
I hate you
Ti odio Potter
Pov Regulus
Sirius è entrato in camera nel bel mezzo della notte, per dirmi di preparare le valigie, che è saremmo andati dai Potter.
Io continuavo a dire di no e che non potevamo, perché se i nostri ci trovavano saremmo morti di sicuro, ma lui non mi dava retta e ha iniziato a mettere vestiti a caso nella mia valigia, è dopo aver messo tutte le mie cose importanti, mi prende la mano e ci teletrasportamo al manor Potter.
Quando ci troviamo davanti al manor, io sto dietro sirius, mentre lui bussava alla porta e dopo una decina di minuti, ci ha aperti, un Potter dell'aria molto assonnata e che ci guardava perplesso.
«Ragazzi che ci fate qui a quest'ora?» ci chiede Potter dopo essersi accorto che non stava sognando e che tutto era reale «siamo scappati Prongs, dopo una punizione abbastanza grave» non era neanche vero, non era poi così tanto grave.
Si avevano sanguinato un po' ma come succedeva in tutte le famiglie fai qualcosa di sbagliato vieni punito e semplice, allora perché mi sembrava così sbagliato? Da quando Potter ci guardava scocciato dopo averci fatto entrare e visto come eravamo conciati.
Sirius era tutto insanguinato con la maglietta tagliata da un lato del fianco sinistro, dove c'era una cicatrice molto lunga, che avevo provato a curare, ma non ci riuscivo a pieno, gli avevo soltanto messo le fasce e gli avevo dato qualche pozione di dolorifico per il dolore e il bruciore della ferita.
Dopo poco che Potter ci aveva dato delle coperte e dei cambi per cambiarci i vestiti, che a me stavano giganti, mentre a sirius stavano bene, va a svegliare i suoi genitori, che scendono dopo qualche minuto, subito su di noi venie una donna, dai capelli marroni e mossi, e dall'aria gentile.
Che viene a controllarci subito quando vede il sangue sulle mie mani e sul mento di Sirius e ci chiede subito: «Cos'è successo ragazzi? Cosa hanno fatto Walburga e Orione?» sembrava che gli odiava davvero per quello che ci avevano fatto, come se ci tenesse a noi, forse a sirius non a me.
«Mi hanno dato una punizione dopo aver scoperto della mia relazione con Remus...» non ho mai visto mio fratello avere così tanta paura come ora, ma non sembrava paura di aver una punizione, ma invece di non essere accettato, ma io non credo che la signora Potter non lo accetterà, lo tratta praticamente come un secondo figlio «e perché Regulus ha le mani insanguinate?» la domanda della signora Potter mi fa uscire dai miei pensieri, ma aspetta un attimo come faceva lei a sapere del mio nome? Nessuno a scuola sapeva il fatto che sono trans o il mio nome.
Ma non ostante questa domanda io rispondo lo stesso alla sua domanda«io... ho aiutato Sirius a curarsi la ferita sul suo fianco... è per questo che sono sporco di sangue...» perché avevo la paura che lei pensase che io avessi fatto qualcosa a Sirius? È come se volessi che il suo gradimento fosse pienamente positivo verso di me.
«va bene, va tutto bene. Pensavo soltanto che Walburga ti avesse fatto del male, volevo soltanto essere sicura che anche a te non avesse fatto niente» è la voce della signora Potter che mi fa uscire di nuovo dai miei pensieri.
Io borbotto un piccolo "mh" mentre lei prende Sirius e va da qualche parte per aiutarlo a disinfettare meglio la sua ferita, mentre con me rimane Potter, che non sembrava credere tanto al quello che ho detto come se mi conosce davvero.
«So che tua madre ti ha fatto del male. Quindi decidi te o ti togli la maglietta e mi fai vedere o ti tolgo io la maglietta e vedi da solo.» dice in modo tagliate e senza spazio a discussioni, ma io non potevo assolutamente togliermi la maglietta, lui non sapeva che ero trans e avrebbe visto il Binder e si sarebbe di sicuro disgustato da questa vista.
E non potevo faglielo vedere, lui non deve sapere che sono trans, forse lo dirà hai suoi amici che lo diranno in giro e lo scoprirà tutta la scuola e penseranno che io sono strano, oltre il fatto che mi piace il cazzo al posto della figa.
«Reg-» io non gli faccio continuare la frase che gli tiro un pugno piano nello stomaco «non mi chiamo Regina.» dico senza pensarci e appena mi rendo conto di quello che ho detto spalanco gli occhi e mi alzo in fretta per andare via, ma Potter mi prende il polso facendo girare verso di lui.
Ora mi trovo tra le sue gambe, con la sua testa al altezza del mio stomaco, e con le sue mani sui fianchi «in che senso non ti chiami Regina? perché non dovresti chiamarti Regina?» mi domanda Potter, ma io continuavo a stare zitto.
Quando Potter si rende conto che non ho intenzione di parlare prova a sollevarmi la maglietta, io gli tiro un schiaffo e inizio a urlargli contro cose strane del tipo "sei soltanto un pervertito!" o "Potter non devi permetterti di toccarmi!" frasi di questo tipo, mentre dentro di me tutto stava impazzendo.