
Il peso della Politica
HOGWARTS TORNA A SPLENDERE: NARCISSA MALFOY FINANZIA LA RICOSTRUZIONE DELLA SCUOLA DI MAGIA
Redazione Gazzetta del Profeta
HOGWARTS, 15 giugno 1998 – A poco più di un mese dalla vittoriosa conclusione della Seconda Guerra Magica, Hogwarts si prepara a tornare il simbolo di speranza e formazione per le future generazioni del mondo magico. I lavori di ricostruzione, resi necessari dai gravi danni subiti durante la Battaglia di Hogwarts, saranno finanziati in larga parte da Narcissa Malfoy, membro dell'influente famiglia Malfoy.
La decisione di Narcissa, moglie dell'ex Mangiamorte Lucius Malfoy - in attesa della sua pena di morte -, arriva in un momento in cui il nome della famiglia è al centro di molte polemiche. "Vogliamo guardare al futuro e contribuire alla rinascita di ciò che Voldemort ha cercato di distruggere," ha dichiarato Narcissa in un comunicato ufficiale.
Nonostante questo gesto, la vicenda giudiziaria di Draco Malfoy ha attirato grande attenzione. Condannato dal Wizengamot a 180 anni di detenzione ad Azkaban, di cui 100 in regime di carcere duro, Draco ha visto schierarsi in sua difesa persino figure di rilievo come Harry Potter, Hermione Granger e Ginny Weasley, che hanno testimoniato a favore della sua innocenza durante il processo. Nonostante le loro dichiarazioni abbiano evidenziato come Draco avesse agito principalmente sotto la coercizione del padre e dei Mangiamorte, il tribunale ha ritenuto insufficienti le prove per assolverlo completamente.
L’opinione pubblica, però, ha cominciato a considerare Draco più vittima che carnefice, soprattutto dopo la pubblicazione di un controverso articolo scritto da Rita Skeeter. Basandosi su informazioni raccolte da misteriose fonti, la giornalista ha ricostruito la vita del giovane Malfoy, mettendo in luce come fosse stato succube delle pressioni familiari e obbligato a compiere azioni contro la sua volontà per sopravvivere.
Nel frattempo, Hogwarts si prepara a riaprire le porte agli studenti, ma con una novità storica: l’inizio delle lezioni non sarà il tradizionale 1° settembre, bensì posticipato al 1° ottobre per consentire la conclusione dei lavori di ricostruzione. La Preside ad interim Minerva McGonagall ha dichiarato: "Il castello non è solo un edificio, ma un simbolo. Siamo determinati a riportare Hogwarts al suo pieno splendore, per garantire agli studenti un luogo sicuro e accogliente."
Mentre gli operai magici riparano mura e torri, il mondo magico attende con ansia di vedere Hogwarts risorgere dalle sue ceneri, pronta a guidare una nuova generazione verso un futuro migliore.
«Hermione, tu cosa deciderai di fare?»
Hermione richiuse il giornale e si voltò verso il suo migliore amico, che intanto stava pulendo i suoi occhiali con il bordo della maglietta bianca che indossava. «Devo terminare gli studi, ovviamente.»
La preside aveva fatto ricevere una posta a tutti gli ex studenti che non avevano concluso il ciclo di studi, garantendo la riapertura delle porte del castello al primo ottobre. Ad Harry era anche stato proposto di saltare il termine degli studi e dedicarsi completamente al suo corso da Auror, ma dopo qualche riflessione aveva convenuto che terminare gli studi gli sarebbe risultato comodo per il futuro, se avesse voluto continuare una carriera politica. Ron, come Ginny, erano costretti a terminare gli studi per intraprendere la carriera di Quidditch, poiché essere visti da squadre importanti durante il periodo scolastico era molto più facile che farlo in maniera privata, da fuori.
Hermione si era informata anche degli altri loro compagni di scuola, Neville voleva diventare professore di erbologia, dunque, doveva – ovviamente – terminare gli studi. Luna, invece, aveva pensato di abbandonare per dedicarsi alle sue ricerche e al suo giornale, ma Hermione l’aveva convinta a tornare. Quindi, più o meno, sarebbero tornati tutti. Anche i Serpeverde, che aveva incontrato durante il processo di Draco Malfoy. Pansy era stata la prima ad avvicinarsi, le aveva commentato il fatto che non sapesse camminare bene su quelle scarpe con il tacco, poi l’aveva ringraziata per testimoniare per il suo amico. Daphne l’aveva accompagnata, seguita da Zabini e Nott. Tutti e quattro sarebbero tornati al castello, per un purosangue era necessario concludere il ciclo di studi.
Quindi, sarebbero tornati tutti tranne Draco Malfoy. La sentenza inflitta era ingiusta, quando il giudice aveva parlato Narcissa si era data alla disperazione. Aveva urlato e pianto.
Narcissa Black Malfoy, pianse.
Aveva urlato il nome di Lucius, in una cella di lato alla sala per assistere al processo del figlio prima della sua condanna a morte, maledicendolo e pregandolo di dire la verità. Si era disperata, tutti i giornali ne avevano parlato.
Harry la riprese dai suoi pensieri, sedendosi al suo fianco. Erano alla casa di Sirius. Harry, al fine della guerra, aveva deciso di riordinarla e darle la luce che meritava. «Intendo dopo.»
Hermione si strinse le spalle, mentre sistemava le sue cose in quella camera che Harry le aveva affidato. Erano entrambi orfani e senza famiglia, quindi Harry aveva proposto di vivere con lui, anche se la sua relazione con Ginny proseguiva a finalmente a gonfie vele, non ritenne idoneo convivere. Molte cose dovevano essere sistemate, prima di poter finalmente dire addio al passato ed abbracciare il futuro. «La politica non fa per me, ma allo stesso tempo qualcosa deve essere cambiato.»
Harry rimase qualche secondo in silenzio, guardando la luce entrare dalla finestra. «Sono certo che potresti fare molto.»
«Servono soldi.» ricordò Hermione. Anche se aveva ricevuto l’indennità dal Ministero per i servizi svolti durante la guerra, non poteva sperperarla. Oltretutto, era orfana. Doveva vivere senza genitori, almeno finché non sarebbe riuscita ridare loro i ricordi. «E le conoscenze.» aggiunse sbuffando. «E si deve partecipare a troppi Gala.»
Harry rise. «Stasera abbiamo il terzo e credo di essere arrivato già al limite di sopportazione.»
Hermione guardò il suo abito azzurro chiaro agganciato all’anta del mobile. Era il terzo gala a cui partecipava ed oltre a ricevere congratulazioni per le sue idee e il suo operato, nessuno voleva spendere un solo galeone per la causa. «Ginny indosserà l’abito rosso oppure marrone?»
«Stai ancora riflettendo di cambiare colore?»
Le piaceva avere quelle discussioni e dubbi futili. «Azzurro forse è…»
Harry si passò una mano sulla fronte. «Non girerò un solo altro negozio per questo gala.» la avvertì ed Hermione rise, posando il capo sulla spalla del suo migliore amico, giocando sull’inutilità del colore del suo abito. Finalmente, non avevano altro da pensare.
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L'atrio del Ministero della Magia brillava di luci incantate, sospese a mezz'aria come costellazioni tremolanti. Il pavimento di marmo nero rifletteva l'eleganza degli ospiti, mentre l'eco delle conversazioni riempiva l'enorme spazio con un ronzio costante. Tra abiti dai colori sgargianti e mantelli elaborati, Hermione avanzava con discrezione nel suo semplice vestito azzurro chiaro. Un pensiero veloce incupì Hermione, il Ministero non aveva soldi per la scuola ma per questi gala li trovava velocemente.
«Hermione!» Ginny la raggiunse sorridente, in un elegante abito rosso che le metteva in risalto i capelli fiammeggianti. «Alla fine non hai cambiato colore!»
Hermione ridacchiò. «Non volevo causare un'altra crisi di shopping a Harry.»
Ginny rise. «E pensare che era lui il Prescelto! Adesso è un semplice compagno esasperato dalle compere.»
Fortunatamente tra una battuta e l’altra, Hermione sentì il solito peso della serata farsi avanti. Il gala non era solo un evento mondano, ma un’occasione per presentare idee e progetti politici. Nonostante avesse ricevuto una pioggia di congratulazioni, nessuno sembrava disposto a sostenere con risorse concrete le sue iniziative per riformare il sistema educativo e garantire parità di trattamento per tutti gli studenti di Hogwarts, indipendentemente dalla loro discendenza magica. Poco distante, Harry discuteva con Ron. Il tono tra i due era cordiale, ma Hermione percepiva la tensione sottostante. La loro relazione, dopo la guerra, aveva subito diversi scossoni. Anche la sua con Ron non era stata da meno: il loro tentativo di portare avanti una relazione romantica si era concluso in modo pacifico, ma non senza lasciare qualche strascico di freddezza.
«Tutto bene con Ron?» sussurrò Ginny, accorgendosi della direzione del suo sguardo.
«Stiamo trovando il nostro equilibrio.» Hermione scrollò le spalle con un sorriso tirato. «È solo... diverso.»
Poco dopo, una voce elegante e misurata interruppe i suoi pensieri. «Miss Granger.»
Hermione si voltò e trovò Narcissa Malfoy al suo fianco, impeccabile come sempre in un abito nero semplice ma raffinato. Nonostante le cicatrici emotive lasciate dalla guerra, il suo portamento rimaneva regale. Si sorprese nel vederla lì, dopo pochi giorni dalla sentenza di Draco e la sua disperazione.
«Signora Malfoy.» Hermione inclinò leggermente il capo, riconoscendo il coraggio della donna nel presentarsi a un evento pubblico come quello. Ricordò vagamente quanto Draco le aveva raccomandato, ma cercò di cacciarlo in un angolo del suo cervello.
«Le vostre idee politiche sono affascinanti.» disse Narcissa con un accenno di sorriso. «Peccato che nessuno sembri disposto a supportarle.» disse semplicemente affiancandola, guardando la sala.
«Temo che il mondo magico sia ancora restio ai cambiamenti radicali.» Hermione sospirò mentre tratteneva la sorpresa. Narcissa Mafloy l’aveva notata in sala, mentre con poca grazia aveva parlato delle sue idee alla ricerca di qualcuno che volesse creare un evento benefico.
«Non si arrenda.» replicò Narcissa con determinazione. «Io di certo non lo farò. Ci sarà un altro appello per mio figlio, e non smetterò di lottare fino a quando Draco non sarà libero.» la informò, come se avesse sentito la domanda silenziosa che Hermione si stava ponendo da quando l’aveva vista avvicinarsi.
Hermione si commosse per la fermezza della donna. «Mi dispiace molto per la situazione di Draco. Sono certa che meriti un destino migliore.»
Narcissa annuì con grazia. «Le sono grata per la sua testimonianza al processo.» Hermione annuì, ripetendole semplicemente che lei aveva testimoniato perché giusto. Draco, anche se era stato il bullo durante gli anni della scuola, non meritava di marcire per fatti commessi sotto imposizione. Narcissa le rivolse uno sguardo fermo. «Mi piacerebbe discuterne meglio. Forse domani potremmo incontrarci per un tè? Credo che il nostro lavoro per il futuro di Hogwarts e del mondo magico non sia ancora terminato.»
«Sarebbe un piacere.» Hermione sorrise sinceramente.
Ginny, che era rimasta presente, salutò Narcissa con un cenno del capo, poi guardò Hermione. «Cosa trama?»
Hermione semplicemente alzò le spalle.