No sex. It's a boy!

Harry Potter - J. K. Rowling
M/M
G
No sex. It's a boy!
Summary
Secondo sequel di "No sex. We are english" continuano le avventure/disavventure della coppietta più adorabile del mondo. Tanti nuovi amici, tante sorprese e tanto tanto sesso.Veramente tanto sesso, non sto scherzando... e non solo dolce sesso "vaniglia" quindi... ritenetevi avvisati...Attenzione: rischiate di non capirci molto se prima non leggete almeno "No sex. We are english!"
Note
Buon venerdì meravigliose persone che leggete e commentate, lo so che aspettavate questa storia con ansia, ma lasciatemi dire un paio di cosine prima di cominciare a leggere. Questa è una MPREG in tutto e per tutto, se non vi piace genere per favore non leggete, perché non farò sconti! Dal concepimento al parto nove lunghissimi mesi di sesso sfrenato e sempre più spinto, siatene consapevoli! Detto questo se ve la sentite, buona lettura e come sempre grazie alla fantastica GiadaSacchetti per la beta e grazie a Krystarka per la copertina.
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Cinque mesi all'alba 2

-Che diamine sarebbe la "Serata delle code"?- Urlò sconvolto.
Si era smaterializzato direttamente dal suo laboratorio dove si era cambiato di nascosto da Harry.
Lui non doveva vedere com'era vestito o lo avrebbe riconosciuto subito!
Sugli occhi portava la sottile mascherina nera che gli deformava magicamente i lineamenti rendendolo irriconoscibile. Aveva indossato un paio di jeans chiari, che gli fasciavano il culo in modo assolutamente perfetto e una camicia argentata, semitrasparente, lasciata completamente aperta a svelare il petto candido e gli addominali tonici. Al collo una catena talmente spessa che avrebbe potuto essere benissimo un guinzaglio... se Harry avesse avuto la sua stessa intuizione...

-Tutti i clienti devono indossare una coda, oltre naturalmente al cockring, come sempre- Gli rispose il ragazzo all'ingresso del locale, mostrandogli una parete su cui erano allineate decine di scatole e blister contenenti lo stesso articolo: plug di tutte le misure da cui pendevano folte code. 
Quei pazzi pretendevano che lui si mostrasse in pubblico, camminasse e ballasse con quella cosa infilata nel sedere? Se lo potevano scordare!
Era già sufficientemente imbarazzante passare tutta la serata con l'alzabandiera, anche se tutti quanti erano conciati nello stesso modo.
 Al Babilon si veniva solo per una ragione.

-Stai scherzando? Io non me la metto quella cosa, e poi questi pantaloni non sono adatti...- Rispose incazzatissimo, maledizione, se Harry fosse già entrato? Non poteva certo rischiare di lasciarlo là dentro da solo.
Accidenti a loro e a quando avevano deciso di non avere un piano B!
-Non preoccuparti, sono incantate, la parte "pelosa" sporgerà fuori dai pantaloni senza danneggiarli in alcun modo, te la sentirai come una coda vera, poterai muoverla e, se qualcuno te la accarezza il vibratore a cui è collegata si mette in moto- Gli spiegò il ragazzo, aveva un'aria annoiata, come se avesse dovuto spiegare le stesse cose decine di volte. -Questa dovrebbe starti bene, è quasi dello stesso colore dei tuoi capelli- Aggiunse, prendendo una confezione di plastica trasparente dal muro. 
La coda che aveva scelto era d'un biondo chiarissimo, ed in effetti era proprio bella.
Sarebbe stato perfetto usarla a casa, solo lui ed Harry. Stava diventando duro solo al pensiero.
-Senti... è un sacco che non vi vedo... ma, se non ho sbagliato persona, il tuo amico moro è già entrato e... fidati, non lasciarlo solo- Il commesso sembrava sinceramente interessato, e Draco seppe che non aveva scelta.
Per fortuna, almeno, il plug non era troppo grande.

-Dove posso andare per metterla?- Chiese, arrossendo. Si sentiva così umiliato, imbarazzato e in trappola!
Certo il ragazzo aveva ragione,  non avrebbe potuto abbandonare Harry e poi, tutte le persone presenti ne avrebbero avuto uno.
Il ragazzo lo aveva accompagnato ai camerini, dove alcuni ragazzi stavano in attesa, chiacchieravano tranquilli fra di loro, le lunghe code fra le mani, le confrontavano e ridevano allegri.
Draco, enormemente a disagio, si rifugiò in un angolo, il blister trasparente nascosto dietro la schiena.
Si sentiva nuovamente come il ragazzino che era stato costretto a mostrarsi nudo di fronte al pervertiti che volevano comprarlo.
Non gli capitava di pensarci da anni.

-Tocca a te- Un ragazzo, occhi d'un viola intenso, capelli verdi a punta e una lunga coda da soriano bianca con la punta viola che gli spuntava dai pantaloncini, lo distrasse dai suoi pensieri. Sorrideva tranquillo e, al collo, portava un cinturino di cuoio a mo' di collare.
Da come adocchiava il guinzaglio che Draco aveva al collo si intuiva che aveva recepito il messaggio.
Sarebbe stata una conquista facile, il ragazzo già scodinzolava "Sono proprio incredibili queste code, molto realistiche"
-Ci vediamo dentro?- Gli chiese il ragazzo,  speranzoso.
Era un bel ragazzo, sembrava molto dolce e aveva una dotazione di tutto rispetto, a giudicare da come la sua erezione rendeva teso il tessuto sul cavallo.
-Mi spiace gattino, ma questo ha già un proprietario- Gli rispose Draco, indicandogli il guinzaglio che portava al collo.
Il micetto gli rivolse uno sguardo di rammarico, e gli avvolse la coda attorno al braccio passandogli a fianco.

Aveva ancora negli occhi la coda scodinzolante del ragazzo che spuntava dal più incredibile paio di chiappe che avesse mai visto, mentre entrava nel camerino.
Certo, non era niente di eccezionale se paragonato a Harry, ma le sue attenzioni gli avevano fatto tornare il buon umore e poi... se la coda donava tanto a quel ragazzino, chissà che schianto sarebbe stato Harry.
Il suo amichetto del piano di sotto aveva un idea tutta sua della cosa e cominciava ad irrigidirsi.
Si abbassò i pantaloni, niente biancheria, lo avrebbe solo intralciato, e si guardò allo specchio.
Il suo uccello svettava già sull'attenti, costretto dal cockring.
Si regalò un paio di carezze, tanto per alleviare un po' la tensione, poi si voltò, dando le spalle allo specchio e si chinò in avanti, allargandosi le natiche con le mani.
Il suo buco era roseo e grinzoso, sembrava strettissimo, era un sacco di tempo che Harry non lo prendeva.
Mormorò un incantesimo lubrificanti e, con attenzione, fece scivolare il plug in posizione. Sentirselo dentro, freddo, duro, grosso, lo faceva sentire strano, ma non era una sensazione spiacevole.
Si accarezzò la coda, era folta, morbida, molto piacevole da accarezzare e sentì il vibratore mettersi in moto.

Di trovò a boccheggiare, appoggiato alla parete. Il plug che vibrava nel suo ano, stimolandogli la prostata e la coda che andava a destra e a sinistra, scodinzolando aumentava il movimento del vibratore. 
"Non resisto tutta la sera in questo modo" Pensò, sciogliendo l'incantesimo che teneva l'anello al suo posto.
Lo sfilò velocemente, massaggiandosi energicamente il pene, ogni volta che arrivava sulla punta ci giocava, raccogliendo le gocce di seme che fuoriuscivano dal piccolo foro sulla cima e spalmandole sulla pelle liscia e tesa, nel frattempo non perdeva d'occhio la punta che sporgeva dal suo ano dilatato.
Spiccava fra le sue natiche spalancate, solo osservandola nello specchio lo faceva andare fuori di testa..
Su e giù, un paio di volte e venne schizzando sul muro. Grosse gocce collose che scivolavano lentamente verso il pavimento.
-Evanesco- Mormorò a voce bassissima, sicuramente un sacco di clienti avevano fatto la stessa cosa, ma lui non si sentiva molto a suo agio al pensiero che tutti i ragazzi che si affollavano lì fuori sapessero che di era fatto una sega nel camerino di un locale equivoco.
Si tirò su i pantaloni, la coda fuoriusciva in maniera perfetta dalla cucitura posteriore, senza forare o danneggiare la stoffa e Draco provò prudentemente a muoverla.
"È facile!" Esultò, improvvisamente impaziente di vedere Harry.
Era curioso, chissà come aveva reagito il suo compagno all'inattesa novità, probabilmente Harry si era fatto molte meno paranoie di lui.
Ogni volta che andavano in quel posto, nascondendo le loro vere sembianze, Harry si scatenava, come se si fosse liberato di ogni costrizione.

Il locale era buio, malamente illuminato da faretti di colori diversi che creavano più ombre che luce.
Appena entrato fu preso di mira da un ragazzo, capelli neri spettinati, occhi verdi seminascosti dagli occhiali tondi, cicatrice a saetta sulla fronte.
La prima volta che ne avevano visto uno ci erano rimasti male, ma ormai ci avevano fatto l'abitudine.
-Ciao tesoro, io sono Harry e tu?- Si presentò sconosciuto. Draco lo osservò per meno di dieci secondi.
Indossava un top di lustrini e una gonnellina plissettata da  cui spuntava una folta coda volpina, al collo la cravatta di Serpeverde.
-Certo, e scommetto che sei proprio quello vero!- Il ragazzo si esibì in una smorfia che Harry non avrebbe mai fatto, neppure sotto tortura.
-Hai vinto, tesoro. E io scommetto che ti piacere essere il mio Draco- Replicò lui. In momenti come quelli, essere la favola della Gran Bretagna magica, non era esattamente edificante.
-Per stavolta passo, tesoro. Dubito di esserne all'altezza- Il finto Harry si allontanò lanciandogli un'occhiata come a dire "Non sai quello che ti perdi". A Draco venne da ridere, ma si trattenne. C'erano almeno altri quattro Harry solo a quel piano, "Chissà quanti ce ne sono di sotto" Pensò curioso, sporgendosi dal parapetto.

L'arena, che si trova al piano inferiore, era un vasto spazio circolare, quasi completamente sgombro e molto più illuminato, solo un un angolo, il lungo bancone del bar occupava tutta una parete. Le altre erano occupate da una serie di divanetti.
Le luci erano chiare e la musica assordante.
Il piano superiore era invece costituito da un largo balcone che correva lungo tutto il perimetro.
Meno illuminato e molto più tranquillo, offriva una panoramica a 360 gradi del piano inferiore.
Quasi tutte le persone che avevano un guinzaglio si trovavano lì sopra, mentre quelli con il collare ballavano nell'arena attenti a farsi notare il più possibile.

Draco si appoggiò al parapetto, aveva trovato un buon punto, poteva tenere d'occhio tutto il piano inferiore alla ricerca dell'oggetto del suo desiderio. Alla sua destra, un uomo sulla quarantina osservava la stessa scena con sguardo annoiato. Appesi alla cintura aveva due guinzagli, alle cui estremità erano attaccati un ragazzo di circa vent'anni e una donna seminuda con il volto coperto da una maschera di cuoio. Se ne stavano accucciati ai suoi piedi, sul pavimento, e lo fissavano con adorazione.

Ad una prima veloce occhiata, Draco si rese conto che effettivamente il numero degli Harry era lievitato negli ultimi anni, e c'erano anche un sacco di suoi sosia. I divanetti erano pieni di coppie di ragazzi, uno moro e l'altro biondo platino, che si scambiavano effusioni pesanti. Per un qualche strano motivo pareva che quasi tutti gli Harry fossero provvisti di guinzaglio, mentre i Draco avevano tutti il collare!
-Anche stasera tutti sosia di Harry Potter! Che ci troveranno mai?- Borbottò l'uomo alla sua destra, sbadigliando. Il ragazzo al guinzaglio mugugnò come un cane, proprio come un cane! A Draco venne la pelle d'oca "certa gente è proprio malata". -Però quello lì è veramente uno schianto, peccato per la pancia, che gli è saltato in mente?- Terminò, l'equivoco individuo, indicando un ragazzo che si faceva largo fra la folla.

Era il ragazzo più bello di tutta la sala!
Indossava un paio di shorts che gli arrivavano sì e no a metà dei glutei, lasciando scoperta la parte inferiore di un culo da urlo. Le gambe fasciate in un paio di calze a rete che non facevano niente per nascondere i muscoli sodi e ben definiti che guizzavano a ogni passo.
Ai piedi calzava un paio di stivaletti dal tacco basso e al collo un collare di cuoio nero da cui partivano cinghie e lacci che gli si avvinghiavano in un complicato gioco di nodi, attorno alle braccia e ai pettorali. La pancia sporgeva libera e perfettamente tonda, l'immagine stessa della fecondità, della maternità, incredibilmente femminile su quel corpo indiscutibilmente mascolino.
Era qualcosa di divino.
E di inconfondibile.
Quello era il suo Harry! Senza ombra di dubbio.
Ed era magnifico! Tanto che Draco si sentì indurire all'improvviso e la coda, che pendeva morbidamente dalle sue natiche, scattò sull'attenti, scodinzolando.
-Vedo che lo spettacolo è apprezzato- Insinuò il tizio alla sua destra, ammiccante. -Ma ti conviene sbrigarti, ci sono altri interessati...- Gli fece notare.

Almeno una mezza dozzina di ragazzi,  naturalmente tutti muniti di guinzagli, stavano sgomitando fra la folla per raggiungere Harry che, ignaro, seguitava a camminare verso il bar.
Doveva sbrigarsi, Harry non conosceva il suo aspetto... e se di fosse lasciato trarre in inganno da uno di quegli uomini? "Maledetto me e quando ho proposto questo gioco! 'Facciamo finta di non conoscerci... lasciati rimorchiare come se fossi un perfetto sconosciuto...' che sciocchezza!" E per rendere la finzione ancora più realistica avevano deciso di arrivare separatamente e di ignorare l'uno il travestimento dell'altro.
Così adesso Harry non conosceva il suo aspetto, avrebbe potuto credere che qualcuno di quegli uomini fosse lui e seguirlo.
Con un brivido di panico si rese conto che neppure lui conosceva l'aspetto di Harry, il ragazzo gli aveva sempre dato le spalle e lui aveva appena potuto intravedere la pancia... figurarsi il viso! Proprio in quel momento uno degli inseguitori raggiunse Harry e lo fece voltare.

"Per Merlino è pazzo?" Harry non indossava nessun fascino, niente che potesse alterare il suo aspetto, solo il suo viso, originale fino all'ultimo insignificante millimetro di pelle.
Certo, in una stanza con un'altra ventina di suoi sosia si mimetizzava alla perfezione, ma c'era sempre il rischio di essere riconosciuto.
Nel frattempo Harry aveva liquidato con poche parole il ragazzo che lo aveva fermato, ma un altro era già pronto a provarci con lui. In pochi minuti sarebbe stato assediato.
A passo di carica Draco era partito al salvataggio.

Solo che, se dal piano di sopra era stato facile individuare Harry in mezzo alla folla, ora che si trovava fra la gente, trovarlo sembrava impossibile.
Una marea di facce gli si parlavano davanti, decine di corpi premuti contro di lui, tutti che cercavano di attirare la sua attenzione e che gli accarezzavano la coda di nascosto.
Il vibratore sembrava impazzito!
Sbatteva con foga contro la sua prostata con meticolosa precisione, facendolo indurire tanto che temeva di esplodere.
Era un tormento camminare così, con la stoffa ruvida dei jeans che gli sfregava contro l'uccello duro.
E quel coso che aveva nel culo non la smetteva un attimo di vibrare.
Non era quello che aveva avuto in mente progettando quella serata, neanche lontanamente!

Per chissà quale miracolo riuscì a raggiungere quasi illeso il bancone del bar e si sedette dando le spalle alla sala, la coda ben nascosta dietro la schiena. Magari, se quel dannato aggeggio avesse smesso di mandargli scariche di piacere lungo i nervi si sarebbe potuto concentrare sul problema di ritrovare Harry.
E la fortuna, finalmente gli sorrise.
Harry era seduto a pochi sgabelli di distanza.
Anche lui voltava le spalle al bancone, la coda ben nascosta e inaccessibile.
Chiacchierava con un ragazzo che indossava solo un perizoma di cuoio ed alcune cinghie attorno al collo...aveva un'aria familiare dove l'aveva visto?
"Per Merlino! È il ragazzo-cane!" Senza la museruola e in posizione eretta aveva faticato a riconoscerlo.

-...non credo che faccia per me...- Gli stava rispondendo Harry. Il ragazzo-cane gli aveva rivolto un sorriso affascinante, e gli aveva scostato una ciocca di capelli ribelli dalla fronte.
-Invece, secondo me saresti perfetto, tesoro. Il Padrone è molto buono, se ti ha invitato a passare la serata con noi farà di tutto per farti stare bene... vedrai, è fantastico!- Allora era quello a cui mirava, stava cercando di aprire la strada per il suo padrone.
-Non è che non sia tentato, ma non credo proprio di esserci portato- Si schernì Harry,  l'altro gli accarezzò un braccio, cercava il contatto fisico, per instaurare un legame con suo marito.
Draco si sentiva friggere, non aveva previsto di essere così geloso.
-Saresti meraviglioso! Il padrone ti punirà e poi sarai suo... e se ti comporterai bene, ti permetterà di avere Kitty, oppure, se non ti piacciono le ragazze... potresti stare con me. Io non vedo l'ora di averti... o di essere tuo- Concluse, sfarfallando le lunghe ciglia, mentre con la mano risaliva lungo il braccio di Harry fino alla spalla e al collo.
-Certo è proprio generoso, ma io non sono un grande fan delle punizioni- Gli aveva confessato Harry. Il ragazzo aveva spalancato gli occhi e contratto la mascella.
Doveva averlo preso in contropiede e ora non sapeva cosa rispondergli.
-È perché non hai mai trovato nessuno che lo facesse nel modo giusto. Cambierai idea non appena il padrone comincerà a punirti. O non avresti mai messo questo- Gli rispose, andando ad accarezzare lascivamente il collare. -O questa- E la sua mano scivolò sulla pancia. 
"Ehi! giù le mani dalla mia principessa!" Draco per poco non mise mano alla bacchetta. Come osava quel ragazzo-cane toccare il pancione di Harry? 

-Che vuoi dire? Perché... non potrei essere semplicemente grasso?- Stava chiedendo suo marito, senza fare nulla per allontanare quella mano indegna dal luogo dove riposava la sua dolcissima piccolina.
-Oh no tesoro, tu sei perfettamente in forma... questa è una pancia da donna incinta, l'hai messa perché vuoi che qualcuno si prenda cura di te, proprio come una donna in attesa- "Ma che scemenze gli escono dalla bocca?"
Draco non poteva credere a quali stronzate riuscisse ad inventarsi un ragazzo per rimorchiarne un altro. E il ragazzo-cane non si decideva a levare la mano da lì, andava su e giù sulla pancia di Harry lentamente... disgustosamente. 
Non ne poteva più.
-Forse ha solo bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui nel modo giusto- Urlò, avvicinandosi, un bicchiere in mano, la coda dritta dietro le sue spalle ed uno sguardo affascinante da principe delle favole, gli mancava giusto la spada al fianco.
Il ragazzo-cane lo squadrò con odio.
Harry invece lo studiava con estrema attenzione. 

-E tu sapresti come fare?- Gli chiese, sorridendo in modo freddo e formale.
Non era il sorriso che Harry riservava solo a lui. "Non mi ha ancora riconosciuto".
Curiosamente la prospettiva lo divertiva... conquistare nuovamente Harry... non che la prima volta avesse dovuto sforzarsi molto...
-Credo di potermela cavare, amore- Un movimento fluido ed elegante e la mano del ragazzo-cane non era più sulla pancia del suo Harry, sostituita dalla sua "La mia principessa è al sicuro".
Un lampo di comprensione passò negli occhi di Harry, solo un istante, un cambiamento impercettibile nel suo sguardo, solo lui se ne sarebbe accorto, ma adesso ne aveva la certezza: Harry lo aveva riconosciuto.

-Sai, ho come l'impressione che ci sapresti fare sul serio- Gli rispose suo marito, voltando le spalle al ragazzo-cane. 
Qualcuno, quella sera avrebbe avuto il sedere rosso e dolorante, a giudicare dal gesto imperioso con cui il dominante lo aveva richiamato, la gattina, Kitty, scodinzolava strusciandosi sulle gambe dell'uomo e lui le dedicava qualche carezza distratta. "Stasera di farti la micetta te lo scordi, ragazzo-cane!" Pensava, con un certo divertimento.

-Ehi! Devo richiamarlo? Sembra che ti interessi molto- Lo redarguì Harry, sembrava stranamente geloso e la cosa non gli dispiaceva del tutto.
-Forse un'altra volta, tesoro. Io mi chiamo Steve, e tu?- Rispose, continuando a recitare la sua parte.
-Steve? Bel nome. Io mi chiamo Harry, ovviamente... ma non è molto originale, vero? Credo che la metà dei ragazzi qua dentro si chiami "Harry"- Si schernì,  passandosi una mano nei capelli ridacchiando.
Draco si appoggiò al bancone con un braccio, facendosi largo fra la folla. Si stava rilassando e finalmente cominciava a divertirsi.
-E invece, il tuo vero nome non me lo vuoi dire?- Chiese, sfoggiando il suo sorriso più seducente.
Anche Harry sorrideva, e si toccava o capelli protendendosi verso di lui.
-Non ci crederai ma è veramente Harry... che ci vuoi fare, una coincidenza- Rispose, abbassando gli occhi e lasciando che si posassero sul suo pacco gonfio solo pochi istanti prima di tornare sul suo viso.

Un lampo d'eccitazione passò nei suoi verdissimi occhi.
-Io non credo che sia una coincidenza sai?- Harry lo guardava incuriosito, invitandolo silenziosamente a proseguire con un cenno del capo. Come brillavano i suoi occhi sotto quella luce. -Hai proprio l'aria di uno che rischierebbe il tutto per tutto per proteggere gli altri... sai, la stoffa dell'eroe...- Harry sollevò un sopracciglio esibendosi in un ghigno sghembo.
-E lo hai capito da una sola occhiata?- Replicò, mentre posava il bicchiere ormai vuoto sul bancone del bar.
-Sono un tipo intuitivo, che ci posso fare?- E scoppiarono entrambi a ridere. Poi la musica cambiò e Harry parve illuminarsi.
-Ti va di ballare?- Chiese e, senza aspettarsi una risposta lo prese per mano e lo trascinò in mezzo alla pista.
Sfiorarti, toccarsi, con un po' di imbarazzo, come fosse la prima volta.
Che sensazioni intense... Draco non riusciva a credere che una semplice finzione potesse farlo sentire nuovamente a quel modo.
Anche Harry lo guardava in un certo modo, come cercasse di riscoprirlo nuovamente.
Seguendo l'istinto si chinò a baciarlo. Un bacio timido e incerto, quasi un primo bacio.
Qualcosa di sconosciuto eppure familiare.
-Vieni con me- Sussurrò Harry, intrecciando le dita con le sue, aveva quello sguardo negli occhi... come se stesse ardendo.
Si diresse senza esitazione verso una delle tante porticine che spuntavano fra i lunghi divani che attorniavano la sala... la porta di una stanza privata. "Come avrà fatto ad ottenerne una?" Lui non c'era mai riuscito, per quanto ci avesse provato, così aveva progressivamente perso interesse per il locale e, alla fine avevano semplicemente smesso di andarci.

La stanza non era molto grande, né così straordinaria come se l'era figurata. "Che delusione". Solo una stanzetta con un divano dall'aria molto comoda e un tavolino si cui era stata preparata una bottiglia di vino elfico e un paio di coppe. 
Ma sul divano si era appena seduto il ragazzo più bello del mondo, che altro poteva desiderare?
Draco si sedette a fianco ad Harry, non troppo distante, in modo che capisse che era interessato, ma neanche troppo vicino, per non farlo sentire pressato.
Harry parve gradire l'attenzione e si avvicinò di qualche centimetro.

-Ti va un bicchiere di vino? Ho pensato che qui potevamo parlare con più tranquillità, conoscerci un po'- Confessò con un delizioso rossore che gli fioriva sulle guance.
Era così adorabile che Draco si sorprese a fissarlo imbambolato.
-Preferivi restare fuori a ballare?- Gli chiese allora Harry, vedendo che non rispondeva.
Draco scosse la testa. -No, affatto, qui è perfetto- Rispose, accettando la coppa di vino che gli stava offrendo. Le loro dita si erano sfiorate ed Harry aveva trattenuto le sue giusto un attimo più del necessario.
Draco si era sentito avvampare.
-Allora, Steve, che lavoro fai? Di cosa ti occupi?- Domandò Harry mentre versava un'altra coppa di vino per se. Draco prese un lungo sorso cercando di inventarsi qualcosa di eccitante con cui sbalordire il suo interlocutore. 
Il vino era fresco e aveva un buon profumo d'uva, ma era strano... c'era qualcosa di sbagliato... "Ma certo! Non c'è alcool!" realizzò, vedendo Harry vuotare la prima coppa e posare il bicchiere vuoto sul tavolo.

-Ma sai, di solito amministro le proprietà di famiglia, ma a volte mi lancio in qualche impresa straordinaria, tanto per non annoiarmi, come domare tori senza magia o cavalcare Draghi- Harry sorrise.
-Wow, deve essere molto affascinante, mi piacerebbe assistere, stando a debita distanza, naturalmente... sai, sono molto timido...- Replicò con un'espressione sinceramente ammirata.
-Se vuoi posso compiere un'impresa solo per te, devi solo dirmi cosa vorresti che facessi... ultimamente sto progettando di scendere in un vulcano attivo, devo solo attendere che le mie sarte finiscano di cucire la mia corazza di scaglie di drago, questione di giorni. Potrei dedicare il mio gesto a te, se ti fa piacere- Disse, gonfiando il petto e raddrizzando la schiena, Harry sfarfallava le ciglia rapito.
-Sarebbe meraviglioso, davvero faresti un gesto tanto carino per me, anche se ci siamo appena conosciuti?- Chiese trepidante, era magnifico, Draco dovette lottare contro l'istinto che gli urlava di saltargli addosso e strappargli i vestiti.

-Naturalmente, a patto che tu mi auguri buona fortuna con un bacio- Rispose, sporgendosi verso di lui.
Harry anticipò il suo movimento e si trovarono avvinghiati in un bacio molto meno casto di quello che si erano scambiati in pista.
Labbra che si riscoprivano e si innamoravano nuovamente, le mani avide di carezze che sfioravano e tastavano. 
Senza rendersene conto Draco si trovò sdraiato di schiena, con Harry che gli si sfregava contro. Il contatto con il suo sesso ardente, anche attraverso gli strati di stoffa, lo faceva ammattire.
-Ti prego, Steve, fammi tuo. Ti desidero da quando ti ho visto, sul balcone del primo piano, che mi osservavi senza perderti un solo movimento... non resisto più, devo averti dentro di me- Gli sussurrò, sfregando l'inguine su di lui. Anche Draco non ce la faceva più, era decisamente troppo.
Allungò la mano fra i loro corpi uniti e si abbassò la lampo. Il suo uccello duro saltò fuori con entusiasmo, poi cercò di abbassare i pantaloncini e le calze si Harry, ma lui lo fermò.
-Spostali di lato e rompi le calze... quando esco di qua voglio che tutti sappiano esattamente quello che è successo, quello che mi hai fatto!- Draco si sbrigò ad obbedire e squarciò le calze a rete, ora il sedere di Harry sarebbe spuntato fuori da un grosso buco, completamente esposto. 
Ci assestò uno schiaffo, uno di quelli che lasciano il segno delle cinque dita, in modo che tutti potessero vederlo ed Harry gli sorrise radioso.

-Buona idea- Commentò. Ora non gli restava che togliere la coda... -Non esce, l'ho fatta incantare in modo che non scivolasse fuori per sbaglio- Gli rivelò. Draco esibì un'espressione delusa, e adesso? Come avrebbe potuto fare?
-E non vuoi dirmi il contro incantesimo? Prometto di sostituirla con qualcosa di altrettanto gradevole- Gli intimò, accarezzando la folta coda che pendeva dalle natiche spalancate di Harry. 
La risposta del vibratore lo sorprese, se ne era quasi scordato, solo che, con il suo pene che puntava proprio lì era difficile ignorare quello che stava succedendo nell'ano di Harry.
Il ragazzo buttò indietro la testa, ansimando.
-Non credo che lo farò... mi piace la mia... coda... non voglio che tu... la sostituisca... quando invece potresti... aggiungerti...- Riuscì a dire, ansimando pesantemente.
Draco non poteva credere alle sue orecchie, era il paradiso?
Probabilmente era morto e finito in un qualche paradiso privato per depravati, ne era quasi certo.

Senza farselo ripetere, spostò il piccolo lembo di stoffa che copriva l'entrata di suo marito e, cercando di non essere brusco, puntò il  suo pene a fianco al vibratore che stava ancora mandando scariche intermittenti alla prostata di Harry e con delicatezza, cominciò a spingere per farsi posto.
L'ano di Harry era già pieno del vibratore, e fece veramente fatica a farsi strada, ma la sensazione era veramente impagabile. Si sentiva strettissimo, quasi stritolato e il movimento del vibratore gli stimolava ulteriormente l'uccello. Sarebbe morto, lo sapeva, il piacere era troppo intenso, gli bloccava il respiro. 
E quel diavolo tentatore del suo ragazzo cominciò ad accarezzargli la coda.
Era troppo!
Draco cominciò a spingere, movimenti secchi e scoordinati: era già al limite. E poi, inarcandosi tanto da rischiare di rompersi qualche osso, venne urlando, un urlo roco, quasi inumano, che gli vuotò i polmoni lasciandolo stremato. 

Ansimava pesantemente, galleggiando a mezz'aria senza peso, godendosi i postumi di quell'incredibile orgasmo, quando Harry gli cadde addosso, facendolo ripiombare sul divano.
-Wow, erano anni che non ci capitava più di sollevarci in aria... chi è stato? Tu o io?- Ma come faceva ad avere la forza di parlare?
Draco non aveva fiato, aveva l'impressione di non riuscire a incamerare abbastanza ossigeno, si sarebbe volentieri appisolato...
-I..o..- Riuscì a sussurrare, fra un respiro e l'altro.
Harry accarezzava distrattamente il guinzaglio che Draco portava ancora al collo come un ornamento, facendo tintinnare le maglie metalliche, e il suo respiro regolare cullava Draco verso un sonno che prometteva di essere celestiale.
-E questo? Cosa... cosa pensavi di farne?- Chiese Harry, strappandolo dal suo intorpidimento.
Il suo tono sembrava incerto, quasi preoccupato. "Cosa c'è che non va? Lui ha indossato un collare, pensavo che fosse contento che fossimo talmente affiatati da coordinarci anche senza accordarci prima" forzando le membra intorpidite, si voltò verso Harry accarezzandogli dolcemente i  neri capelli eternamente in disordine, poi si sfilò dalla testa la pesante catena e gliela porse.
-È tuo, ma solo se sarai tu a volerlo. Non voglio importi nulla- Senza la benché minima esitazione Harry afferrò il guinzaglio e lo attaccò al collare che aveva al collo. Poi ne porse un'estremità a Draco, -Mi stai offrendo spontaneamente la tua sottomissione?- Harry non ritrasse la mano, ma annuì piano.
-So che tu ti prenderai sempre cura di me- Commosso, Draco afferrò il guinzaglio.

 

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