
Chapter 1
Si stava aggrappando allo scoglio, tirando con tutte le sue forze per portare il suo corpo stremato un po’ più in alto.
James mi aiuterà.
La voce di suo fratello rimbombava nella sua testa.
Kreacher lo stava fissando torcendosi le mani, non sembrava più nemmeno l’elfo scorbutico di sempre, era preoccupato davvero.
Vieni anche tu dai Potter con me.
Perché i ricordi di Sirius adesso stavano inondando i suoi pensieri?
Ha allungato una mano, una volta che è riuscito a sdraiarsi sulla scogliera, chiedendo implicitamente all’elfo di avvicinarsi.
“Acqua” ha mormorato cercando di deglutire a vuoto.
Se cambiassi idea, la porta di Potter Manor sarà sempre aperta per te.
Si è smaterializzato di nuovo nella grotta, il suo elfo domestico, perché era obbligato a seguire i suoi ordini.
Il Signore Oscuro non aveva pensato a questa eventualità? Credeva che non gli importasse di chi lo ha cresciuto praticamente? Oppure era assolutamente convinto della sua lealtà?
In entrambi i casi, qualsiasi fosse il motivo, si era sbagliato.
Sei la mia famiglia, Reggie.
Quel veleno forse aveva la capacità di torturarti anche mentalmente, non parlava con suo fratello da anni, perché la sua voce era così nitida, come faceva a ricordarla così bene?
“Dovremmo andare, Padron Regulus” ha mormorato impaurito Kreacher guardando il caos che infuriava intorno a loro.
Bevendo un altro sorso abbondante, ha annuito placando la tosse per la gola ancora troppo secca.
Si è avvicinato a lui allora, toccandolo pronto per smaterializzarli altrove, stava aspettando un suo ordine, solo così avrebbero potuto lasciare quella grotta.
Portami a casa.
Portami a casa.
Portami a casa.
Lo pensava in continuazione ma i pensieri erano ormai contaminati dalla voce di suo fratello, i ricordi si mischiavano tutti insieme e non riusciva più a distinguere il vero dall’immaginario.
“Portami al Potter Manor” ha detto invece.
Remus era appena tornato dalla sua missione, era stato per mesi con altri lupi mannari per convincerli a non passare dalla parte di Voldemort. Era rientrato in casa sua, sperando di trovare Sirius ad aspettarlo, si era fatto una doccia e del suo ragazzo ancora nessuna traccia.
Aveva deciso di andare al Potter Manor allora, convinto si trovasse lì ma anche questa volta, era rimasto solo.
Nemmeno Lily e James erano a casa.
Probabilmente stavano partecipando a qualche riunione dell’Ordine. Quanto erano cambiate le cose in sua assenza? Sirius lo avrebbe amato ancora?
Era indeciso sul da farsi, non sapeva se rimanere lì o andarsene altrove.
Si è guardato intorno, prendendo la sua decisione ed era già pronto a smaterializzarsi quando ha sentito uno schianto fuori la porta.
Si è precipitato fuori, quasi correndo, per quanto la sua anca malandata gli permettesse, in preda al panico.
Era successo qualcosa a James? Sirius? Lily?
Un ragazzo magro e scarno, bianco come un cadavere era crollato a terra, i capelli neri gli coprivano il viso ma anche a mille chilometri di distanza avrebbe potuto riconoscerlo.
Riusciva a vedere il Marchio Oscuro sul sul braccio, era bagnato dalla testa ai piedi e la camicia bianca faceva trasparire il tatuaggio sul braccio sinistro.
Era un Mangiamorte.
Ma era anche il fratello dell’unico amore della sua vita.
Si è precipitato avanti, andando subito vicino al suo corpo steso a terra, cercando di rialzarlo mentre l’elfo domestico lo fissava disgustato.
“Aiuto..” ha mormorato prima di far cadere la testa al lato, le labbra erano viola e tutto il suo corpo tremava visibilmente.
Cosa doveva fare?
Poteva rimanere al Manor, aspettando che arrivassero gli altri, avrebbero potuto aiutarlo tutti insieme.
Poteva tornare a casa sua con Regulus, aspettando l’arrivo di Sirius, così da decidere che cosa fare.
Lo avrebbero però visto tornare, dopo mesi, insieme ad un Mangiamorte dopo aver fatto una missione sotto copertura.
Potrebbero pensare che sia una spia.
Gli si torceva lo stomaco al solo pensiero.
Ha afferrato Black da sotto le braccia, tirandolo in piedi al suo fianco prima di pensare e visualizzare bene il posto in cui dovevano smaterializzarsi.
Sono atterrati nel soggiorno, era stupito che i reparti fossero ancora aperti per lui.
Il corpo che si sorreggeva sul suo lato destro gli stava pensando ancora di più sull’anca malmessa.
Mary è comparsa davanti a loro, la bacchetta puntata verso i due mentre la mano libera tremava leggermente.
“Mary, sono Remus” ha detto speranzoso, lei era una guaritrice, poteva aiutarlo ora.
La ha vista deglutire ma l’asticella di legno è rimasta alzata, i suoi occhi sono corsi al braccio di Regulus drappeggiato intorno al suo collo.
“Lo avevano detto che avevi cambiato fronte, non ho mai voluto credergli ma mi sbagliavo”
Cambiato fronte? Lui? Impossibile, come poteva solo pensarlo?
“Mary? Ma che stai dicendo?”
La bacchetta della sua amica adesso puntava dritta al suo petto.
“Lo hanno detto, capisci? Mi avevano avvisata che avresti cambiato fronte e io ti ho sempre difeso ma invece ora..” ha mormorato, grosse lacrime scendevano sulle sue guance ma il suo mento rimaneva alto.
“Se vuoi uccidermi Remus, non ti renderò il lavoro facile”
“Non voglio ucciderti, cazzo! Non ho cambiato fronte!” ha urlato, la frustrazione più viva che mai nella sua voce.
Il corpo di Regulus pesava sempre di più contro il suo.
“Sei comparso qui dopo mesi con un Mangiamorte, come pretendi che io possa crederti?”
La voce di Mary, la sua dolce amica a cui aveva raccontato quasi ogni segreto, adesso era dura, spaventata e coraggiosa allo stesso tempo.
Regulus si è risvegliato al suo fianco, il petto si muoveva a spasmi, la testa ciondolava in avanti e prima che potesse fare qualsiasi cosa, un conato di vomito lo ha scosso facendogli vomitare tutto il contenuto dello stomaco sulle sue scarpe.
Ondeggiava, mentre vomitava e Remus non ce la faceva più, era troppo per il suo corpo, è caduto a terra, trascinandosi dietro il corpo quasi senza vita del più piccolo dei Black.
“Mary, ti supplico, aiutami” ha mormorato aiutando Regulus a rimettere dritta la testa, la ha appoggiata contro la sua spalla, spostandogli i capelli dal viso.
“È Regulus Black..”
“Si, si è il fratellino di Sirius” ha iniziato a blaterare accarezzandogli la fronte fradica, la pelle era bollente “sono tornato oggi e lui è comparso così, non sapevo dove andare e cosa fare”
Le labbra di Reg si sono aperte di poco e stava emettendo dei mormorii sconnessi, sulla faccia un’espressione di puro dolore.
“T-tu sei una guaritrice e ho pensato di venire qui, ti giuro Mary, te lo giuro sul mio amore per Siri che non sono una spia”
Stava piangendo? Perché vedeva tutto così sfocato?
La bacchetta della Grifondoro si è abbassata, piano piano, mentre titubante ha iniziato a fare dei passi avanti verso di loro.
“Mi sto fidando di te, Remus” ha detto inginocchiandosi al suo fianco, gli occhi color miele puntati nei suoi “ti prego, non deludermi”
Ha visto la paura e la vulnerabilità nel suo sguardo, quindi davvero credeva fosse una spia? Credeva davvero che avrebbe voltato le spalle ai suoi amici, all’unica famiglia che aveva mai avuto?
“Te lo giuro” ha risposto convinto “prendi la mia bacchetta ma per favore, curalo”
Si è avvicinata al bastoncino che teneva nella tasca destra della giacca, con molta cautela, prendendolo per lui, lasciandolo disarmato.
Non capiva, non stava capendo nulla di quello che stava accadendo.
La avevano avvertita di stare attenta, le avevano detto che era possibile ci fosse un traditore tra di loro.
Proprio Sirius le aveva confessato che pensava potesse essere Remus.
“È un lupo mannaro, alla fine” le aveva detto, uno sguardo triste negli occhi pensando al tradimento del suo unico amore.
Allora perché Remus Lupin, la presunta spia, era ancora seduto dove lo aveva lasciato? Nel vomito di Regulus Black?
È rientrata in sala timorosa, come poteva essere quello un traditore? Li aveva sempre immaginati diversi.
“Ho curato Regulus, è nella stanza di sopra, gli ho dato una pozione che lo farà dormire almeno per le prossime dodici ore”
Ha annuito e basta, quello che considerava il
suo migliore amico, con la testa puntata verso il basso, non accennando a volersi muovere.
“Non sono un traditore Mary, morirei piuttosto che consegnarvi nelle sue mani”
Voleva dubitare di lui, aveva davvero voglia di credere a tutti gli altri suoi amici ma quel Remus, il Remus che aveva davanti non poteva essere una spia.
Era lo stesso Remus che la aveva consolata per notti intere ad Hogwarts, era lo stesso Remus che le aveva offerto della cioccolata prima di ogni esame, era lo stesso Remus che le aveva ammesso quasi tremante di essere un lupo mannaro, timoroso della sua reazione.
Ha alzato la bacchetta, dando una pulita al soggiorno, togliendo il vomito da per terra e dai suoi vestiti.
“Preparo un the” ha detto “ne vuoi un po’?”
Si è rialzato, a fatica, mettendosi seduto su una poltrona.
È andata in cucina allora, cercando di organizzare i suoi pensieri, cercando di pensare alle domande da porre, ha preparato due tazze, non dando mai le spalle a Remus.
“Cosa è successo?” gli ha domandato mettendosi seduta di fronte a lui.
La sua testa ciondolava in avanti, lo sguardo ancora puntato a terra.
“Io..” ha iniziato incerto “io non lo so, non so come possiate pensare che io sia una spia..”
Si è alzato di scatto, puntando gli occhi nei suoi, erano sempre stati stupendi gli occhi di Remus, erano quasi gialli.
“Anche Siri lo pensa?”
Gli avrebbe fatto male, lo sapeva, ma era inutile nascondere la verità.
Ha annuito quindi e ha visto gli occhi del suo migliore amico riempirsi di lacrime.
Una spia non era così, non era così che si era sempre immaginata qualcuno in grado di vendere la loro vita per potere.
E Remus non era in grado di fingere, non era mai stato in grado di nascondere le sue emozioni.
Segreti e teorie poteva mascherarle, nasconderle per anni, ma le emozioni si riflettevano sul suo volto immediatamente.
Stava soffrendo.
“Perché io? Perché, Mary? Sono stato via per mesi, per l’Ordine, per voi, per Sirius, come posso essere la spia?”
Perché sei un lupo mannaro e sei cattivo.
Era questo l’unico pensiero che aveva per giustificare la teoria del traditore ma le sembrava così stupido ora, così sbagliato.
“Non lo so” ha detto invece “qualcuno ci sta tradendo ed incolpare te è stata la strada più facile”
Ha annuito, forse capiva il discorso che stava facendo.
“Perché sei venuto con Regulus Black a casa mia?”
Remus le ha spiegato tutto, le ha raccontato della missione, di quando gli è stato riferito che poteva tornare a casa, le ha detto quanto era felice di poter finalmente rivedere Sirius, della speranza che aveva di trovarlo a casa loro.
Le ha spiegato come ha trovato Regulus e di come abbia deciso di portarlo a casa sua, del perché abbia deciso di occuparsene da solo.
Lei lo ha ascoltato in silenzio, metabolizzando ogni sua parola, cercando di far coincidere le due versioni di Remus nella sua mente.
Non c’è riuscita.
“Non sei tu la spia” ha detto, non voleva una risposta, era più una presa di coscienza che aveva fatto ad alta voce.
Remus si è quasi sciolto sotto di lei.
“Non lo sono Mary, te lo prometto”
“Potete restare qui, tu e Regulus, ma non lo diremo a nessuno”
Si è svegliato in un letto che non riconosceva, si sentiva meglio, si sentiva vivo.
Non era a casa sua, non c’era Kreacher vicino a lui e non c’era odore di magia oscura.
Si è rialzato lentamente, cercando di mettersi seduto, la schiena appoggiata ai cuscini.
Non ha fatto in tempo a reprimere la smorfia di dolore che gli è salita sul volto che Remus Lupin e Mary McDonald sono entrati in camera sua.
Erano amici di Sirius, lo avevano avvertito che si trovava qui? Cosa aveva detto? Si era rifiutato di vederlo?
“Regulus..” ha mormorato Lupin “come stai?”
“Indolenzito ma bene” ha risposto subito “dove è Siri?”
Si sono scambiati uno sguardo strano, quei due, prima di sedersi ai lati del suo letto.
“Che è successo? Perché sei venuto al Potter Manor?” ha chiesto sempre lui, uno strano tono che non riconosceva nella sua voce.
Glie lo ha raccontato, pensando fosse una specie di test per vedere la sua lealtà prima di fargli incontrare suo fratello, gli ha detto tutto sperando così di poter finire il prima possibile.
I due Grifondoro lo hanno ascoltato in silenzio, passo dopo passo, prendendo consapevolezza per la prima volta dell’immortalità del Signore Oscuro, rendendosi conto finalmente dove risiedeva la sua lealtà.
“È tutto sbagliato” ha sussurrato la ragazza, asciugandosi velocemente delle lacrime che stavano per scorrere sulle sue guance.
“Non vedrai Sirius, non lo vedrai tu e non lo vedrò io” ha detto invece Lupin, lo sguardo duro, impenetrabile mentre fissava un punto indefinito sopra le sue spalle.
Gli è crollato il mondo addosso.
“Non credo a tutte quelle stronzate Remus, devi dirglielo, sono pentito, permettetegli di parlargli..” ha detto velocemente, gli mancava Sirius “ti prego, sono suo fratello” ha aggiunto con un filo di voce.
“Non posso! Non posso dirglielo, cazzo” ha urlato il Grifondoro sbattendo il pugno contro l’armadio prima di appoggiarci la testa.
“Pensa che io sia una spia”
McDonald stava piangendo ora, senza nasconderlo, grosse lacrime scendevano sulle sue guance.
“Ma tu non sei una spia” ha detto subito, non l’ha mai sentito nominare durante le riunioni.
“Lo so” ha risposto lui rimettendosi seduto, strofinandosi la faccia con le mani.
“Perché allora credono che tu lo sia?”
Gli occhi di Remus hanno trovato subito i suoi, aveva uno sguardo sadico, cattivo. Voleva spaventarlo.
“Perché sono un lupo mannaro, no? Devo essere cattivo”
“Remus” ha detto serio “credi davvero che non sapessi che sei affetto da licantropia? Quale idiota non se ne sarebbe accorto?”
Lo ha fissato per un po’ prima di scoppiare a ridere di cuore, fino ad avere le lacrime agli occhi.
“Merda Mary” ha detto tra una risata e l’altra “a quanto pare puoi fidarti davvero solo di un Black Mangiamorte pentito e di un lupo mannaro”
Ha iniziato a ridere anche lui, non capendo bene cosa ci fosse di così divertente ma sentiva che era giusto farlo.
Anche lei li ha seguiti, poco dopo, scuotendo la testa.
Era una situazione irreale.
“Sai chi possa essere la spia?” ha chiesto, dopo essersi calmato.
Ha ripensato alle ultime riunioni, ha ripensato ad ogni parola strana o sospetta, ha ripensato ai discorsi fatti, a quelli che è riuscito ad origliare.
“C’è una spia, è vero” ha detto ricordando quello che avevo sentito dire da Bellatrix riguardo ad un nuovo infiltrato “ma non so chi sia”
Le loro spalle sono crollate di poco, rassegnate, quando gli viene in mente un dettaglio da non sottovalutare.
“Anche se ho sentito dire da Rosier che questa spia, era un topo, l’esatta forma dei traditori”
Si sono congelati entrambi, un panico non mascherato ben dipinto sul loro volto.
“Un topo..” ha mormorato Mary, portando una mano sopra la bocca “lui, tra tutti..”
Si è alzato di scatto, il lupo mannaro, afferrando la sua bacchetta, stringendola forte.
La punta illuminata di verde, l’anatema che uccide pronto per essere lanciato.
“Io lo ammazzo, cazzo” ha urlato dirigendosi verso la porta.
La sua corsa è stata interrotta dalla Grifondoro che si è piazzata davanti a lui.
“Non capisci Remus, lui è il loro custode segreto, Lily, James e Sirius abitano in una casa segreta, solo Peter sa dove si trovi”
Ha sentito il sangue ribollirgli nelle vene, come poteva, quello schifoso traditore, desiderare la morte di suo fratello?
Si è alzato a fatica, sorreggendosi al bordo del letto, per affiancarsi a Lupin.
“Ti aiuto” ha detto non appena lo sguardo di entrambi si è spostato su di lui.
“Dobbiamo escogitare un piano per salvarli” è intervenuta lei “se dovessero vedervi insieme vi ritrovereste schiantati prima di poter pronunciare una sola parola”
“Dopo un anno di indagini, gli investigatori Auror ritengono certa la morte di Regulus Arcturus Black, scomparso misteriosamente” Mary ha letto la Gazzetta del Profeta con la voce che strabocca soddisfazione “insieme al suo caso è stato chiuso anche quello di Remus J. Lupin, ormai scomparso, voci attendibili ci riportano che possa essersi ormai affiliato al noto gruppo denominato Mangiamorte”
“Avrebbero potuto scrivere che ero morto eroicamente per la salvaguardia dell’Ordine” ha borbottato Remus dall’altro capo del divano, un cipiglio sul volto mentre fissa arrabbiato la foto di Rita Skeeter sul giornale.
“Meglio così” gli ricorda Mary “ormai sono tutti convinti che tu sia la spia ed è necessario che lo pensino”
“Mary! James e Lily aspettando un bambino, cazzo, e nemmeno ho potuto congratularmi con loro! Come può essere meglio così? E quello schifoso di Peter li avrà anche abbracciati”
Lo avevano escogitato alla fine, un piano.
Un piano orribile e veramente doloroso, soprattutto per Remus.
Vivevano a casa di Mary ormai, nascosti da tutti, nessuno sapeva che stessero li, Kreacher gli riportava tutto quello che veniva detto alle riunioni dei Mangiamorte sotto suo ordine.
Sarebbero rimasti nascosti fino a quando Peter non avrebbe tradito la casa sicura, non potendo far saltare tutta la copertura.
Aveva visto Lupin piangere dal dolore, per quanto gli mancasse Siri, per quanto si odiasse per avergli fatto credere di essere veramente una spia.
“È quasi al quarto mese Remus, ne mancano ancora cinque, sarai presente alla nascita di Harry”
Fissava il suo nuovo amico mentre stringeva forte gli occhi, annuendo brevemente.
Si era proposto di insegnargli l’Occlumanzia, così che potesse nascondere tutto il dolore che prova, limitarlo.
Non ha voluto, ha detto voleva provare tutto, come stava facendo Sirius.
Sirius che stava piangendo la morte, la scomparsa di due persone che amava ma che doveva odiare, diviso tra i suoi stessi sentimenti.
“Reg” lo ha chiamato Mary “non fare il vago, oggi tocca a te lavare i piatti, lo sai?”
“Abbi pietà di me” le ha detto con un finto tono disperato “sono appena stato dichiarato morto”
Ridacchiava tirandogli un cuscino in faccia, Remus li fissava divertito.
Se questo era simile a quello che ha vissuto Siri per sette anni, non faticava a capire perché abbia deciso di lasciare casa loro da adolescenti, preferendo quella famiglia, quella vita.
“Remu” lo ha chiamato con il nomignolo che odiava “li laveresti tu per me?”
“Col cazzo Black, ho già lavato quelli di Mary ieri perché aveva il ciclo”
Stava per alzarsi controvoglia per andare in cucina quando il rumore di una smaterializzazione li ha fatti immobilizzare, le bacchette puntate verso l’ospite.
“Lily..” hanno mormorato Mary e Remus insieme.