Revenir

R e g u l u s

Nessun motivo razionale mi viene in mente per giustificare quello che ho appena fatto.
Nemmeno uno.
Nemmeno il più piccolo e insignificante.
Nemmeno lontanamente.

Guardo la superficie che si allontana da me, la morte che accarezza il mio corpo.
Ma io non posso morire, me ne sono assicurato.
O almeno posso, anzi, quasi sicuramente lo farò.
Posso morire solo se lui muoia senza perdonarmi, scenario alquanto probabile.

Chiudo gli occhi. Non so per quanto dovrò marcire su questo fondale.

Quando li riapro, un lieve bagliore chiaro ricopre tutta la stanza in cui mi trovo.

"Sei morto" mi dice un signore anziano dietro di me "o meglio, dovresti esserlo"

Avvicina il suo braccio al mio, confrontando la lucentezza della nostra pelle. Sembro grigio in confronto a lui.
"Sei di transizione" mormora "puoi ancora tornare indietro?"

Annuisco.
"Ma non posso decidere quando e tanto meno se lo farò"
Mi guarda genuinamente curioso.

"Cos'è questo posto?" domando.

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È una casa, una casa gigantesca ma una casa vera e propria, con tutto il necessario per vivere che si autocrea.

Peccato che non abbia la mia bacchetta, o la magia in generale, o elfi ad aiutarmi.

Per le prime settimane è stata dura adattarsi.
Quel signore mi ha aiutato, mi ha fatto vedere anche come "guardare giù".
Posso dare una sbirciatina alla vita di tutti i miei parenti, lontani o vicini che siano.

Sono passati un paio di mesi e lui è dovuto andare via, stava aspettando sua moglie mi ha detto.

Tanta gente passa di qui, do sempre una rapida sbirciatina per vedere chi sia e mi richiudo nella mia stanza.
Quando ho visto mia madre all'ingresso, ho chiuso perfino più velocemente.

Non oggi però.
L'inconfondibile testa rossa mi obbliga ad uscire allo scoperto, le sue lacrime inondano la stanza, le sue urla mi spezzano il cuore.

Hanno entrambi la pelle più lucente della mia, loro non potranno più tornare indietro.

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"Reg! Vieni, lo sta per incontrare"
Mi alzo come un fulmine dal letto dirigendomi in sala.
I Potter completamente assorti dalla scena, sono seduti rigidamente sul divano, mi posiziono accanto a loro e Lily stringe forte la mia mano.

È dal 1981 che viviamo qui insieme, abbiamo parlato tanto dopo il loro arrivo ed è sorprendente quanto in realtà ci troviamo bene in presenza l'uno dell'altro.
Mi sono affezionato a loro.

"Idiota Pads! Come può darsi la colpa? Era la scelta più sensata Minus all'epoca! Lui ci ha traditi, non Sirius"

Guardo mio fratello e Lupin che spiegano tutto ad Harry, il dolore sul loro volto, il senso di colpa.

"Reggie, se dovessi tornare indietro, promettici che glie lo dirai, gli dirai tutto" mormora James guardandomi negli occhi.

"Sai come funziona, dovrebbe perdonami, non credo tornerò indietro"

La testa di Lily si appoggia delicatamente sulla mia spalla.
"Accadrà prima o poi, ne sono certa"

Non accadrà invece, lo so.
E poi come potrei tornare in superficie? E tornare poi a Londra?
Troppi problemi, forse sarei dovuto morire e basta.

Lacrime scendono su tutti e tre i nostri visi.
Stanno morendo, sento il freddo nelle ossa come se anche io mi trovassi lì.

I dissennatori vorticano a più non posso sopra Harry e Sirius, risucchiandogli l'anima pezzo per pezzo.
Forse alla fine, stasera li avremo qui con noi.

"La tua mano.." sussurra Lily.
È trasparente.

"Io non.."
Guardiamo la scena, Sirius è quasi morto. Questione di attimi.

"Ti sta perdonando.." mi dice James alternando lo sguardo da me alla scena che ha di fronte.

"Ma io non voglio tornare indietro se lui muore" ammetto "io volevo tornare solo per lui"

Sono del tutto trasparente.
I Potter mi tirano in un abbraccio, molto più affettuoso del previsto.
"Torna per Harry allora, proteggilo, noi vi guardiamo da qui"

Chiudo gli occhi e quando li riapro, sono sul fondale scuro.

Mi ha perdonato.