
Otto mesi all'alba 1
Erano riusciti miracolosamente a sopravvivere senza troppi danni alla settimana del compleanno di Harry.
Al pranzo domenicale a casa Weasley, con tutti gli Weasley, anche con quella piattola appiccicosa e odiosa di Ginny!
Grazie al cielo, lei aveva avuto il buongusto di presentarsi con la sua ultima fiamma e si era appollaiata in un angolo a parlare di quiddich con i suoi fratelli.
Draco lo sapeva che Harry avrebbe tanto voluto stare lì con loro a sentire il resoconto di prima mano dell'ultima partita giocata dalla ragazza, ma, nonostante lo sentisse fremere e lo vedesse voltarsi di scatto ogni volta che li sentiva alzare la voce, Harry non aveva mai lasciato il suo fianco.
Draco lo aveva apprezzato molto.
E glielo aveva dimostrato ampiamente e ripetutamente, tanto che Harry lo aveva ringraziato con le lacrime agli occhi.
Erano sopravvissuti anche al ricevimento al Manor, che Narcissa organizzava ogni anno in occasione del compleanno di suo genero.
Draco non ci sarebbe andato neppure sotto tortura, con i ricordi che il suo Harry conservava di quel luogo.
Tutti gli anni avevano un'accesa discussione: Draco voleva semplicemente strappare l'invito, Harry, pur desiderando di andarci ancora meno di lui, insisteva per partecipare. Non voleva essere causa di ulteriore attrito fra Draco e la sua famiglia. Draco apprezzava questa sua premura, e in effetti lui amava sua madre... la maggior parte delle volte.
Restava il fatto che, ogni anno, Draco restava in un angolo a fare tappezzeria, mentre Narcissa sequestrava suo marito e lo trascinava per tutta la sala sfoggiandolo con i suoi amici, come avrebbe fatto con un nuovo gioiello.
Quell'anno era stato peggio del solito. Avevano litigato aspramente, Harry sembrava fuori di sé, lo aveva accusato di cose assurde e Draco per poco non lo aveva lasciato andare da solo.
La discussione era continuata anche dopo il loro ritorno, fino a quando Harry non lo aveva spinto sul loro letto e non aveva posto fine ad ogni rimostranza scopandolo fino a fargli battere i denti.
In effetti la loro attività sensuale era "rifiorita" nelle ultime settimane.
Harry, che solitamente sgattaiolava fuori dal loro letto all'alba, ora lo svegliava ogni mattina, per cavalcarlo senza freni prima di andare a lavoro.
Ogni sera tornava a casa presto e costringeva Draco a lasciare il suo laboratorio per stare insieme e ultimamente aveva preso l'abitudine di passare a trovarlo anche nella pausa pranzo.
Non che Draco si lamentasse, anzi, però il suo lavoro ne risentiva, anche perché non poteva più contare sui preziosi consigli del suo padrino.
Dopo che Severus li aveva sorpresi in atteggiamenti "intimi".
Harry lo aveva sorpreso nel bel mezzo di una fase critica del suo lavoro, non poteva certo lasciare il suo laboratorio, Severus non si vedeva da tutta mattina così quando Harry aveva proposto:
-Perché non lo facciamo qui?- Lui aveva acconsentito.
Quando lo zio Sev aveva deciso di fare la sua comparsa, Draco era semisdraiato sul divano a fianco a Kitty ed Harry gli si era seduto in grembo e saltellava con entusiasmo, su e giù sul suo cazzo duro, urlando di piacere.
Piton, si era rifugiato ad Hogwarts e si rifiutava di tornare.
Se l'appetito sessuale di Harry non impensieriva Draco, c'erano altre cose però che lo lasciavano parecchio perplesso.
Harry non sembrava neppure più lui, e tutto pareva aver avuto inizio la sera del suo compleanno, quando aveva avuto quel primo crollo emotivo.
Da allora non era stato più lo stesso.
Si infuriava per ogni sciocchezza, era sempre nervoso, e poi, tutto d'un tratto, scoppiava in lacrime.
C'era qualcosa che non andava.
Draco ne era certo.
"Magari ha qualche problema sul lavoro... ma me ne parlerebbe..." Rifletté, ammirando lo splendido corpo sodo e scolpito del suo uomo che dormiva nudo e semicoperto da un leggerissimo lenzuolo, al suo fianco. "Se non fosse per il sesso, penserei che avesse un amante, ma non è possibile che gli resti energia sufficiente per farlo anche con qualcun altro".
Era assurdo anche solo pensarlo! Harry lo amava, quante volte glielo aveva dimostrato in quegli anni?
Come se avesse sentito che stava pensando a lui, Harry si mosse nel sonno, lamentandosi sommessamente. I muscoli gonfi guizzavano sotto la pelle liscia, aveva un corpo magnifico e l'allenamento da Auror lo manteneva in forma smagliante.
Draco si incantava sempre ammirando quella perfezione.
Le braccia forti, i pettorali sodi, gli addominali... "Per Merlino! Che diamine è successo alla sua pancia?" Si chiese il ragazzo, scostando il lenzuolo.
Senza che se ne fosse accorto gli addominali scolpiti di suo marito si erano ammorbiditi trasformandosi in un principio di pancetta estremamente sexy.
"Il tempo si sta facendo sentire anche per te, amore mio!" Realizzò, pensando alla mattina precedente quando aveva trovato il primo capello bianco.
Se lo era strappato e lo aveva fissato inorridito per una buona decina di minuti, prima di dargli fuoco: non poteva rischiare che Harry lo trovasse!
Lui non avrebbe mai dovuto saperne nulla!
Harry si mosse ancora, sotto le sue dita che lo accarezzavano pigre, mugolando frustrato e Draco infilò la mano appena sotto il lenzuolo, dove un rigonfiamento famigliare tradiva le condizioni di suo marito.
Si fermò ad accarezzare il cespuglio di ricci morbidi e folti alla base del pene, adorava accarezzarlo a quel modo passarci in mezzo le dita, tirarli gentilmente... qualche volta lo faceva anche mentre Harry dormiva, allungava la mano e si divertiva a giocarci con le dita.
Ma in quel momento Harry voleva tutt'altro.
Si allungò per arrivare ai testicoli.
Erano alti e tesi, gonfi di seme. Draco glieli massaggiò a mano aperta, separandoli e spingendoli verso il basso. Harry gemette piano, pur restando addormentato, ma immediatamente spalancò le gambe, inarcando il pube, come per offrirglisi.
Era un'altra delle sue ultime stranezze.
Nel corso degli anni avevano consolidato la loro routine sessuale, dopo i primi tempi, in cui tutto era una scoperta, Draco aveva realizzato che si sentiva più a proprio agio cedendo tutto il controllo al suo amante, adorava il modo in cui Harry si prendeva cura di lui durante il sesso ed immancabilmente finiva per essere passivo.
Harry non aveva nessun problema ad accontentarlo anche se, alle volte, gli chiedeva di invertire i ruoli, quando era troppo stanco per il lavoro, o troppo stressato o semplicemente aveva voglia di cedere il controllo.
Non capitava spesso.
Invece, nell'ultimo mese, Harry aveva rivendicato per sé il ruolo che era sempre stato suo, concedendogli solo un paio di volte il suo meraviglioso uccello.
Draco ignorò la sua muta richiesta e passò a massaggiargli l'asta con gesti collaudati. Harry mugulò più forte, spingendo in alto il sedere, era chiaro quello che desiderava, anche durante il sonno.
Con un sospiro rassegnato Draco fece scivolare due dita fra le sue natiche, forzando l'anello grinzoso.
Era morbido e cedevole al tatto, leggermente gonfio.
Non opponeva alcuna resistenza alle dita di Draco che, anzi, si sentiva quasi risucchiato. Era una sensazione strana, ma gli era capitato molte volte, ultimamente, e lui iniziava ad abituarsi.
-Mrrr, sì...- Gemette Harry nel sonno. Si muoveva sempre di più, andando incontro alle sue dita, si sarebbe svegliato di lì a poco.
Draco aggiunse un altro dito, cercando di spingere bene in fondo, alla ricerca della prostata di suo marito.
-Sì, amore, ancora... di più- Mugolò Harry, aprendo gli occhi, le pupille dilatate per il sonno e l'eccitazione. Quanto riusciva ad essere erotico solo con uno sguardo!
Senza parole e quasi senza fiato, Draco non perse tempo.
Il lenzuolo cadde sul pavimento, mentre lui si infilava fra le cosce spalancate del suo amante, che si contorceva e si spingeva verso di lui, invocando il suo cazzo.
Allineò la punta sensibile con l'ano di Harry e lo sentì allargarsi e contrarsi ritmicamente tirandolo all'interno.
Senza neppure spingere si trovò inghiottito. Harry era bollente e innaturalmente lubrificato.
E aveva quell'espressione... gli occhi socchiusi, seminascosti dalle ciglia frementi, si passava la lingua sulle labbra, lento e sensuale, poi si prese il labbro inferiore fra i denti, rilasciandolo lentamente, fino a quando solo un angolino di pelle restò intrappolato fra i denti, allora li chiuse con forza, ferendosi. Gemette forte mentre una gocciolina di sangue gli arrossata le labbra.
Draco restò immobile, godendosi lo spettacolo. Sentiva il canale di Harry, cedevole e dilatato, serrarsi attorno al suo pene, e poi rilasciarlo ritmicamente.
-Ma dove hai imparato a farlo, amore?- Ansimò, già prossimo all'orgasmo.
-Draco maledizione. SPINGI!- Urlò Harry in tutta risposta, Draco non si fece pregare e cominciò a fotterlo. Spinte secche, quasi brutali, era così che Harry voleva essere scopato.
-Sì! Ancora- Lo incitò, avvolgendogli le gambe attorno alla vita, e tirandolo verso di sé. Faceva quasi male, tanta era la foga ma Draco non si tirò indietro e non rallentò il ritmo, continuò a martellare suo marito con forza. Harry sussultava ad ogni affondo ed era in preda ad un delirio quasi folle.
-Così lo vuoi? È questo che ti piace?- Sibilò fra i denti, affondando con violenza nella carne tenera.
Il sudore gli imperlava la fronte, si raccoglieva in rivoli che scivolavano sulle tempie e dietro alle spalle. "È faticoso essere attivi" Pensò per l'ennesima volta, sbuffando senza fiato.
Il cuore gli batteva forte nel petto e la vista gli si stava offuscando, stava per svenire, ma Harry non era ancora soddisfatto, voleva di più "Vuole uccidermi? Si può morire per il troppo sesso?" Si chiese.
-Draco! Più forte! PIÙ FORTE!- Urlò Harry in preda a spasmi incontrollabili.
-Dannazione Harry non ho un martello in mezzo alle gambe- Berciò lui, aumentando comunque il ritmo e cambiando angolazione, magari se avesse trovato la sua prostata... Harry si morse le labbra provocandosi tagli profondi con i denti e leccando via il sangue dalle ferite. Poi ribaltò la testa indietro, urlando! "Finalmente!" Era il segnale, Draco poteva venire.
L'orgasmo arrivò come una liberazione, sentiva le palle contrarsi e strizzare fuori tutto il loro succo riempiendo il canale di suo marito che sembrava assorbirlo avidamente.
Fu un lampo di piacere puro che lo lasciò privo di forze.
Crollò letteralmente su Harry, che stava ancora vedendo, il suo pene, incastrato fra i loro addomi, pulsava e sussultava e tutto il suo corpo sembrava liquefarsi sotto di lui.
-Sei stato incredibile- Lo lodò, ogni parola vibrava attraverso il petto di Harry, provocando un piccolo terremoto nel suo corpo.
A Draco girava la testa talmente forte che tutta la stanza sembrava girare assieme a lui, si sentiva instabile e voleva solo che Harry lo stringesse e lo coccolasse fino a quando non fosse tornato tutto al suo posto.
-Mi... coccoli... un po'- Chiese a suo marito, Harry ridacchiò, posando stancamente una mano sulla sua schiena sudata.
Lentamente lo aveva accarezzato un paio di volte, prima di lasciare cadere il braccio.
-Scusa, amore. Non ce la faccio, sono esausto- L'addome di Harry brontolava pesantemente.
-Hai fame Harry?- Gli domandò ghignando -Che ne dici di preparare la colazione?- Draco rotolò di lato, liberando suo marito per permettergli di alzarsi. Harry ispirò profondamente. Le lenzuola erano umide di sudore.
-Non credo di farcela oggi, amore. Sono veramente esausto, non riesco neppure ad alzarmi per andare a lavarmi...- Harry ansimava pesantemente, grondava sudore ed era incredibilmente pallido. Sembrava proprio senza forze.
-Ci penso io, per questa volta, ma non ti ci abituare- Lo rassicurò Draco, scostandogli una ciocca di capelli sudati dalla fronte -Forse dovresti riposarti. Non puoi prenderti un giorno a lavoro?- Gli propose, cominciava ad essere preoccupato, era già la terza volta quella settimana.
Non era da Harry comportarsi a quel modo, era sempre pieno di energie, quasi instancabile, eppure ultimamente sembrava così stanco "Deve essere il lavoro, non c'è altra spiegazione, ma perché non me ne parla? Mi dice sempre tutto".
-Non posso, devo andare, siamo in mezzo ad un'indagine importante. Non posso proprio lasciare Ron da solo- Gli rispose suo marito, girandosi su un fianco. "Ecco, lo sapevo", quella era la conferma a tutti i suoi dubbi. -Dammi solo altri quindici minuti- Concluse Harry, sbadigliando.
-Avverto Ron che farai tardi... potrai prenderti mezz'ora!- Asserì, uscendo dalla stanza, mentre lanciava un Gratta e Netta su Harry che già si stava appisolando.
Avrebbe chiamato Weasley e gli avrebbe chiesto di passare dopo cena, doveva parlare con Ron e scoprire cosa stava succedendo a suo marito.