
T r e n t a n o v e
D r a c o
Sono passati altri due giorni e non ho ancora parlato con nessuno di loro.
Non ho il coraggio di farlo, non saprei nemmeno come iniziare un discorso, non saprei come comportarmi e dovrei esprimere a parole tutto quello che sento.
Impossibile.
L'isolamento auto forzato è decisamente una soluzione più semplice, se non fosse che non rivolgo parola ad un altro essere umano da una settimana, tralasciando il piccolo incontro con la Granger.
Sto iniziando ad impazzire, voglio parlare con qualcuno, sfogarmi.
Salgo le scale due a due per tornarmene finalmente in camera dopo la cena quando vedo tutto ciò che non avrei mai voluto vedere.
Harry Potter.
Harry Potter che esce dal bagno.
Harry Potter che si sta per girare nella mia direzione.
Mi fiondo a lato, aprendo la porta alla mia sinistra prima che lui possa vedermi.
Sento i suoi passi nel corridoio, lo sento mentre chiude la porta del bagno e apre quella della sua stanza.
Lo sento mentre canticchia e cerco di calmare il cuore che sembra voglia uscirmi dal petto.
Salazar, di tutti è l'ultima persona che voglio incontrare in questa casa.
Era qualcosa di fisico e basta, lo sapevo, eppure speravo che venisse a dirmi qualcosa, speravo che dimostrasse che, un minimo, ci tiene a me.
Non è stato così e fa veramente male.
Mi ha visto piangere e mi ha asciugato le lacrime, mi ha visto spaventato e ha provato a calmarmi, mi sono confidato con lui e ha fatto lo stesso.
Speravo, inutilmente a quanto pare, che potesse sentirsi un po' in colpa per come si è comportato nei miei confronti.
Quando sento la porta della sua stanza chiudersi, tiro un sospiro di sollievo, appoggiando la fronte alla porta.
"Merda" mormoro piano, cercando di calmarmi.
"Tesoro, tutto bene?"
Mi giro di scatto verso la voce, non mi aspettavo ci fosse qualcuno.
Una donna mi fissa da un quadro, una marea di capelli rossi le incorniciano il viso mettendone ancora più in risalto gli occhi verdi.
Avrà forse qualche anno più di me, sta appoggiata alla cornice e mi guarda curiosa, i suoi occhi mi seguono costantemente.
"Io.." mormoro "si, tutto bene, scusa se ti ho disturbata" dico girandomi nuovamente verso la porta.
"Pene d'amore?" domanda e stupidamente mi fermo di nuovo.
Sarà che è da troppo che non parlo davvero con qualcuno, sarà che ho davvero bisogno di sfogarmi, sarà che ha dimostrato interesse nei miei confronti, sarà un insieme di tutto questo ma mi ritrovo seduto sul divano di fronte a lei.
"Anche" rispondo rassegnato, buttando la testa all'indietro.
"Vuoi parlarne tesoro?"
"Non so come parlare con gli altri" confesso "e Salazar, non lo so, sento un vuoto enorme dentro, come se provassi troppe emozioni tutte in contemporanea e quindi alla fine mi sento svuotato"
Si siede elegantemente sulla poltrona nel quadro, un maglione marrone le cade sulle spalle.
"È normale, è un meccanismo di difesa, devi fare piccoli passi alla volta"
"Come?"
"Inizia a parlare con una persona, non pensare a tutto quello che devi sistemare, togli prima un sassolino e poi continui così"
Penso a Theo, lui sarebbe il primo.
Sempre.
Indubbiamente si sente tremendamente in colpa e la sola idea di farlo stare male mi fa accartocciare lo stomaco.
"Fa paura" ammetto mentre smuovo le tasche per cercare le sigarette.
Me ne è rimasta solo una, stupido Potter e stupidi babbani.
"Fumi?" mi chiede sorpresa.
"Qualche volta, ho iniziato per colpa di Potter" dico accendendola "è tutta colpa di Potter" borbotto sotto il suo sguardo sbigottito.
"È lui la pena d'amore?" domanda addolcendo il viso.
Faccio scattare la lingua sul palato, alzando gli occhi al cielo.
"Come no, pena d'amore" dico sconsolato "io lo sapevo che voleva solo un rapporto fisico, okay? E nonostante tutto mi sono fidato di lui, mi piace davvero e da quando sono arrivato nemmeno ha provato a scusarsi"
Ora sembra incazzata.
"Non ha nemmeno provato a parlarti?"
"Niente, almeno però so che vuole solo quello, ho capito che non può importargli di meno"
"Tu hai pensato di dirgliele queste cose?"
Alzo la testa di scatto, fissandola con occhi sbarrati.
"Assolutamente no, finito di sistemare questo casino al massimo tornerò da lui e gli darò quello che vuole" dico rigirando la sigaretta tra le dita "e poi mi vendicherò e sparirò dalla sua vita"
Un sorriso gigante si espande sul suo volto, gli occhi praticamente le si chiudono.
"E credi di essere in grado di farlo? Non credevo ti importasse così tanto"
Sospiro prima di buttare di nuovo la testa all'indietro sul divano.
"Stupido Potter" borbotto disperato.
Come ha fatto ad entrarmi così in testa?
Come me ne libero?
La sua risata rimbomba per tutta la stanza.
"Ascoltami tesoro, ci sono passata, io ho buttato anni a rifiutare un amore che sapevo di provare, se dovesse capitarti l'occasione, ama. Ama senza riserve, anche se fa paura"
"Ma se tanto a lui non importa di me, che amo a fare?"
"Non si ama per essere ricambiati, si ama perché è umano farlo, non puoi combattere quello che il tuo cuore vuole"
Mi rialzo, sembro pazzo, fissandola nuovamente.
"Io lo odio l'amore" dico soffiando verso di lei il fumo della sigaretta.
"L'amore fa male, ed è anche questo il
bello" dice prima di alzarsi dalla poltrona.
"Ma sappi che ti rivedo di nuovo con una di quelle in bocca e ti farò più male io che l'amore, spegnila subito" ordina con le braccia sui fianchi.
La fisso sbigottito prima di gettarla via.
È impazzita?