
Sei mesi all'alba 1
-Draco... Mmmm- "Oh no! Ancora!" La mano di Harry infilata nel suo pigiama gli massaggiava energicamente l'uccello.
-Ho sonno... dai, lasciami dormire- Biascicò, era sfinito. Doveva lavorare fino a tardi tutte le sere, ed Harry non faceva che assillarlo con le sue assurde richieste. Improvvisamente suo marito pareva dipendere da lui per tutto.
-Ti prego, amore, farò tutto io, tu rilassati- Gli rispose Harry, strusciandoglisi addosso, il suo uccello duro che gli perforava un fianco. Si poteva stancarsi di fare sesso? Fino a poco tempo prima Draco non lo avrebbe ritenuto possibile. Ora...
-Per Merlino e tutte le sue amanti! Non sei mai sazio? L'abbiamo fatto ieri sera.- Berciò, voltandosi di spalle.
Harry però non pareva avere intenzione di arrendersi.
Si allungò, premendogli la pancia già rotonda e prominente contro le natiche per arrivare al suo pene e ricominciare a palparlo. Ad ogni movimento della mano gli scopriva e ricopriva la punta sensibile, mentre, con l'altra mano gli massaggiava i testicoli.
Draco avrebbe solo voluto dormire ancora cinque minuti, solo altri cinque miserabili minuti, ma il suo pene sembrava pensarla diversamente. Nonostante i suoi sforzi cominciava ad indurirsi.
Harry, la faccia premuta sulla sua schiena, ansimava senza fiato, sentiva il suo cuore battere all'impazzata, ma non sembrava intenzionato a fermarsi.
Alla fine Draco si arrese, rotolò sulla schiena, scalciando le lenzuola e i pantaloni del pigiama che gli restarono incastrati in un piede "Dannazione! Che mi è saltato in mente di metterli"
-Hai vinto tu, Harry, fai quello che vuoi, ma non aspettarti che collabori- Biascicò, senza aprire neppure gli occhi. Sentì Harry salirgli a cavalcioni sui fianchi e, afferrato il suo cazzo, già completamente duro se lo sfregò avanti e indietro sul perineo.
-Oh! Sì sì sì! Che meraviglia!- Urlò Harry, ansimando sempre più velocemente.
-Puoi farlo in silenzio?- Come faceva ad essere così fastidioso?
Harry si morse le labbra, per cercare di essere più silenzioso possibile, mentre si puntava il cazzo di Draco sul suo buco innaturalmente largo e che colava umori e se lo faceva scivolare dentro.
Urlò, premendosi le mani sulla bocca, stava cercando di accontentarlo, ma con scarsi risultati.
Draco sbuffò infastidito e Harry cominciò a cavalcarlo con slancio. Su e giù, con impeto sempre crescente, si sentiva risucchiato in quella cavità bollente, e vogliosa, ed Harry con le mani ancora premute sulla bocca, respirava affannosamente.
Si fermò di colpo, cadendo sulle mani ed ispirando a pieni polmoni, l'aria produceva un sibilo preoccupante mentre inspirava.
-Scusa... ash riprendo... ashh subito- Ansimò suo marito, il sudore che gli gocciolava dalla faccia gli stava inzuppando la maglietta. "Non finirà mai di questo passo!"
Lo afferrò per le anche, guidando i suoi movimenti mentre incurvava il bacino verso l'alto.
Harry spalancò gli occhi e si morse le labbra a sangue per impedirsi di urlare.
Perché era stato tanto stupido da chiedergli di non farlo? A lui piaceva quando Harry urlava!
Continuò a stantuffarlo con efficienza. Harry sgroppava sul suo cazzo e sembrava sempre più prossimo all'orgasmo, ma, come sempre, attese che fosse lui a venirli dentro e solo dopo che Draco lo ebbe riempito con il suo seme, si permise di venire.
-Sei stato fantastico- Lo lodò, rotolando al suo fianco. -Lasciami riprendere fiato e ti preparo la colazione- Aggiunse, ma Draco si stava già alzando.
-Lascia stare, devo andare ad Hogwarts stamattina, mangio un boccone con Neville e Blaise- Gli rispose, in tono secco.
-Aspetta, ti preparo qualcosa al volo- Rispose Harry, cercando di alzarsi più velocemente possibile, impacciato com'era dalla pancia.
Ma a metà del movimento fu colto da un capogiro e si accasciò sul letto.
-Ti ho detto di lasciar perdere! Non vedi che non stai neppure in piedi?- Lo sgridò Draco per tutta risposta. Il tono duro fece sussultare Harry e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
"Perfetto! Ora ricomincia a frignare, ci mancava solo questo"
-Dai, non piangere ora. Mi dispiace- Si scusò Draco, anche se non si sentiva affatto dispiaciuto, anzi, cominciava a non poterne più di tutta quella situazione. Harry però parve essere soddisfatto e, asciugandosi le lacrime, gli sorrise.
Un sorriso piccolo e triste che non arrivava agli occhi, ma almeno non piangeva.
-Vuoi una mano ad alzarti?- Chiese ancora Draco. Cominciava ad essere tardi, e sentiva già il mal di testa incipiente che gli martellava le tempie.
Non aveva nessuna voglia di correre dietro a quell'impiastro di Harry, ma non poteva neanche lasciarlo lì a contorcersi come una tartaruga girata sulla schiena.
-No, ti ringrazio io... me la cavo- Gli rispose. Rotolò su un fianco e, facendo leva su un braccio, riuscì a mettersi a sedere, poi si aggrappò alla testiera del letto e cominciò a dondolare il busto avanti e in dietro per prendere la rincorsa, in fine, riuscì in qualche modo ad alzarsi dal letto. "Ed è solo al terzo mese... come sarà ridotto all'ottavo?" Pensò Draco, assistendo immobile ed esterrefatto alla scena.
-Visto amore? Facile! Ce la faccio!- Ansimò Harry, rosso e senza fiato come dopo una maratona.
Il medimago li aveva avvertiti, il corpo maschile non era progettato per supportare una gravidanza, sarebbe stato difficile per Harry, molto più che per una donna, ma Draco sospettava che suo marito stesse sfruttando un po' troppo la situazione.
Possibile che fosse già tanto impacciato? Eppure Harry non sembrava in grado neppure di infilarsi le mutande senza aiuto.
Stizzito lasciò il suo ragazzo a combattere con la propria biancheria e si impossessò del bagno.
Se la prese con comodo, concedendosi una lunga doccia calda, doveva pur viziarsi un pochino, visto che doveva poi correre tutto il giorno da un appuntamento di lavoro all'altro.
Vendere le sue pozioni, per quanto fossero le migliori sul mercato, non era un compito semplice. Doveva incontrare gli acquirenti, prendere accordi per gli ordini, contrattare i prezzi e firmare i contratti.
Per fortuna aveva scoperto di essere molto portato per queste cose, ma, quando finalmente arrivava a casa, doveva ancora cominciare il lavoro vero: preparare le pozioni ed era già stanco.
In più ci si metteva anche Harry con i suoi capricci e le sue crisi emotive.
-Tesoro, la colazione è pronta e io... sai... dovrei usare il bagno. Scusa- "Ecco che ricomincia, cosa vuole ancora?"
-Che c'è? Non posso neppure prendermi un minuto per prepararmi?- Gli gridò, infuriato, uscendo dal bagno a passo di carica.
Si fermò di fronte ad Harry che sembrava essersi fatto ancora più piccolo.
-Io... scusa, certo, puoi fare con comodo. Solo... ti ricordi cos'ha detto il dottore? Il bambino preme sulla vescica e... scusa ma sei chiuso lì dentro da tre quarti d'ora...- Cincischiava, passando da un piede all'altro come in un comico balletto.
-Uffa! È mai possibile che con te ci sia sempre qualcosa che non va? Mi è passata la fame, ma tanto ci pensi tu a spazzolare tutto, vero?- Forse era stato un po' perfido, ma era un dato di fatto che Harry mangiasse come un cucciolo di drago in quel periodo. -Io esco, non so a che ora riuscirò a tornare, ho un sacco di appuntamenti oggi e vorrei passare anche da mia madre, ammesso che riesca a ritagliarmi qualche minuto- Lo informò, controllando per l'ultima volta la sua borsa, gli appunti che gli sarebbero serviti per le presentazioni e le lettere di referenze erano tutte al loro posto.
Aggiunse alcune provette che aveva finito di etichettare prima di andare a dormire e fece mentalmente l'elenco di quello che gli sarebbe potuto servire.
Era pronto.
-Aspetta Draco, tu... pensi di riuscire ad essere puntuale per... sai per...- Certo! Se ne era dimenticato. Il grande annuncio! Harry aveva insistito per radunare amici e parenti per "condividere con loro la nostra gioia" aveva detto.
Draco non si sentiva certo molto gioioso, in quel momento e con i conti che non quadravano per niente, avrebbe fatto volentieri a meno di spendere altri soldi per organizzare una sciocca festicciola, ma alla fine, pur di non vedere la faccia triste e delusa di Harry aveva ceduto.
Sfortunatamente non aveva affatto cambiato idea su tutta quella faccenda!
-Ok, va bene, cercherò di essere puntuale! Ma tu vedi di farti trovare pronto e già che sei a casa a far nulla, dai una ripulita a questo posto che comincia a far schifo- Lo redarguì, chiudendo la porta alle sue spalle e in faccia alle lacrime di Harry.
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Correre da un appuntamento all'altro, incontrare uomini d'affari, conversare garbatamente davanti a un bicchiere di buon vino, conoscere persone nuove.
Era sfiancante ma anche esaltante. Si sentiva come su una grossa giostra che non riusciva e non aveva nessuna voglia di fermare.
Aveva la sensazione di stare creando qualcosa, di dare vita a qualcosa.
Le sue pozioni erano talmente ricercate che praticamente si piazzavano da sole, aveva già venduto lotti consistenti ad ogni ospedale, ogni ambulatorio, ogni infermeria d'Inghilterra e ora cominciava ad espandersi all'estero. La sua fama lo precedeva, passando di bocca in bocca, i clienti lo cercavano, facevano a gara per avere un colloqui con lui.
Lo riempivano di complimenti, pur di aggiudicarsi lotti sempre più consistenti delle sue pozioni, anche se dovevano pagarle quasi il doppio di quelle dei suoi concorrenti.
"Se continua così dovrò assumere degli apprendisti, chissà se Severus si sentirebbe di formarli..." Non credeva di averne il tempo, lui era troppo impegnato a farsi viziare, realizzò, davanti all'ennesima coppa di raffinato e costoso vino elfico, mentre ascoltava il compratore tessere le sue lodi.
Gli aveva fatto trovare un elegante cesto di frutta e si sarebbe aggiudicato il suo affare, se si fosse deciso ad alzare il prezzo di quel mezzo galeone a provetta.
-Gradisce un'altra coppa di vino, signor Malfoy- Gli chiese l'uomo, sorridendo affabilmente. Era un bel ragazzo, alto, moro, vent'anni appena compiuti e tutta la sicurezza di chi ha ben chiaro il suo posto nel mondo, la stessa che anche lui aveva avuto una volta.
-Non mi tenti, non è facendomi ubriacare che otterrà la mia firma- Sussurrò lui, appoggiando vezzosamente il viso su una mano, il ragazzo gli si accostò, fino a sussurrargli all'orecchio.
-Cosa dovrei fare allora, per avere la sua firma?- Stava cercando di flirtare con lui? Era divertente, ma il ragazzino non aveva neanche la metà del fascino del suo Harry. Gli capitavano acquirenti sempre più giovani e affascinanti, che caso!
Forse c'entrava il fatto che la sola volta che si era rifiutato di vendere la sua merce era ad una donna, ma la signora era veramente troppo simile alla Humbridge, non ce l'aveva fatta.
-Lo sa cosa deve fare- Gli aveva risposto lui, spostandosi tanto bruscamente che il ragazzo quasi cadde a terra. Il compratore lo fissò fingendosi imbronciato.
-E va bene, Malfoy, ha vinto lei- Sbuffò, correggendo la cifra sul contratto e passandogli la piuma. Draco firmò con uno svolazzo soddisfatto.
Si sentiva corteggiato ed importante.
E gli piaceva.
Finalmente stava trovando la sua strada e ne era immensamente orgoglioso.
Così, quando quella sera tornò a casa era esausto, ma di ottimo umore.
E trovò Harry addormentato sul divano.