
Q u a r a n t a
D r a c o
Lo sento, sento i suoi passi fuori dalla porta e sento che si trascina sul pavimento.
Mi conosce meglio di chiunque altro, sa che ho bisogno dei miei spazi e quindi, come il grande amico che è sempre stato, aspetta.
Aspetta che io sia pronto per parlare e nel mentre si fa vedere presente, mi fa sapere che lui è qui per me.
Animato da non so quale coraggio, mi alzo dal letto e mi dirigo convinto verso la porta, la mia mano è sulla maniglia quando mi blocco.
Che sto facendo? Dovrei aprire e poi?
Panico.
Cosa dovrei dirgli?
Lo guardo e dopo di che?
Torno indietro buttandomi sul letto, le braccia distese sopra la testa mentre sospiro fin troppo rumorosamente.
"È il tuo migliore amico, non è difficile" mi dico fissando il soffitto.
Posso farlo, posso farlo.
Mi rialzo ancora più convinto, non mi fermo stavolta e apro la porta di scatto.
Theo mi fissa ad occhi sbarrati con la schiena appoggiata al muro e un libro tra le gambe.
"Seriamente? Adesso sai anche leggere?" scherzo d'impulso per smorzare un po' la tensione.
Accenna un piccolo sorriso che gli fa strizzare gli occhi, mettendo così ancora più in risalto i bordi neri intorno a questi.
Lentamente, si alza e si piazza davanti a me.
Non mi chiederà mai se possiamo parlare, lo conosco, mi sta dando l'ennesima via di scampo nel caso in cui io non sia ancora pronto.
Quindi mi faccio da parte, mostrandogli l'ingresso per la mia stanza libero.
"Ti va di entrare?"
Si precipita dentro e io sento il cuore scoppiarmi di gioia.
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T h e o d o r e
Lo fisso mentre prende un profondo respiro prima di chiudere la porta.
Poco più di una settimana.
Avrei scommesso almeno su un mese.
So che non dirà nulla, che si sente a disagio a parlare dei suoi stati d'animo, che non sarà mai lui a fare il primo passo e so anche che è nervoso perché non smette di giocare con l'anello di famiglia.
"Quanto sei incazzato su una scala da Neville Paciock al primo anno all'Ippogrifo se non ti inchini?" chiedo cercando di ironizzare.
Sorride.
Salazar, ha sorriso, direi quindi che stiamo a metà scala.
"Diciamo Piton quando vede la mano alzata della Granger"
Okay, solo infastidito.
"Bene, bene" dico camminando in cerchio per la stanza mentre lui si siede sul letto.
Ironizzare o non ironizzare, è questo il dilemma.
"Invece, su una scala da un Weasley con i capelli rossi a Neville Paciock smistato in Grifondoro, quanto cazzo è assurdo che Richard sia in realtà Regulus?"
Soffoca una risata mentre mi osserva girare per la sua stanza.
"Paciock, assolutamente Paciock" risponde.
"Fantastico, fantastico" dico cercando di prendere un minimo di coraggio per la domanda successiva.
"In una scala dove lo zero è la Burrobirra e il dieci sono le lezioni di Trasfigurazione con la McGrannit, quanto mi odi per aver abbandonato Narcissa e Lucius e non averti detto nulla?"
"Dolci di Mielandia" risponde immediatamente e per un attimo lo fisso speranzoso, mi concedo di credergli che non mi detesta per questo.
"Seriamente, Draco Lucius Malfoy" dico sedendomi al suo fianco.
Allunga una mano verso di me, estraendo la catenina che porto sempre al collo con l'anello dei Malfoy.
Fa combaciare il mio anello e il suo, le M perfettamente sovrapposte.
Me lo hanno regalato Lucius e Narcissa per il mio sedicesimo compleanno, perché sono parte della loro famiglia, perché sono un altro figlio per loro.
Non l'ho mai indossato come un vero anello, non credo di meritarlo.
"Sono serio Theo, non ti odio e sono sicuro che mamma e papà non ci incolpano per questo"
Guardo i suoi occhi grigi per una conferma, lo fisso mentre gli dico tutto ciò che volevo dirgli da quando siamo arrivati qui.
Discorso assolutamente non provato centomila volte davanti allo specchio.
"Mi dispiace così tanto di averti mentito, sei mio fratello, non permetterei a nessuno di farti del male e ti giuro che da quando l'ho scoperto l'unico pensiero che avevo era che volevo dirtelo e spero tu potr-..."
Mi interrompe tirandomi in un abbraccio, ancora incredulo gli getto le braccia intorno alla vita stringendolo più forte che posso.
Quando ci stacchiamo Draco ha gli occhi lucidi mentre io sto proprio singhiozzando.
"Cazzo Malfoy, mi ero preparato un discorso fenomenale e tu me lo hai rovinato! Ho fatto anche le prove" dico sorridendo come un pazzo.
Mi da una leggera spinta prima di sedersi sul letto con la schiena appoggiata sui cuscini, dopo aver evocato un pacco di pop corn mi posiziono vicino a lui.
"Okay" dice prendendone una manciata "raccontami tutto"
Momento del gossip tra fratelli Malfoy.
Okay, si, mi piace pensare di essere di famiglia in fondo.
"Avevo capito che Regulus fosse un Mangiamorte, okay? C'erano troppe cose che non mi quadravano. Un giorno lo stavo letteralmente minacciando nella Stanza delle Necessità e lui rideva! Non fa in tempo a farmi vedere il Marchio che bum!, Sirius Black mi stava puntando una bacchetta alla gola" dico recitando tutta la scena, enfatizzando ogni singolo movimento.
"E poi andiamo alla Stamberga e Reg racconta solo metà storia e Blaise gli da un pugno sul naso, il panico"
"Blaise?" domanda scioccato Draco, è sempre stato il più tranquillo tra noi tre.
Muovo velocemente la testa su e giù, riprendendo subito a parlare.
"Allora racconta di nuovo tutta la storia da capo ed ecco che sbuca la Weasley da dietro la porta! Doveva scopare con Dean ma gli ha dato buca"
"Noo" mormora lui con metà bocca piena di pop corn "ma non si erano lasciati a Natale?"
"Si ma, a quanto pare, sono rimasti in buoni rapporti" dico facendogli l'occhiolino, mi butto con poca grazia vicino a lui e provo a mangiare i pop corn facendo canestro nella mia bocca.
"Non che a lei serva Dean ora" faccio centro con uno e mastico non calma, cercando di fare il vago "visto che lei e Blaise hanno iniziato a vedersi"
Un'intera manciata mi arriva sulla faccia, Draco è praticamente in piedi sul letto ora con un'espressione impagabile sul volto.
"Ginny Weasley e Blaise Zabini? Ginny Weasley e Blaise Zabini?" urla prima di buttarsi di nuovo al mio fianco.
"Non ci credo" mormora sconvolto "come? Come è accaduto tutto ciò?"
"Non ne ho idea" dico e scoppiamo a ridere entrambi, rido fino ad avere le lacrime agli occhi.
Quei due sono agli antipodi, calmo e rilassato uno ed esuberante e spericolata l'altra.
"Ma Reg e la Granger invece?" mi chiede e lo fisso confuso per un momento, non capendo come faccia a sapere di loro due.
"Me lo ha detto lei una sera che ci siamo incrociati in cucina" aggiunge infatti subito dopo.
"Già ma si sono baciati poco tempo fa" lo informo "a quanto pare c'è molta intesa tra Grifondoro e Serpeverde"
Si rabbuia, la ruga in mezzo agli occhi molto più visibile del solito.
"Non ha nemmeno provato a parlarmi" mormora piano.
"Ha girato come uno zombie dentro casa per una settimana e mi ha chiesto di te, più volte" lo informo e per poco non si rompe l'osso del collo per quanto si è girato velocemente.
"Non mi importa" dice tornando serio "era solo qualcosa di fisico, non dovevo aspettarmi nulla, però sono comunque arrabbiato con lui"
"E quindi che farai?" domando curioso.
"Quindi ne parlerò con la rossa e troveremo una soluzione" ammette con semplicità prendendo una manciata di pop corn.
La rossa? Ha iniziato ad avere allucinazioni?