di un dito. Poi, dopo aver penetrato Neville lo tolgo e il mio grosso cazzo gli esplode nel culo! Dovresti vedere la sua faccia, a sentirsi così aperto all'improvviso. Va fuori di testa!- Ma come faceva Blaise a parlare così tranquillamente della sua vita sessuale?
Lui si sentiva andare a fuoco e contemporaneamente era duro come un sasso.
"Spero solo che non se ne accorga".
-E poi, se sei in vena di cose veramente perverse, ci sono sempre quelli- Disse, indicando una parete dietro le sue spalle.
Draco aveva quasi paura a voltarsi, ma quando lo fece, restò spiazzato.
-Che diamine dovrebbero essere quei così?- Poi vide l'illustrazione animata appesa a fianco all'espositore ed arrossì furiosamente mentre si veniva nei pantaloni.
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La pasticceria, con tutte le sue vetrine piene di torte finemente decorate, biscotti invitanti, pasticcini e dolcetti, sembrava quasi irreale, dopo l'esperienza che aveva appena vissuto.
Blaise, al suo fianco, chiacchierava allegramente.
Per fortuna era stato tanto discreto da fingere di non accorgersi che Draco si era ripulito il cavallo dei pantaloni con un colpo di bacchetta ed aveva pagato gli acquisti di Draco, tutte le cose che aveva comprato: la corda, il set di anelli e... la sorpresa.
Se li sentiva battere nella tasca, nascosti nel sacchetto completamente anonimo che li aveva anche resi tanto piccoli da poter essere tranquillamente nascosti nella tasca interna della giacca.
Ad ogni movimento degli oggetti trasaliva, come se tutti potessero vederli.
-Vedrai che vi divertirete stasera- Lo rassicurò Blaise aprendo la porta della pasticceria.
All'interno regnava il caos.
Neville, a terra con la schiena appoggiata al muro, era circondato dalle cameriere, chi gli faceva aria con un fazzoletto, chi gli reggeva un sacchetto di ghiaccio sulla testa.
La proprietaria si affannava a dare ordini a destra e a manca, creando un sacco di confusione.
-Neville, tesoro, che è successo? Stai bene?- Urlò Blaise precipitandosi al suo fianco.
-Dove... dov'è Harry?- Chiese Draco guardandosi attorno preoccupato.
-Draco io... mi spiace... erano in tre e... avevano i cappucci bianchi- Lo informò Neville, aveva spinto via le cameriere e si era alzato per avvicinarsi a lui. -E le maschere da Mangiamorte-
Per un istante tutto era diventato nero.
Quella parola gli risuonava nella mente.
Mangiamorte.
Non la sentiva da anni, eppure era ancora in grado di terrorizzarlo.
Ed ora... qualcuno aveva preso il suo Harry.
Qualcuno che si era mascherato da Mangiamorte.
-Dove sono andati, Neville io... devo trovarli! Voi avvertite gli Auror- Ordinò agli amici, precipitandosi fuori dalla porta.
"Non possono essere andati lontano, non siamo stati via a lungo"
La realtà era che, a quell'ora, i rapitori di Harry avrebbero potuto portarlo anche dall'altra parte del mondo.
-Draco aspetta! Ti devo parlare- Blaise, lo guardava incerto, non sapeva che pensare, non aveva mai visto l'amico in quello stato.
-Non ora, Blaise, devo trovare Harry, lui...- Cominciò a spiegare, poi si interruppe, non riusciva neppure a pronunciare quelle parole ad alta voce.
"Merlino, ti prego, fa che non sia successo nulla ad Harry... o alla mia principessa!"
Il pensiero che la sua preziosa piccolina fosse in balia di chissà quale maniaco lo faceva impazzire.
Doveva fare qualcosa, doveva...
-Ecco io.... potrei sapere qualcosa- Gli sussurrò Blaise, facendosi vicino. Draco gli rivolse uno sguardo sospettoso.
-Che significa Zabini? Parla. Cosa sai?- Gli domandò, puntandogli contro la bacchetta.
Non si poteva fidare di nessuno!
-Piantala idiota e metti giù quell'affare prima di farti male- Lo apostrofò il moro. -Senti... stavo cercando il momento giusto per dirtelo, ma credo che ormai sia troppo tardi- Si interruppe guardandosi in giro, come in cerca d'ispirazione.
-Troppo tardi per cosa, Blaise? Insomma vuoi spiegarti?- Urlò Draco, cedendo velocemente al panico. Harry era scomparso, maledizione! Ogni secondo era prezioso e quell'idiota non faceva altro che fargli perdere tempo.
Blaise gli rivolse uno sguardo carico di sottintesi e poi gli rivelò.
-È tornato- "Chi? Chi è tornato? Non sarà per caso Vol... V-Vold... il Signore Oscuro?" Draco sentì morire ogni speranza.
Se Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato aveva trovato il modo di risorgere per la seconda volta ed aveva rapito il suo Harry... non c'era più niente da fare.
Senza forze, si accasciò contro il muro.
-Draco!- Lo chiamò Blaise, precipitandosi a sorreggerlo. Ma lui rifiutò il suo aiuto.
-Chi è tornato? Dillo! Ho bisogno sentirtelo dire- Gridò ormai sull'orlo della disperazione.
Non aveva più speranze, il suo Harry... la loro bambina... tutto il suo mondo, perduto per sempre.