
T r e n t a s e i
H a r r y
Alla fine anche Malfoy ha iniziato a fumare dopo averlo fatto.
La seconda volta è andata decisamente meglio rispetto alla prima, la terza non ne parliamo e l' ottava volta è stata semplicemente divina.
Le mie dita continuano a muoversi pigramente tra i suoi capelli, non riesco ancora a credere che mi permetta di toccarlo così.
"La prima volta che ho usato la parola sanguesporco davanti ai miei genitori, mio padre mi ha dato uno schiaffo" mormora ad occhi chiusi.
Incredibilmente, non fatico a crederlo.
"Perché hai continuato ad usarlo allora?" chiedo curioso.
"Perché lo facevano tutti, ho anche iniziato a pensarlo alla fine. Sono arrivato ad Hogwarts e chiunque si aspettava quello da me, così l'ho fatto"
Ha senso. Arrivi ad Hogwarts ad undici anni, ragazzi più grandi hanno certe aspettative su di me e cerchi in ogni modo di soddisfarle.
Prendo un altro tiro, osservandolo mentre passa le dita sugli addominali pigramente.
Vorrei farlo io.
"L'anno scorso ero perennemente arrabbiato" confesso, non parlavo di me con lui da un bel po' di tempo.
"Perché?" mi chiede piano, la sua mano ora è ferma sulla pancia, ho attirato la sua completa attenzione.
"Continuavano a fare propaganda contro di me sui giornali, Fred e George se ne erano andati da Hogwarts, Piton mi torturava con l'occlumanzia, avevo continui sogni profetici e.." lascio incompleta la frase, se mi mettessi ad elencare tutto quello che mi ha devastato al quinto anno, parlerei per un'ora.
"La verità è che mi sentivo impotente e l'impotenza porta alla rabbia e la rabbia all'odio, credo che Voldemort volesse anche farmi sentire solo"
Smette di respirare non appena nomino il Signore Oscuro, sta praticamente trattenendo il fiato.
"Non è questo quello che fa sempre, no?" continuo, trascurando la sua reazione.
"Ti fa sentire solo, ti toglie la speranza, ti fa sentire così disperato che alla fine accetti di soccombere al suo volere, spegne la luce che hai dentro" concludo ripensando alla sera all'Ufficio Misteri quando gli ho dato libero accesso alla mia mente, lasciando prevalere l'oscurità.
"Come fai a non avere paura?" domanda piano dopo un po' di tempo, rigira l'anello di famiglia sul mignolo mentre lo fissa con le sopracciglia aggrottate.
"Io sono terrorizzato" ammetto praticamente ridendo "Godric abbiamo diciassette anni e stiamo combattendo una guerra, quale idiota non si renderebbe conto del pericolo e non ne sarebbe spaventato?"
Si gira lentamente verso di me, ha metà viso illuminato dal sole, gli occhi quasi splendono.
"Hai detto abbiamo?"
"Si" rispondo confuso.
"Ci consideri allo stesso livello?" chiede sbigottito.
Lo fisso interrogativo senza dire nulla, aspettando un chiarimento da parte tua.
Si butta di nuovo con la testa sulla mia pancia, lo sguardo fisso verso il soffitto.
"Tu pensi davvero che io e te siamo sullo stesso piano? Nonostante io sia dalla sua parte" domanda con un filo di voce.
Rimango a bocca aperta fissando Malfoy, vederlo vulnerabile è qualcosa di raro e stupendo.
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D r a c o
Aspetto in silenzio una sua risposta, il cuore batte fin troppo forte.
Io e Potter non siamo allo stesso livello, lui sta combattendo per la luce, per dare una speranza a tutti, io sono sull'altro fronte, al servizio dell'oscurità.
Anche se vorrei non farlo.
Ma non ho comunque la pretesa o il coraggio di considerarmi come lui, mi sembra ancora più assurdo che sia lui a vedermi così.
Fa un sospiro appoggiando di nuovo la mano tra i miei capelli, le sue dita si muovo arrotolando qualche ciocca.
"Siamo piccoli e ci ritroviamo entrambi a fare qualcosa che non vogliamo, stiamo lottando per la nostra vita e per quelle delle persone che amiamo, che importanza ha per chi stiamo combattendo?" chiede serio.
"Ha importanza" rispondo subito "la causa è diversa"
Una lieve risata fa ballare la mia testa su e giù, eppure non dice nulla, rimane in silenzio.
Fisso l'anello di famiglia, per quanto tutto questo con Potter sia una piacevole distrazione, il Signore Oscuro è sempre presente, la prossima settimana finirà la scuola e non so a che punto siano Richard e Theo, non so cosa mi toccherà fare quest'anno e devo praticamente ingoiare il vomito al pensiero di starci insieme tre mesi, nella stessa casa.
"Parla Malfoy" lo sento sussurrare "vedo che vuoi dire qualcosa"
Apro bocca e la richiudo un paio di volte, incerto sul da fare.
Si sporge leggermente in avanti, i suoi occhi verdi mi compaiono di fronte, assoluta sincerità nello sguardo.
"Puoi fidarti di me"
“Ho paura Potter” mormoro dopo un po’ di tempo, fissandolo negli occhi “non voglio fare quello che devo fare, non voglio stare con lui, ho paura di morire, ho paura di vedere mia madre torturata e mio padre ucciso, ho paura di mia zia”
Le immagini di mia madre torturata a terra durante le vacanze di Pasqua si ripetono all’infinito nella mia mente, la sua figura è affiancata da Theo agonizzante sotto la bacchetta di mia zia, da mio padre steso sul tavolo mentre Nagini si avvicina a lui.
“Io vorrei poter scegliere Potter, davvero..” borbotto in preda al panico.
Sangue.
Morte.
Dolore.
“Vorrei ma non posso ed ho paura”
La figura di Potter è approssimativa davanti a me, le sue dita corrono sul mio viso, mi asciuga le lacrime con il pollice.
Come è riuscito ad insinuarsi così tanto nella mia testa? Come ha fatto a guadagnarsi la mia fiducia?
Nessuno prima di Theo mi aveva mai visto così, non a questi livelli.
“Posso abbracciarti?” mi domanda baciandomi la punta del naso.
Annuisco incapace di dire qualcosa e mi trascina contro il suo petto, la sua mano raggiunge la mia schiena e disegna grandi cerchi stringendomi forte.
“Sei coraggioso Draco, nessuno ti farà più male” mormora tra i miei capelli.
“Tu potresti farmi male” vorrei dirgli “potresti mettermi nei guai e lui potrebbe uccidere tutta la mia famiglia, potresti spezzarmi il cuore”
Vorrei davvero dirglielo, più di ogni altra cosa.
Invece mi stringo un po’ di più a lui, facendomi cullare, godendomi i baci tra i capelli e il calore della sua mano sulla mia pelle.