Revenir

Harry Potter - J. K. Rowling
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Revenir
Summary
Regulus Black è morto.Almeno fino a quando lui non decide di perdonarlo.Tornando indietro, aiuterà altre persone lungo la strada. This Fanfiction is in italian but can be read in other languages using online browser translation 😊 I hope you enjoy it!
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V e n t i c i n q u e

H a r r y

 

Sono un cretino.

Un vero stupido.

E sono in ritardo.

 

Corro come un pazzo per i corridoi con addosso il mantello dell'invisibilità.

 

Mi ero completamente dimenticato dell'appuntamento con Malfoy questa sera, gli avevo detto di vederci alle nove ed è passata più di mezz'ora.

 

Esco dal castello senza respirare, il Quidditch non ti allena per avere più fiato.

 

Lo vedo seduto ai piedi del solito albero mentre fissa il vuoto.

Un sorriso spontaneo mi nasce sul viso senza che io riesca a fermarlo.

 

Mi ha aspettato.

Perché ne sono così felice?

 

"Malfoy" lo saluto sedendomi vicino a lui, le nostre gambe che si toccano quasi.

 

Sobbalza sentendo la mia voce.

"Potter, stavo iniziando a pensare che non saresti venuto"

 

Come sempre, ci nascondo dalla vista degli altri con un incantesimo.

"Scusa, mi ero dimenticato ci dovessimo vedere di sera"

 

Annuisce giocando con la bacchetta, facendola rotolare tra le dita.

"Non ho intenzione di dormire però"

 

Ha senso, è tardi, se dovesse dormire ora non lo farebbe questa notte, dobbiamo rimanere insieme solo fino alla fine del coprifuoco.

 

Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca, accendendone una con un incantesimo non verbale che mi ha insegnato un Tassorosso del settimo anno.

 

"Cosa sono?"

 

"Sigarette, sono babbane"

 

"A che servono?"

 

"A niente, mi rilassano però"

 

Guarda curioso la punta che brucia, annusando l'aria come a volerne capire di più.

Prendo un altro tiro prima di portare la sigaretta alle sue labbra.

"Prova" dico tenendo il filtro con due dita.

 

Lo vedo deglutire a vuoto prima di schiudere leggermente le labbra, appoggiandole sul filtro.

Santo Godric, perché deve essere così bello anche mentre fa qualcosa di così banale?

 

Inizia a tossire fino a diventare paonazzo.

Okay, visto così non è troppo bello.

 

"Cazzo Potter, ma che merda è?"

 

Mi scappa una risata, minuscola.

"Ti ci abitui poi"

 

"Salazar, fanno schifo"

 

"Dicono tutti così"

 

Appoggio la testa al tronco dell'albero, chiudendo gli occhi.

È rilassante il silenzio, soprattutto quando è notte. Ho sempre amato guardare la luna, mi trasmette pace.

Il primo anno ad Hogwarts ho passato quasi tutte le notti appollaiato davanti la finestra, guardando fuori.

Forse perché prima di allora non ne avevo mai avuta in "camera".

 

"Lui com'è?" mi chiede dopo una ventina di minuti.

 

"Lui chi?"

 

"Sirius Black, sarebbe mio zio, sai?"

 

Come potrei descrivere il mio padrino?

"Pazzo, completamente pazzo, si arrabbia per le piccole cose ed è così teatrale in tutto quello che fa" sorrido al vuoto ripensando a lui, mi sembra ancora incredibile averlo nella mia vita "è protettivo e darebbe la vita per le persone a cui tiene, inoltre crede di essere ancora un adolescente, è divertente e adora, davvero troppo, fare scherzi"

 

Inizio a ridere ripensando alle vacanze di Pasqua.

"Una volta ha sostituito tutte le tazze da caffè dentro casa con le tazzine mordi-naso di Zonko, Remus stava impazzendo senza caffè"

 

"Remus Lupin?"

 

"Si"

 

"Perché? Che c'entra lui?"

 

"Stanno insieme, da sempre in pratica, se non si contano i dodici anni ad Azkaban si intende"

 

"Ah" mormora guardando le sue scarpe "lui, si emh, lui è gay?"

 

"Si"

 

"Mia madre adorava suo fratello, Regulus, dopo la sua morte ha nascosto tutto quello che glie lo ricordava. Mi ha sempre detto che lui e Sirius erano gli opposti, mentre uno era irascibile, l'altro era pragmatico, uno era propenso agli scherzi e l'altro all'ironia tagliente" dice tutto d'un fiato, lasciandomi spaesato.

 

"Se non fosse morto, sarebbe stato il mio padrino" mormora "avrei davvero voluto conoscerlo"

 

—————

D r a c o

 

Potter mi fissa con gli occhi leggermente sgranati, non si aspettava che parlassi così tanto?

 

Regulus Black è sempre stato un pensiero fisso, per me.

Mamma lo ricorda di tanto in tanto, andiamo a trovare la sua tomba vuota al cimitero ad ogni festa e gli occhi le se riempiono sempre di lacrime.

 

Mi ha raccontato che era il cercatore di Serpeverde, che era un vero fenomeno a pozioni e che faceva ridere tutti nella Sala Comune, nessuno riusciva mai davvero a capire quando fosse serio o meno.

 

Sarebbe dovuto essere il mio padrino, forse adesso parlerei di lui con lo stesso sguardo con cui Potter parla di Sirius.

 

"Scommetto che sareste andati d'accordo" dice con un sorriso genuino stampato sul volto.

 

"Beh scommetto che non lo scopriremo mai" borbotto chiudendo gli occhi "lui aveva una scelta, come Sirius, e ha fatto quella sbagliata, morendo"

 

"No" risponde brusco "lui ha fatto la scelta giusta" 

 

"Diventare Mangiamorte?" domando sbigottito, che diamine sta dicendo?

 

Apre bocca un'infinità di volte, richiudendola di continuo, non dicendo nulla però.

 

"Lascia stare, ammetti quindi che essere Mangiamorte è una scelta sbagliata?"

 

"Potter, so già che è sbagliato ma per me non è una scelta, io devo"

 

"Potrei aiutarti, se ti fidassi di me"

 

"Cazzo Potter! Non puoi aiutarmi! Nessuno può farlo" urlo stringendo il colletto della sua camicia, schiacciandolo contro il tronco.

 

"Pensi che non vorrei poter scegliere? Non posso, cazzo! Smettila di ricordarmelo! Stai zitto per una buona volta!"

 

Respiro forte, cercando di calmarmi, fisso i suoi occhi vicini ai miei.

Perché sono così vicini?

Perché siamo così vicini?

I nostri nasi quasi si toccano, Potter mi guarda e noto il suo pomo d'Adamo correre su e giù.

Che cazzo sta succedendo?

 

Le sue mani coprono a coppa le mie, facendomi allentare la presa. Le stringe leggermente trascinandole verso il basso.

 

"Mi dispiace aver insistito Draco, volevo solo farti sapere che non sei solo" mormora.

Perché le sue mani tengono ancora le mie?

 

"Io.." boccheggio a corto di parole, sento le sue dita premere sul mio palmo, sento la sua coscia sinistra che sfiora la già gamba destra.

Non riesco a ragionare lucidamente.

 

Mi allontano da lui, cercando di riprendere padronanza del mio corpo.

"Scusa, non volevo saltarti addosso in quel modo"

 

Annuisce prima di prendere di nuovo una di quelle stupide cose babbane che mi fanno tossire.

 

"A volte mi sembra assurdo" dico rompendo nuovamente il silenzio.

"Cosa?"

 

Che possiamo stare qui, a parlare normalmente, come comuni adolescenti.

Che tu voglia aiutarmi nonostante tutto.

Che tu non mi abbia ancora denunciato, facendomi spedire ad Azkaban.

 

"Niente, lascia stare"

 

Passiamo in silenzio il resto della serata.

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