
Quattro mesi all'alba 2
-Maman? Dove sei?- Sua madre, sorprendentemente, non era ad accoglierlo al suo arrivo.
Aveva preso l'abitudine di passare dal camino dello studio privato di Lucius subito dopo la fine della guerra, quello principale del salone gli portava alla memoria troppi brutti ricordi.
Tutte le volte che andava a trovarla Narcissa lo accoglieva sempre sulla soglia, con un sorriso e un abbraccio.
Invece quel giorno, nonostante le avesse spedito un biglietto per dirle che sarebbe passato, sua madre non si era fatta viva.
Così era andato a cercarla nei suoi appartamenti, ma non l'aveva trovata.
Non era in biblioteca, né nella sala della musica e neppure nella serra. Incerto e ormai in pensiero, si era deciso a scendere nel salone principale. Era insolito che Narcissa trascorresse il suo tempo in quella parte della casa, anche se ormai non c'era più traccia del passaggio del Signore Oscuro e dei suoi seguaci.
Sua madre aveva fatto ripulire e ristrutturare tutta quell'ala del Manor non appena Draco era stato rilasciato da Azkaban... nel caso lui avesse deciso di tornare a vivere lì.
Per fortuna, Draco aveva avuto Harry a prendersi cura di lui e non era mai dovuto tornare in quella casa.
Anche dopo anni ancora sentiva l'eco delle urla dei prigionieri, torturati da quel pazzo.
-Draco? Finalmente sei arrivato- Sua madre lo intercettò fuori dal salone e gli andò incontro con le braccia protese. Si lasciò abbracciare per un attimo prima di interrogarla sul suo strano comportamento.
-Non ora caro- L'interruppe lei -Ci stanno aspettando tutti- E si voltò prendendolo per mano e conducendolo all'interno del salone, esattamente l'ultimo posto dove voleva andare.
-Tutti chi? Chi c'è ad aspettarmi, maman?- Per un istante tornò ad essere il diciassettenne obbligato ad assistere a torture ed uccisioni, che aveva scoperto il significato della parola paura proprio fra quelle mura e un irrazionale terrore lo invase.
Chi c'era ad attenderlo nel salone? Non poteva essere tornato, il mostro che popolava i suoi incubi da tanti anni. -Maman, rispondi, chi è?- Ma lei non lo ascoltava e, invece di rispondere, semplicemente aprì le porte.
Dall'altro lato, nel bel mezzo della sala gremita, il suo Harry, attorniato da tutti i loro amici, lo stava aspettando.
Draco si sentì sciogliere. Tutta la paura e la tensione sparite, era come svuotato.
-Ben arrivato amore, mancavi solo tu, adesso possiamo cominciare- Dichiarò Harry, alzando il bicchiere come per un brindisi.
Tutti gli invitati lo imitarono e, in un attimo, tutta la sala fu invasa da un allegro chiacchiericcio.
In un angolo un'orchestrina composta da alcuni elfi domestici del Manor, intonava un'allegro motivetto. Hermione e Ron ballavano, lei per una volta tanto, sembrava essersi dimenticata di comandarlo a bacchetta e si stava divertendo.
Anche Fred e George ballavano fra di loro, improvvisando un'improbabile tango totalmente fuori tempo.
Katie ballava con George Junior, mentre Angelina, seduta in un angolo, cercava di non soffocarsi dalle risate mentre allattava il piccolo Fred, sotto lo sguardo attento della cuginetta, che sembrava incantata.
Tutti gli Weasley al gran completo erano sparpagliati per la sala, c'era persino Charlie, che chiacchierava con Hagrid.
"Quand'è tornato dalla Romania? Non ne sapevo niente".
Mentre li guardava, il guardiacaccia si era mosso con la sua consueta grazia ed era andato a sbattere contro uno dei lampadari di cristallo che pendevano dal soffitto.
Immediatamente, una mezza dozzina di elfi era accorsa al salvataggio del preziosi cimelio di famiglia. Hagrid si era profuso in scuse sempre più sgrammaticate, ma i domestici non avevano smesso di fissarlo con disappunto: ecco, adesso lo avrebbero tenuto d'occhio per tutta la serata, ma forse, il mezzo-gigante non se ne sarebbe neppure accorto.
-E il mio Neville si ostina a dire che è completamente umano... come se non fosse più che evidente che ha sangue di gigante!- Blaise gli si era avvicinato, offrendogli un bicchiere di quello che sembrava l'Olden stravecchio di suo padre, (naturalmente gli altri invitati bevevano il punch alla frutta...) ed ora osservava con sguardo critico la buffa scena.
-Grazie, Blaise. Bella festa... sai per quale motivo siamo qui?- Chiese, accettando il bicchiere che l'amico gli porgeva. Sì, era proprio l'whisky di suo padre... avrebbe dovuto fare un discorsetto a Blaise prima o poi.
-Non ne ho idea, a dire la verità l'invito era da parte tua- Rispose il moro, con un ghigno divertito. -Ottima idea invitare quei tre, tesoro. Almeno il divertimento è assicurato- Commentò Blaise, indicando un angolo, dove Pansy e Seamus litigavano, mentre Dean sembrava alquanto divertito.
-Non manca proprio nessuno a quanto pare- Draco vuotò il bicchiere. -Vado a vedere se riesco a scoprire per quale motivo ho dato questa festa e Blaise... sta lontano dalla riserva di mio padre, vorrei che si gustasse il suo liquore quando uscirà da Azkaban- Avvertì l'amico rifilandogli il bicchiere vuoto e avventurandosi alla ricerca di quel fedifrago manipolatore di suo marito.
-E così abbiamo dato una festa, amore?- Aveva finalmente localizzato Harry, a fianco a sua madre ed era riuscito a raggiungerlo senza che tutti quanti lo fermassero.
Curiosamente sembrava che ogni persona presente, avesse improvvisamente qualcosa da dirgli...
Harry lo salutò con un piccolo bacio a fior di labbra.
Accidenti, sapeva quanto lo infastidissero queste manifestazioni di fronte a sua madre... infatti Draco arrossì furiosamente, ovvero le sue guance assunsero una delicata sfumatura rosata appena distinguibile dal suo pallore abituale.
-Sì, ti piace?- Gli chiese. -Ho chiesto a Narcissa di aiutarmi con i preparativi, così non ho dovuto fare quasi niente- Sua madre ridacchiò, fingendo imbarazzo.
-Non è nulla caro, per me è stato un vero piacere darvi una mano- Si intromise sua madre, posando premurosamente una mano sul braccio di Harry -Harry mi ha confidato di voler aggiornare tutti i vostri amici sulle sue condizioni di salute. Spero che non sia nulla di grave- Aggiunse, guardando suo marito con aria preoccupata.
Cosa aveva combinato quel pazzo? Draco non sapeva se mettersi a urlare o scoppiare a ridere.
-Non preoccuparti, Narcissa, si risolverà presto- Rispose Harry criptico, era proprio furbo, quasi quanto un Serpeverde!
-E avete organizzato tutto senza dirmi nulla?- Aveva uno sguardo divertito negli occhi. Harry gli sorrise.
-Tutte le volte che organizziamo succede sempre qualcosa.- Sua madre li guardava senza capire, passando lo sguardo tra il suo viso e quello di Harry.
-Allora è il momento? Sei sicuro?- Chiese, con una certa trepidazione. Non poteva credere che, finalmente, sarebbe successo.
Harry, al settimo cielo, annuì. -Va bene!- Rispose, con semplicità, incapace di aggiungere altro, si sentiva lo stomaco chiuso in una morsa. Per fortuna la mano di Harry nella sua gli diede coraggio.
Si spostarono vicino al caminetto, non c'era un palco nel salone principale del Manor ma, ogni volta che suo padre aveva dovuto fare un annuncio si era sempre messo in quel punto e lui, non poteva fare a meno di pensare che fosse il modo giusto di fare, anzi, l'unico modo.
Non appena posò la mano sul camino, l'orchestrina tacque e le luci, nel resto della sala, si abbassarono. Doveva esserci un incantesimo, realizzò, divertito.
Ogni partecipante alla festa si voltò verso di loro, erano tutti loro amici, persone a cui volevano bene e che li guardavano preoccupati.
Hermione prese la parola.
-Harry, se tu...-
-Silencio!- Tuonò Draco, riducendola al silenzio. Harry, al suo fianco, gli strinse la mano richiamando la sua attenzione. -Che c'è? Non vorrai che ci rovini l'annuncio anche stavolta?- Si lamentò, liberando però la ragazza, che si esibì nel suo più coreografico sguardo di rimprovero.
Ron, a fianco della moglie si lamentava pesantemente.
Fred junior e George Junior piangevano, Teddy si lagnava cercando l'attenzione di suo padre, che fissava Harry in modo strano, Hagrid finì nuovamente per urtare il lampadario, mentre Molly cercava di far tacere tutti, senza grandi risultati.
Draco e Harry si scambiarono uno sguardo complice, tutto come al solito nella loro grande, chiassosa famiglia.
Senza più cercare di attirare l'attenzione generale, Harry si slacciò la camicia, facendola scivolare lungo le braccia e restando solo con la maglietta con il logo di Grifondoro sul petto che Draco segretamente adorava.
La camiciola non aveva ancora toccato il pavimento che il pancione di Harry "esplose" in tutta la sua gloria.
Un silenzio surreale calò sui presenti, mentre Harry si metteva le mani sulla pancia come avrebbe fatto ogni futura mamma del mondo.
-Tesoro, cosa... cosa significa?- Chiese sua madre, un sussurro che risuonò come un grido nel silenzio surreale.
-Harry è incinto, maman- Rispose Draco, come fosse la cosa più naturale del mondo.
E la folla esplose.
Ron partì di scatto, caricando il destro.
-Io ti ammazzo, Malfoy!- Solo l'intervento provvidenziale di Harry lo salvò da un gran brutto occhio nero.
-Cosa avete fatto?- Urlava Hermione con le mani sul viso, Molly gridava parole incomprensibili. I gemelli intonavano un coro da stadio e Hagrid, sovrastava tutti con il suo vocione.
Al centro di tutto quel caos, Draco fissava sua madre. Narcissa era come pietrificata, uno sguardo indecifrabile puntato sul pancione di Harry neanche volesse fargli una di quelle radiografie babbane.
-Maman... va tutto bene?- Chiese preoccupato, non riusciva a capire cosa la donna provasse in quel momento, di sicuro era sconvolta. "Spero che non abbia un malore"
La donna alzò su di lui un paio di occhi pieni di lacrime.
-Silencio!- Lanciò, imitando il figlio. Tutti gli ospiti si girarono verso di lei, ma Narcissa non aveva occhi che per suo figlio.
-Tu mi stai dicendo che... che state per... avere un bambino? E io... io sarò...- Chiese, la voce un tantino più acuta del solito.
-Maman, ecco...-
-Sì, mamma, stai per diventare nonna!- Lo interruppe Harry, impulsivo come suo solito. "Mamma? Ha appena chiamato MIA madre 'mamma'?"
-È... è... MERAVIGLIOSO!- Urlò abbracciando Harry e poi chinandosi a parlare con la sua pancia -Sarà senz'altro una bambina! Deve esserlo! Sarai la ballerina della tua nonna, vero piccolo tesoro?- Sua madre, felice e affettuosa come non l'aveva mai vista, china sul ventre prominente di Harry, non faceva altro che coccolare la nipotina non ancora nata.
-Allora è una femmina?- Chiese Angelina, liberandosi dell'incantesimo. Sembravano tutti come pietrificati, nessuno sembrava sapere cosa dire.
-In realtà è assai più probabile che sia un maschietto- Rispose Harry. Narcissa lo fulminò con lo sguardo.
-Mi dispiace, maman, ma non riesco a farlo smettere di dire certe cose. Come se la mia piccola principessa potesse essere un maschio! Non esiste proprio ma, lo sai com'è, è in dolce attesa... non bisogna contraddirlo.- Si scusò Draco.
-Andiamo Draco, te l'ho spiegato, la genetica...-
-SIGNOR POTTER! La prego di non usare certi termini in questa casa! Anche se non siamo più in vista come un tempo, questa è ancora una casa rispettabile!- Sua madre aveva raddrizzato la schiena ed assunto un atteggiamento molto solenne. Draco riuscì a stento a non scoppiare a ridere.
-Ma io... mi... mi scuso, però...- Harry balbettava.
-Suvvia Harry, non capisco tutta questa ostinazione! Perché non vuoi che sia una bambina?- Ecco! Ci mancava solo Molly Weasley a sgridare il suo Harry.
-Gli uomini! Sono fissati con il figlio maschio, sapesse com'era ossessionato Lucius quando aspettavo Draco!- Sua madre... sua madre aveva appena iniziato una conversazione con Molly Weasley? Draco controllò velocemente fuori dalla finestra se, per caso, i quattro cavalieri dell'Apocalisse avessero iniziato la loro corsa, ma il sole tramontava pigro dietro le colline del Devon, che circondavano il parco del Manor, mentre Molly rispondeva a sua madre.
-Ha proprio ragione sa, Narcissa. Io ho avuto sei maschi, prima della mia Ginny, e sospetto che Arthur lo abbia fatto di proposito.- Adesso stavano entrando nel ridicolo.
Era impossibile influenzare il sesso del nascituro, lui lo sapeva bene, avendo passato gli ultimi anni studiando la questione, ma sua madre sembrava essere d'accordo con la Weasley e l'apocalisse non era ancora iniziata... chi era lui per lamentarsene?
Nel frattempo i loro amici, imbarazzati ed incerti, assistevano allo scambio di battute.
Hagrid, dalla sua ragguardevole altezza, scrutava le due donne come fossero una nuova specie rara.
Ron, in prima fila, non aveva uno sguardo meno perso del suo.
-Allora credo che le congratulazioni siano d'obbligo, Harry- Strillò Neville, dall'altro lato della stanza, avvicinandosi per abbracciare Harry. Blaise, al suo fianco, dopo aver stretto la mano a suo marito, si era precipitato ad abbracciarlo, un forte abbraccio virile, con tanto di pacche sulla schiena.
-E così ce l'hai fatta!- Gli disse, stringendolo.
Non era esattamente nel carattere dell'amico lasciarsi andare a manifestazioni tanto plateali, ma Draco pensò che, probabilmente, era solo molto felice per lui, Blaise sapeva quanto ci avesse lavorato, quanto lo avesse desiderato... ed ora che, finalmente, lo avevano detto a tutti, ora che non dovevano più nascondersi... adesso gli sembrava tutto perfetto, finalmente.
Blaise si era piazzato alla sua destra, mentre gli amici sfilavano davanti a loro per congratularsi, alcuni sinceramente felici per loro, altri scettici, la Granger con una faccia da funerale...
Sembrava la replica del loro matrimonio, quando Draco, di fronte a quella che Harry considerava la sua famiglia, si era trovato quasi soverchiato e solo l'intervento provvidenziale di Blaise aveva impedito che un attacco di panico dell'ultimo minuto, si trasformasse in una fuga rocambolesca.
Anche in quell'occasione la Granger lo aveva squadrato con quello sguardo ostile.
Uno dopo l'altro i loro amici, seguendo l'esempio di Neville, si erano congratulati.
Pansy era andata completamente fuori di testa, tanto era felice di "diventare zia" e prometteva le cose più improbabili alla pancia di Harry.
-.... e poi, non appena compirai diciotto anni, la zia Pansy ti porterà ad Amsterdam e vedrai come ti divertirai, amore della zia...- Pansy avrebbe dovuto passare sul suo cadavere prima di portare la sua principessina ad Amsterdam!
Però la sua amica era veramente dolce.
-Adesso mi spiego perché il tuo odore era così cambiato, Harry- Gli stava confessando il professor Lupin, sembrava sollevato. -Ti confesso che avevo paura... ci sono alcune malattie che hanno lo stesso effetto sul corpo umano... e sono piuttosto gravi...- Ecco perché lo stava fissando a quel modo, prima dell'annuncio, era preoccupato per lui.
Come molti dei loro amici che ora, sembravano essersi tolti un gran peso dalle spalle.
Presi dal piccolo miracolo che stavano vivendo, non si erano neppure accorti che, gli altri avevano semplicemente visto Harry che, all'improvviso, smetteva di andare a lavorare e si rinchiudeva in casa. Era abbastanza ovvio che fossero preoccupati per la sua salute.
-Certo che voi due sapete come far preoccupare gli amici!- Gli sussurrò Blaise, appoggiandosi alla sua spalla.
-Non avevamo previsto di rimandare tanto l'annuncio- Gli confessò Draco, sporgendosi verso di lui. -Ma succedeva sempre qualche imprevisto che ci costringeva a rimandare, non vedevamo l'ora di dirvelo-
-E ci credo! Guarda Harry quanto è felice- Gli rispose l'amico.
Suo marito era stato rapito dal club delle neomamme e coinvolto a forza in un'animata discussione sulle interessantissime nausee mattutine, Hermione, alla destra di Harry, si passava distrattamente le mani sul ventre ancora piatto, lanciando occhiate furtive alla bella pancia tonda di suo marito.
Quanta gioia perversa gli provocava l'imbarazzo della ragazza.
-Guarda la Granger. Se spinge in fuori la pancia ancora un po' si spezza la schiena! Sarà gelosa di Harry?- Postulò Blaise, perplesso. -Non avrebbe tutti i torti, è assolutamente splendido con quella pancina- Commentò, facendogli accapponare la pelle.
D'un tratto il tono di voce dell'amico gli era sembrato viscido e allusivo.
"Ma che vado a pensare? E' Blaise! Ci conosciamo praticamente da tutta la vita!" Eppure la brutta sensazione che aveva provato poco prima non voleva saperne di andarsene.
Harry, abbandonato il gruppo delle mammine, in balia di un'isterica Hermione che si era convinta di aver visto una smagliatura su un angolo della pancia lasciata scoperta ad arte dalla maglietta troppo corta, si era appartato in un angolo con Neville e sembravano intenti in una conversazione interessante.
-Non so dove vuoi arrivare, Blaise. Accetto il tuo complimento, ma non andare oltre- Rispose con un tono duro, che non sapeva giustificarsi fino in fondo.
Perché la mano che l'amico gli aveva posato sulla schiena, all'improvviso gli sembrava qualcosa di sudicio?
-Andiamo Malfoy, che ho detto di male? Ho solo espresso educatamente il mio apprezzamento per tuo marito, non ti ho mica confessato che mi piaceva molto di più con le calze a rete e la coda che ha sfoggiato al Changeling il mese scorso.- A Draco si gelò il sangue nelle vene.
"Ci hanno visti"
Il cuore gli batteva talmente forte nelle orecchie che gli impediva di avvertire qualunque altro suono, tranne le voce di Blaise che continuava.
-E poi, onestamente, preferivo la tua folta coda argentata- Non era possibile!
Non poteva averlo riconosciuto!
Non aveva tolto la maschera neppure un istante e quelle cose erano sicurissime.
-Non so di cosa tu stia parlando, Zabini- Sibilò, fra i denti, attento a non farsi sentire da orecchie indiscrete.
-Non ci provare, Draco! Da quanto tempo siamo amici? Conosco il modo in cui ti muovi, come cammini, persino come ti siedi. Anche se avevi una di quelle maschere deformanti ti avrei riconosciuto tra un milione. Ho faticato di più a riconoscere Harry, geniale la trovata di presentarsi con la sua faccia in un locale pieno di sosia di Harry Potter- Anche Blaise sussurrava, pur mantenendo quel tono viscido che gli grattava sui nervi e gli faceva venire voglia di correre via.
Sentiva il suo alito caldo e umido sul collo e se ne sentiva contaminato, mentre la mano era scesa più in basso, verso le natiche.
-Si può sapere che vuoi, Blaise? Ok, ci hai visto in un locale, hai anche visto che andavamo via assieme, quindi, che c'è di male se voglio passare una serata diversa con mio marito? E soprattutto, cosa ti riguarda?- Ora si stava veramente alterando, come si permetteva di metterlo in imbarazzo a quel modo?
E cosa stava raccontando Neville a Harry?
Suo marito sembrava sconvolto.
-Benedetto Salazar, perché non ti calmi Draco? O vuoi attirare l'attenzione di tutti?- Era quello il suo piano?
Rivelare la loro scappatella a tutti i loro amici?
Per tutti gli dei e le dee, c'era anche sua madre in quella sala!
-Stai cercando di ricattarmi?- Berciò, voltandosi verso il moro.
Blaise lo fissava con l'espressione più innocente del mondo.
-No, ma vorrei evitare di fare sapere a tutti che frequento quel locale... sai che shock trovarci gli Weasley? Uno a caso, non importa quale... se vedo dei capelli rossi nell'Arena ti giuro che urlo!
- Gli confessò lui, sembrava tranquillo, rilassato, come stesse tenendo una normale conversazione.
Che Draco si fosse immaginato tutto?
-Devo ammettere che è una prospettiva agghiacciante- Convenne Draco, cercando di farsi perdonare dall'amico.
Blaise ridacchiò, portandosi alla bocca il bicchiere e sorseggiando delicatamente un sorso di liquore, per poi offrirlo a Draco.
I cubetti di ghiaccio tintinnavano ad ogni movimento.
-E' proprio quello che ci vuole- Biascicò Draco, accettando l'offerta. -Io non vi ho visto, né te né Neville- Riprese, cercando di fare conversazione, non che si sentisse a suo agio a parlare di certe cose, ma non poteva certo far finta di niente.
-Siamo dei clienti abituali ormai, ci andiamo quasi tutte le settimane. Sappiamo come muoverci senza farci notare- Rispose Blaise, prendendo dalle sue mani il bicchiere da cui aveva appena bevuto e ruotandolo in modo appariscente fino a trovarsi davanti alla bocca il punto esatto dove Draco aveva posato le labbra e, socchiudendo gli occhi, posò le sue grosse labbra carnose sul segno lasciato da quelle più sottili di Draco.
Un brivido del tutto involontario arrivò direttamente al suo inguine, costringendolo ad abbassare gli occhi.
Che diamine gli stava succedendo? Era Blaise quello che si trovava di fronte, per Merlino e tutte le sue amanti, doveva darsi una calmata!
-Noi invece non ci andiamo spesso... mancavamo da un po'... non credo che torneremo tanto presto- Che situazione assurda, sembrava che stessero parlando del circolo di volo anziché di un club equivoco, e Blaise non la finiva di fissargli le labbra come volesse mangiargliele via dalla faccia.
-Sai, il ragazzo che avete rifiutato non era affatto male, alla fine. Per punirlo di non essere riuscito a portargli Harry il suo padrone me lo ha prestato per un paio di notti...-
-Cosa? Tu hai tradito Neville?- Sibilò Draco a voce bassissima, guardandosi attorno, casomai qualcuno si fosse avvicinato a loro.
Blaise invece scoppiò a ridergli in faccia.
-Ma che dici? Sei impazzito? Neville ci guardava, a lui piace così, il mio dolce tesoro non partecipa mai, preferisce ammirarmi mentre mi diletto con amanti occasionali. Di solito non lo facciamo con altre coppie... ma faremmo un'eccezione se tu ed Harry voleste provare qualcosa di nuovo- Terminò il suo discorso, con una calma invidiabile. Draco invece faticava a restare in piedi.
Con lo sguardo cercò suo marito che, dall'altro lato della sala, era ancora appartato con Paciock. Sembrava ipnotizzato dalle parole del ragazzo ed era vistosamente impressionato.
-Si può sapere che sta dicendo Neville a Harry? Non dovrebbe agitarsi nelle sue condizioni.-
-Non preoccuparti, Draco, gli sta solo dicendo la stessa cosa che ti ho detto io un attimo fa. Sembra proprio che la prospettiva non dispiaccia alla tua dolce metà- Spiegò Blaise, possibile che fosse tanto calmo e controllato? O era lui che la stava prendendo nel modo sbagliato?
Harry fissava Neville, con la bocca leggermente aperta e gli occhi verdissimi spalancati e accesi di curiosità.
"Non starà prendendo in considerazione "l'offerta" per caso?".
Doveva mettere un freno a quella follia sul nascere, prima che qualcuno (probabilmente lui) si facesse male.
-Ti ringrazio dell'invito, Blaise, ma non credo proprio che sia il caso. Siamo amici da troppo tempo, non riuscirei mai a considerarti in quel modo- Blaise aveva soffocato una risatina divertita.
-Sembra che tu mi stia scaricando, tesoro. Non stiamo mica parlando di una relazione, non ti sto chiedendo di uscire assieme, si tratta solo di sesso, sano sesso senza complicazioni e poi amici come prima! Ma devo confessarti una cosa, ci sono rimasto proprio male, quando ho visto il collare al collo di Harry... avrei tanto voluto che lo portassi tu!- Gli confessò, accarezzandogli la guancia con il dorso di un dito prima di allontanarsi ed unirsi a un gruppetto composto da Fred, George e Charlie che conversavano allegramente sull'aerodinamica delle ali dei draghi.
Draco non riusciva a credere a quello che era appena successo, al modo in cui Blaise gli aveva chiesto di fare sesso con lui.
La pelle, dove l'aveva toccato, gli andava a fuoco.
Era confuso e sconvolto, ed Harry, ancora bloccato da Neville, era troppo lontano da lui!
Non sarebbe successo, mai e poi mai avrebbe preso anche solo in considerazione l'idea di andare a letto con il suo migliore amico... anche se l'amico in questione era bello come un Dio d'alabastro e aveva il più sconvolgente culo che avesse mai fatto capolino sulla faccia della terra.
Draco ammirava Blaise camminare verso suo marito, ondeggiando quel capolavoro della natura che si intravedeva attraverso i preziosi pantaloni di sartoria e, senza accorgersene, si portò la mano sull'inguine per spostare la cucitura sul cavallo, in modo da dare un po' di sollievo alla nascente erezione che tendeva il tessuto pregiato.