
Nove mesi all'alba 2
-Meraviglioso- Sussurrò quasi fra sè, Harry arrossì al complimento e si avvicinò a Draco per rubargli un bacio. E lui ne approfittò per smarerializzarli nel locale dove tutti i loro amici li stavano aspettando.
C'erano naturalmente Ron e sua moglie la Granger, impegnati nell'ennesima discussione con Neville e suo marito Blaise.
Fred e George con le rispettive consorti (Draco non avrebbe mai ricordato chi, fra Angelina e Katie, avesse sposato uno o l'altro dei gemelli) e poi Seamus e Dean che si contendevano l'attenzione di Pansy, che per l'occasione sfoggiava un abitino color argento che non lasciava nulla all'immaginazione.
In fondo alla tavola Remus Lupin cercava di impedire a suo figlio Teddy di assaggiare i cocktail alcolici abbandonati dagli altri ragazzi.
Bill Weasley fissava la sua mogliettina francese, che allattava la piccola Victoire, mostrando il seno senza nessuna remora, mettendo in imbarazzo il povero Ron che non sapeva più da che parte guardare.
Non appena erano apparsi tutti, si erano girati verso di loro, alzando i calici.
-AUGURI HARRY!- Urlarono in coro i commensali. Dovevano avere ingannato l'attesa portandosi avanti con i drink, infatti molti bicchieri vuoti abbandonati sulla tavolata, testimoniavano quanto avessero dovuto attendere.
-Grazie ragazzi. Auguri Nev- Aveva risposto Harry, sedendosi a fianco a Ron proprio di fronte all'altro festeggiato. Pacioc alzò il boccale in direzione di Harry, poi, senza aspettare la sua risposta, lo vuotò in un solo lungo sorso.
-Zio Harry!- Lo chiamò il suo figlioccio, correndogli incontro, per l'occasione il bambino sfoggiava una disordinatissima chioma nera e occhi verdi smeraldo. Harry lo prese in braccio e lo fece sedere sulle sue ginocchia. -Ho preparato questo per te, l'ho fatto a scuola, mi ha aiutato la maestra- Spiegò il piccolo, dispiegando un foglio che teneva in mano.
Il bambino aveva fatto un disegno che ritraeva se stesso, da un lato tendeva la mano ad Harry e dall'altra parte a Draco.
Ai piedi di Harry un grosso cagnolone dal pelo nerissimo e alle loro spalle un grande cervo con delle improbabili corna che arrivavano al cielo.
Suo marito, commosso, aveva ammirato il disegno per un lungo istante, con gli occhi lucidi, senza riuscire a proferire parola.
-È magnifico Teddy, allo zio Harry piace tantissimo- Aveva rassicurato il piccolo che fissava il suo padrino incerto.
Il festeggiato lo aveva guardato annuendo ed asciugandosi una lacrima dall'angolo di un occhio. Felice, Teddy lo aveva abbracciato e poi aveva abbracciato e baciato lo zio Draco, cambiando il colore dei capelli da nero a biondo in un battito di ciglia, quindi si era lasciato trascinare via dal padre, non senza lamentarsi a tutta voce.
Remus aveva fatto gli auguri ad Harry e salutato tutti prima di smaterializzare sé stesso e suo figlio, si era fatto un po' troppo tardi per il bambino, che il giorno successivo doveva andare a scuola.
Bill e Fleur avevano approfittato per salutare e accodarsi all'ex professore.
-Scusa Harry, ma se non portiamo a letto Victoire poi non dormirà per tutta notte- Si giustificò Bill, sua moglie, alle sue spalle, soffocava uno sbadiglio.
Sembravano esausti.
-Tonti auguri Arrì. Bon compleanò- Aggiunse Fleur con il suo bizzarro accento.
Harry li aveva ringraziati e si era scusato di essere arrivato tanto in ritardo. Poi i genitori si erano i filati nel camino con la loro piccolina in lacrime. Draco aveva il sospetto che non avrebbero dormito molto quella notte.
-Ora che i bambini se ne sono andati possiamo dare il via alle celebrazioni!- Urlò Fred (o George... li confondeva sempre) Doveva essere una specie di segnale concordato perché i camerieri cominciarono a distribuire grossi boccali di birra schiumosa, mentre una grossa torta di compleanno faceva la sua comparsa al centro del tavolo.
Ricoperta di glassa rossa e dorata era a due piani.
La base era decorata con un motivo a boccini, e il piano superiore era invece una piccola serra da cui spuntavano piccole mandragore di cioccolato e zucchero.
Ventiquattro candeline rosse e ventiquattro candeline dorate spuntavano, in ordine sparso, dai posti più improbabili.
-Le candeline le abbiamo sistemate noi- Avevano dichiarato i gemelli in coro. Nessuno era parso sorpreso dalla loro affermazione.
-Che aspettate festeggiati? Soffiateci sopra prima che appicchino fuoco a tutto il locale!- Strillò la Granger, con la sua vocetta stridula. Cosa ci trovasse Ron in lei... almeno lui al terzo boccale di birra diventava simpatico!
Purtroppo aveva ragione e Draco dovette limitarsi a sperare che Harry e Neville seguissero il suo consiglio.
Manco a dirlo, non aveva neppure finito di parlare che i due ragazzi avevano cominciato a soffiare.
Un applauso accolse la resa dell'ultima candelina.
Quando l'applauso si spense, Angelina, incinta al settimo mese, stava piangendo come una fontana.
-Scusate, snif snif. Sono gli ormoni, snif. È così bello vedervi tutti uniti... con quello, snif, che abbiamo passato, snif snif- Suo marito l'aveva abbracciata e le altre ragazze presenti si erano avvicinate per consolarla. "Ormoni impazziti! Quanto diventano emotive le donne incinte" Quella era una cosa che proprio non gli mancava.
-È proprio, snif, vero, snif snif- Un brivido corse lungo la sua schiena.
Era suo marito quello che stava parlando e... piangendo?
Draco si era girato sconvolto verso di Harry e lo aveva trovato in lacrime.
Il suo cuore si era spezzato, il suo Harry piangeva, il suo forte e coraggioso marito che affrontava ogni problema con un sorriso e trovava la soluzione per ogni suo dramma, quello che lo aveva tenuto al sicuro in ogni momento... il suo cavaliere in scintillante armatura... si scioglieva in lacrime.
-HARRY!- Lo strillo della Granger risvegliò tutti, Harry imbarazzatissimo ma apparentemente incapace di smettere di piangere, balbettò delle scuse per poi correre in bagno.
-Cominciate pure senza di noi, io... cerco di scoprire quale sostanza ha assunto... e se riesco a farmene dare un po'- Scherzò lui, alzandosi per seguire suo marito.
Mezza tavolata scoppiò a ridere, l'altra metà lo fissò senza capire, la Granger, manco a dirlo, alzò gli occhi sbuffando.
"Cosa diavolo ci trova Ron in quella?" Si domandò entrando nella toilette.
-Harry, tesoro, va tutto bene?- Chiese prudentemente, e si trovò sbattuto contro la parete, la lingua di Harry infilata quasi in gola e una gamba fra le sue.
Suo marito gli spingeva contro l'inguine un'erezione di marmo.
-Collocurpus! Muffliato!- Urlò Harry, abbassandogli la lampo e cadendo ai suoi piedi.
-Ma che stai...- Non serviva che finisse la frase, era più che chiaro quello che aveva intenzione di fare, vista la foga con cui lo stava succhiando.
-Harry, smettila. Ci stanno aspettando di là- Gli sussurrò lui, perché sussurrava? Harry aveva silenziato la porta, non lo avrebbero sentito neppure se avesse cantato l'Aida!
-Allora muoviti a scoparmi!- Replicò Harry, mormorando l'incantesimo che gli avrebbe provocato un'erezione.
Draco non lo aveva mai dovuto provare su di sé, e sentirsi diventare duro così di colpo fu quasi doloroso, ma non ebbe il tempo di pensarci perché Harry lo aveva già spinto a sedersi sulla tazza e si era seduto sopra di lui a smorzacandela.
Non appena il pene di Draco fu dentro di lui Harry, che sembrava posseduto da un demone, parve rilassarsi immediatamente.
Aveva un'espressione estatica mentre si sollevava lentamente, raggiungeva l'apice, fino quasi a farsi sfuggire il cazzo di Draco dal culo e poi calava con forza, prendendolo tutto dentro.
Era una questione d'orgoglio ormai, avrebbe fatto godere il suo uomo, era il suo giorno speciale dopotutto e se Harry desiderava essere scopato nel bagno di un locale, con tutti i suoi amici ad aspettarlo fuori dalla porta, allora lui lo avrebbe fottuto alla grande.
Lo afferrò per le natiche e se lo spinse saldamente contro, fece forza sulle gambe e, in qualche modo, riuscì ad alzarsi. Harry lo fissava ad occhi sbarrati.
-Che fai?- Gli chiese, aggrappandosi al suo collo.
-Stai zitto e guarda- Lo apostrofò lui, spingendolo contro la parete e cominciando a sbatterglielo dentro con un ritmo incalzante.
Non era la più comoda delle posizioni, Draco non riusciva ad entrare che di pochi centimetri e con un'angolazione strana.
Non avrebbe mai colpito la prostata in quel modo, ma Harry sembrava estremamente coinvolto.
Il dominio assoluto che Draco aveva su di lui, sembrava eccitarlo immensamente.
Mugolava e si agitava, cercando di dettare il suo ritmo, ma Draco lo tenne fermo e lo scopò secco e duro, senza dargli tregua.
In più il brivido di essere scoperti... Draco venne dopo poche spinte ed Harry subito dopo di lui.
-Per tutti gli Dei, grazie, Draco, non so che mi prende, continuo a volerti sentire dentro, anche di là, in mezzo a tutti, non facevo che pensare alla sensazione del tuo cazzo dentro il mio culo. Sono stato duro tutto il tempo- Gli confessò, rivestendosi.
Draco non aveva più fiato, rischiava l'infarto se suo marito avesse continuato così.
-È faticoso essere attivo. Stanotte mi scopi tu!- Dichiarò, sedendosi sulla tazza per riprendere fiato.
Harry, nel torpore post orgasmico brillava quasi, era bellissimo, molto più di quanto non fosse mai stato.
Gli regalò un sorrido luminoso, chinandosi per un bacio.
-Stanotte farò tutto io, ma ti voglio dentro Draco... non so spiegarmelo, ma ho davvero bisogno di sentirti dentro. Anche adesso, mi sento vuoto, sento il bisogno di essere riempito- Quando mai Harry gli aveva parlato a quel modo?
Draco si sentì tornare duro solo ascoltandolo, ma non potevano proprio più far aspettare gli altri.
-Torniamo alla festa, prima che cambi idea e ti smaterializzi direttamente in camera nostra.- Gli occhi di Harry brillarono di malizia.
-Perché no? Non è un'idea malvagia- Sussurrò, morbido e sensuale sulle sue labbra.
-Certo, e dopo chi la sente la Granger? Per una cosa del genere può andare avanti a lamentarsi per anni!- Berciò, uscendo dal bagno.
...............
Il resto della serata trascorse senza intoppi, anche se Harry aveva continuato a flirtare pesantemente con lui per tutta la serata e a toccarlo sotto il tavolo.
Draco aveva perso il conto di quante volte aveva dovuto togliere la mano di Harry dal suo uccello.
Alla fine ci aveva rinunciato, aveva spinto la sedia ben sotto il tavolo ed aveva lasciato che suo marito giocasse con i suoi genitali mentre discuteva con la Granger di qualche stupidaggine a proposito degli elfi domestici.
Draco si era limitato a fissarla con un sorrisetto soddisfatto sul viso, senza cogliere nessuno degli appigli che lei gli aveva lanciato per intavolare una delle loro infinite discussioni.
Alla fine lei aveva ceduto e se ne era andata fissandolo con aria risentita e un pochino delusa.
Che significava quello sguardo?
Che le piacessero le loro discussioni? In effetti, osservandola bene, non sembrava divertirsi, chiacchierando con gli altri, anzi, sembrava... annoiata, come se le conversazioni frivole la tediassero.
Accipicchia, non aveva capito proprio niente!
Aveva sempre pensato che lei lo odiasse, che si divertisse contraddicendolo continuamente per puro risentimento nei suoi confronti, invece la ragazza cercava solamente qualcuno con cui confrontarsi, qualcuno alla sua altezza, qualcuno che non la coinvolgesse in una stupida discussione sull'ultima fiamma della bassista delle sorelle Stradivarie, come stava facendo Pansy in quel momento.
Hermione sembrava sull'orlo del suicidio.
Harry gli posò la testa su un braccio e lui gli passò una mano dietro le spalle, tirandolo a sé mentre gli deponeva un bacio sulla testa.
-Sono tanto stanco Draco e mi gira la testa, devo avere bevuto troppo. Mi porti a casa per favore?- Gli chiese con un filo di voce.
In effetti sembrava proprio sfinito.
-Certo tesoro, salutiamo tutti e poi possiamo andare- Si smaterializzarono sono pochi minuti dopo, ma erano troppo stanchi e ubriachi per fare altro che addormentarsi abbracciati, non appena le loro teste toccarono i cuscini.
Fu una goduria risvegliarsi con Harry che gli massaggiava energicamente l'uccello già duro.
.................
-Finalmente! Era ora che ti svegliassi- Lo salutò lui, montandogli sopra con il viso rivolto ai suoi piedi.
-Ti piace lo spettacolo?- Gli chiese, inarcando la schiena e sporgendo le natiche, che teneva aperte con le mani .
-Sei assolutamente splendido! La cosa più erotica che abbia mai visto in tutta la mia vita- Harry gemette il suo apprezzamento, impalandosi sulla sua erezione tesa.
L'interno del suo ano era bollente ed accogliente e Draco poteva ammirare il proprio pene che veniva letteralmente inghiottito dal buco voglioso di suo marito che si allargava per accoglierlo.
"Per Merlino, Morgana e ogni altra divinità conosciuta, non so cosa sia preso ad Harry ma ti prego fa che duri! Fa che duri!" Pregava, venendo dentro suo marito.