Revenir

Harry Potter - J. K. Rowling
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Revenir
Summary
Regulus Black è morto.Almeno fino a quando lui non decide di perdonarlo.Tornando indietro, aiuterà altre persone lungo la strada. This Fanfiction is in italian but can be read in other languages using online browser translation 😊 I hope you enjoy it!
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S e t t e

D r a c o

 

Lo vedo che avanza insieme agli altri due grifoni idioti. 

Come suo solito, cammina per il castello come se il mondo gli appartenesse.

 

Passandomi davanti, Weasley mi lancia un'occhiata di disprezzo, dall'alto in basso.

Sento il sangue ribollirmi nelle vene.

Come osa, lui, guardarmi così?

 

"Beh Donnola, sei più stupido che povero ed è tutto dire, osi anche guardarmi in quel modo?" sibilo, attirando la sua attenzione.

Fa per girarsi ed affrontarmi ma Potter lo blocca subito per la manica.

"Lascia stare" dice piano al suo amico.

 

Lascia stare? Non sono loro a poter decidere. Non sono loro che possono decidere quando evitarmi.

 

"Che c'è sfregiato? Adesso scappi?"

 

Vedo le sue dita stringersi intorno alla manica di Weasley, stringe così forte che le nocche gli diventano bianche.

Il suo petto si alza e si abbassa innumerevoli volte.

"Andiamo" dice ai suoi due scagnozzi.

Perché non reagisce?

 

"Paura Potter?" lo schernisco ancora.

 

"Ti piacerebbe" risponde cercando di tirare via il rosso che ora impugna la bacchetta.

Non riesco a vederlo in faccia ma sono sicuro che abbia un sorriso gelido sul volto.

 

Allora dimmi qualcosa, cazzo. 

Non è mai successo questo, non è mai successo che mi ignorassi, perché mi da così fastidio?

 

"Sai, non dovresti dare le spalle a qualcuno mentre ti parla, i tuoi genitori avrebbero dovuto insegnarti l'educazione" faccio una pausa più lunga del dovuto "ah, giusto" 

 

"Tu! Schifoso furetto!" urla Weasley liberandosi dalla sua presa ed alzando la bacchetta.

Potter si posiziona tra me e l'asticella di legno, abbassandola delicatamente.

La Granger, invece, si posiziona a fianco del rosso, tirandolo via.

 

Tengono la donnola per le braccia e spariscono dietro il corridoio.

 

Non ha reagito, nemmeno ai suoi genitori. 

Perché non ha reagito? 

Perché mi sento così frustato?

Non volevo mi rispondesse, giusto? Volevo solo fargli del male, no?

Perché ho questa amarezza, allora? In teoria, ho vinto.

Ci sono riuscito, sono riuscito a non farlo parlare, perché mi sembra sbagliato? 

 

Me ne vado sconvolto verso la sala comune.

 

—————

H a r r y

 

"Si può sapere che cazzo ti dice il cervello?!" sbraita Ron una volta che lo lasciamo.

 

Il suo dito punta dritto alla mia faccia.

"Quel coglione ti stava insultando, per la milionesima volta! Tu ti sei messo davanti a lui! Avrei dovuto schiantarlo!"

 

Avrebbe dovuto, Godric solo sa quanto avrei voluto farlo anche io.

 

"Non ne vale la pena" dico.

Tutto il contrario di quello che penso.

 

"Non ne vale la pena.." borbotta prima di alzare di dieci volte il tono della voce "ma ti sei bevuto il cervello per caso?!"

 

"Ron, calmati, ha ragione Harry"

 

Il mio migliore amico arretra come se lo avesse appena colpito una qualche maledizione.

"Non state dicendo sul serio" 

 

Lo sguardo fisso di Herm gli da la conferma del contrario.

 

"Sono anni che ci insulta in ogni modo, mi sono stancato! E per voi due? Non ne vale la pena? Ha insultato me e la mia famiglia di continuo!" urla cercando approvazione nei nostri sguardi.

Approvazione che entrambi gli neghiamo, anche se avrei voluto farlo.

 

"Andate a fanculo! Entrambi!" 

Mi sorpassa dandomi una spallata che mi fa traballare sul posto.

 

Io ed Herm lo guardiamo andare via, senza seguirlo.

"Quando saprà la verità, lo capirà" mi dice stringendomi lievemente il braccio come segno di conforto.

 

"Odio non poterglielo dire"

È vero, a Ron ho sempre detto tutto. Mantenere questo segreto con lui, mi uccide.

 

"Preso dalla rabbia potrebbe lasciarsi sfuggire qualcosa, lo sai"

 

Annuisco senza aggiungere altro.

Ron ha tanti pregi ma ha l'enorme difetto di non riuscire a pesare le parole quando è incazzato.

Farebbe saltare la copertura di Regulus e non posso permetterlo.

 

—————

R e g u l u s

 

Sto facendo il culo a Theo negli scacchi dei maghi.

È veramente scarso.

 

"Mi mangio il tuo cavallo così" gli faccio notare quando muove un pedone nella direzione sbagliata.

"Cazzo Alex, sei troppo forte" borbotta.

 

Rido sentendo che mi chiama Alex, la scorsa settimana abbiamo parlato (anzi, l'ho sentito parlare) per venti minuti sul perché Richard fosse un nome di merda e sul perché lui mi avrebbe chiamato con il mio finto secondo nome.

 

"Talento naturale" dico sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi, facendo alzare gli occhi al cielo al mio compagno di giochi.

 

La porta della stanza si apre di scatto, mostrandoci un Draco sconvolto sulla porta.

Cerca immediatamente lo sguardo di Theo e lo fissa per un po'.

"Non ha reagito" dice piano con le sopracciglia aggrottate.

 

"Salazar, che gli hai detto stavolta?" 

 

Non c'è bisogno nemmeno che chieda chi, sia io che lui abbiamo capito a chi si riferisce.

Harry.

 

"Ho anche fatto un riferimento ai suoi genitori e lui non ha reagito" 

Theo sbuffa sbattendo teatralmente la testa sul tavolo.

"Tu, amico mio, non ci si sai proprio fare" 

Ringrazio che Sirius non sia qui, altrimenti avrebbe ucciso Draco per aver nominato James e Lily.

 

"Perché non ha reagito?" chiede sconvolto Malfoy.

 

Se lo sento di nuovo usare queste parole, lo maledico.

 

"Ma perché lo stuzzichi? Perché lo odi tanto?" domando, sinceramente curioso.

Non abbiamo più avuto modo di parlare di Harry e non capisco perché esista questo astio tra di loro.

 

Draco mi guarda, realizzando che ci sono anche io nella stanza, come se finora non se ne fosse nemmeno accorto.

 

"Perché è arrogante, viene trattato come fosse chissà chi, anche se fa le stesse nostre cose, lo elogiano tutti" 

 

È stato sincero, lo scontro con Harry deve averlo turbato parecchio.

 

"Non c'è mai stato qualcuno che hai odiato? Odiato davvero dico, che attira tutte le attenzioni nonostante non sia nulla di speciale?" mi chiede con la voce quasi ridotta ad un sussurro, come se mi stesse rivelando un grande segreto.

 

Un solo nome mi balena in testa: James Potter.

 

"Si" ammetto "c'era questo ragazzo, nella mia vecchia scuola, lo amavano tutti, lo consideravano simpatico, divertente, qualsiasi cosa facesse, anche se ordinaria, veniva ritenuta un'impresa"

 

Malfoy muove su e giù la testa come se capisse perfettamente quello che intendo.

 

"La vostra, miei cari, non è rabbia, è gelosia" interviene Theo "vi dà fastidio perché le attenzioni che vorreste su di voi sono dirette a qualcun altro"

 

Da quando Theodore Nott può dire qualcosa di serio?

E soprattutto centrando in pieno il problema?

 

"Ha ragione" dico "io ero geloso perché mio fratello dava più attenzioni a lui che a me, mi sentivo in difetto" 

Salazar, è la seconda volta che ammetto questo ad alta voce.

Quando l'ho detto a James, è stato molto più difficile però.

"Poi l'ho conosciuto meglio e siamo diventati amici" sorrido ripensando ad entrambi, mi mancano "ottimi amici" concludo.

 

Draco mi guarda quasi con invidia.

"Come hai fatto a fartelo passare?"

 

Capisco a cosa si riferisce.

Come ho fatto a farmi passare il senso di inadeguatezza in sua presenza, come ho fatto a farmi passare la gelosia nei suoi confronti, come ho fatto a farmi passare la rabbia che provavo.

 

"Ci ho parlato, era tutto nella mia testa alla fine, ero io che non mi sentivo all'altezza, basta solo diventarci amico"

 

Si siede tra me e Theo, massaggiandosi gli occhi con la punta delle dita.

"Io ci ho provato ad essere amico suo, lui non ha voluto" borbotta piano.

 

Draco Malfoy ha provato ad essere amico di Harry Potter? E lui l'ha rifiutato?

 

"Quando?"

"Al primo anno, non ha voluto la mia amicizia"

 

Gli do una pacca sulla schiena.

"Eravate piccoli, riprova ora"

 

Fissa il vuoto davanti a se come se stesse davvero prendendo in considerazione la mia idea.

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