
V e n t i d u e
H a r r y
Puntuale come avevo previsto, alla stessa ora, mi raggiunge sotto la quercia.
Oggi fa caldo, i raggi del sole ci arrivano diretti addosso, sento la pelle del viso andarmi a fuoco e mi piace.
Finalmente non c'è più bisogno di un incantesimo riscaldante.
"Malfoy" lo saluto.
"Potter" risponde rigido prima di sedersi poco più vicino rispetto a ieri.
Alzo la bacchetta per occultarci alla vista degli altri.
Noto Malfoy che apre i primi bottoni della camicia, allentando la cravatta con due dita.
Cazzo però, è proprio bello.
Chiude gli occhi verso il sole con un'espressione sofferente, ha troppo caldo.
"Alzati le maniche della camicia, non c'è niente che io non abbia già visto e gli altri non possono vederci"
Diventa rigido al suono della mia voce ma fa come gli ho detto.
Il Marchio in bella vista sul suo avambraccio sinistro.
"Ha fatto male?" chiedo curioso.
"Si"
"È durata tanto? La cerimonia?"
"Meno di quanto pensassi"
"Ci credi davvero? A quell'ideologia?"
Passa in silenzio un'eternità.
"No, non mi hanno educato così"
"Perché hai preso il Marchio?"
Si, lo so.
Sto approfittando della paura che ha, sto approfittando della situazione per farmi dire più cose possibili, ben consapevole che si sta infastidendo e che non mi maledice solo perché conosco il suo segreto.
"Dovere" risponde secco, digrignando i denti.
"Perché?"
"Cazzo Potter, tu vorresti vedere i tuoi genitori morti?" sbotta innervosito, sgranando subito dopo gli occhi rendendosi conto di quello che ha detto.
"Scusa, non volevo..." inizia ma lo interrompo.
"Mi hai detto di peggio su di loro, Malfoy"
Prende un profondo respiro, ingoiando le ultime briciole di orgoglio.
"Mi dispiace, davvero"
Stranamente, non fatico a crederlo.
Sarà per quello che mi ha detto Hermione, che lo considera il suo appiglio di normalità, sarà per tutto quello che so su di lui, ma sono convinta sia la verità.
"Una volta li ho visti, nello Specchio delle Emarb, erano dietro di me e mi sorridevano, è stato bello"
Per tanto tempo è stato il massimo che ho condiviso con loro, poi Reg mi ha fatto uno dei regali più belli della mia vita, il loro quadro, con le loro personalità stampate sopra.
Mamma e papà, in qualche modo.
"Non è stato Sirius Black ad ucciderli" borbotta "papà sa chi è stato ma non me lo ha mai detto"
Questa era un'informazione? Da parte di Malfoy? Vuole dirmi che il pericoloso latitante in realtà non ha ucciso i miei genitori?
Come se non vivessi insieme a lui.
È stato carino però, da parte sua, teoricamente io non so nulla.
"Lo so Malfoy, è il mio padrino del resto" rispondo orgoglioso "è stato Peter Minus a rivelare la posizione della casa, era anche lui loro amico"
Boccheggia nella mia direzione.
"Lo conosco" bofonchia.
"Già, è un topo schifoso lui"
Mi guarda confuso senza commentare oltre, riprendo il mio libro cercando la pagina di ieri, ho solo i momenti con Malfoy per poter leggere in santa pace.
"Dormi Draco, ne hai bisogno"
Chiude gli occhi appoggiandosi alla quercia.
Si addormenta di nuovo in mia presenza, si fida di me, nonostante tutto.
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R e g u l u s
Seguo Theo fino al settimo piano, entrando dopo di lui nella Stanza delle Necessità.
È stranamente silenzioso, trova l'armadio in mezzo a tutto questo casino in pochissimo tempo, deve esserci venuto un'infinità di volte.
"Non mi fido di te" sbotta ad un certo punto.
Mi giro confuso verso di lui, come se ne esce così?
"Non fraintendermi, all'inizio lo facevo, davvero" prende la sua bacchetta e io prendo immediatamente la mia, nascondendola dietro la schiena "ma c'è qualcosa che non mi piace in te, nessuno farebbe tutto questo per qualcuno conosciuto quest'anno"
Avevo sottovalutato Theodore Nott, credevo fosse solo un caro amico e il braccio destro di Draco ma è piuttosto intelligente.
"Quindi?" domando interessato, mi piacciono queste sfide, sono giochi d'astuzia, a chi fa il primo passo falso.
"Quindi ti tengo d'occhio, non mi quadrano un sacco di cose e scoprirò tutto, prima o poi" sbuffa posando la bacchetta sul tavolo al suo fianco e io ripongo la mia nella tasca dei pantaloni "ma fino a quando Draco si fida di te, lo farò anche io"
Sorrido verso di lui.
"Sei perspicace Nott, davvero" dico dandogli una piccola conferma, voglio che lui e solo lui scopra tutto, sarebbe piuttosto divertente.
Fa una faccia infastidita prima di alzarsi le maniche della camicia, il Marchio in bella mostra.
"Sistemiamo questo affare"
Mi metto al suo fianco esaminando l'armadio, sono piuttosto lontani dal sistemarlo, lo si percepisce anche dall'energia e dalla magia che emana, non sono quelle giuste.
Lo osservo mentre prova a riparare la struttura esterna, sbagliando alcuni incantesimi.
Nessuno gli ha detto come fare? Gli hanno assegnato un compito destinandoli al fallimento, non si può aggiustare un oggetto simile senza essere adeguatamente informati.
"Ho saputo che hai parlato con Narcissa"
"Già"
"Di cosa?"
Gli do una pacca sulla schiena stampandomi il sorriso più ingenuo sul volto.
"Non sono affari che ti riguardano"
Mi regala la mia stessa espressione anche se i suoi occhi sono pieni d'odio.
"Vorrei picchiarti a sangue Alex, fai del male a Draco e posso giurarti che userò le Imperdonabili su di te"
"Purtroppo glie ne farò, credo" ammetto controvoglia, sospetto che quando scoprirà tutto si sentirà abbastanza tradito "ma non fisicamente e non lo metterò in pericolo, puoi stare tranquillo su questo"
"Se lui cade, io cado con lui e sappi che ti trascinerò sul fondo insieme a noi" sibila a denti stretti.
Gli do una pacca sulla spalla prima di girarmi di nuovo verso l'armadio.
"Non puoi trascinarmi sul fondo, ci sono già stato e ci sono morto"
Sbuffa, sistemandosi al mio fianco.
"Sei sempre troppo enigmatico, mi infastidisci"