
PROLOGO
PROLOGO
Erano stati catturati.
Loro, il trio su cui tutti riponevano la loro fiducia per la fine della guerra, erano stati catturati.
Hermione aveva avuto giusto il tempo di rendere il volto di Harry impresentabile, prima che la sua bacchetta venisse afferrata. Si trovava in un angolo di una casa abbastanza grande, aveva sentito dire che quella era Villa Malfoy. Le tende scure coprivano le finestre vicine e la sala era illuminata soltanto dai lampadari. Enormi lampadari in cristallo. Lucius Malfoy aveva spinto verso Harry e Ron, suo figlio, Draco Malfoy.
«I capelli rossi, è Weasley, giusto?»
Era segnato da profondissime occhiaie nere ed aveva perso qualche chilo di troppo, usava il bastone per camminare, non come aveva sempre fatto. Pareva di non reggersi in piedi. Anche Draco era diverso, era dimagrito, vestito in nero con gli occhi completamente vuoti. Stringeva la sua bacchetta come se fosse arrabbiato, ma il volto era impassibile.
«Non lo so, non ne sono sicuro.» aveva detto. Aveva tentennato leggermente, ma nessuno se ne accorse. Sembrava disgustato dal volto di Harry, senza guardare nemmeno Ron, come se avesse paura che il suo disprezzo per lui si rendesse palese sul suo volto.
Era stato poi tirato verso di lei. Verso Hermione. Lei aveva alzato il volto fiera, come sempre. I ricci le vennero tirati indietro e lo guardò negli occhi. Fisso.
'Se devo morire, nessuno dirà che avevo paura' aveva pensato.
Lui l'aveva fissata. L'aveva riconosciuta. «Non so chi sia.» aveva detto subito.
«Come...» Lucius era impaurito. «Questo ci porterebbe di nuovo nelle grazie del Signore!» sussurrò spingendo suo figlio vicino ad Hermione. «È lei, la ragazza babbana!»
Hermione guardò prima Lucius, poi Draco.
«Non so chi sia.» ripetette. Sicuro. Nessuna inclinazione di voce. Hermione sentì un sospiro e riuscì a capire che era la sorpresa di Harry e Ron, erano da qualche altra parte in quella stanza vuota.
Sua madre gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla. «Hanno preso quelli sbagliati, di nuovo? Lasciamoli andare, allora. Prima che le cose si complichino.» ma la sua voce era troppo avventata e Bellatrix urlò.
Non ricordò bene ogni passaggio, era ancora confusa dal tono di voce che Draco Malfoy aveva usato verso di lei quando fu gettata sul pavimento. Bellatrix urlava riguardo la sua camera blindata alla gringott.
Harry e Ron erano di lato, tenuti legati di fianco a Fenrir Greyback che guardava la scena come se provasse piacere. Hermione anche urlava, di lasciarla andare. Il coltello maledetto della famiglia Black era al suo collo, mentre la voce di Bellatrix si insinuava nella sua mente e il dolore sotto la sua carne. Provò a concentrarsi sui presenti per non darle la soddisfazione di rispondere e soffrire, nessuno avrebbe mai potuto dire che Hermione Granger aveva supplicato e pianto. Mai.
Li vide, schierati. Tutti vestiti di nero, la famiglia Malfoy al completo, mangiamorte, Ghremidori, Piton. Poi, in un secondo, la scena cambiò.
Il coltello arrivò sul suo braccio ed iniziò ad incidere. Harry urlava imbavagliato e Ron si voltò di lato, piangendo.
Hermione urlò, chiedendo aiuto al suo professore di pozioni. Ma lui rimase immobile, mentre qualcuno gli prendeva la bacchetta dalle mani. Così guardò Draco. Si odiavano, ma non pensava fino a quel punto. Non pregò e non implorò, ma osservava mentre urlava.
Il dolore si irradiava su tutto il suo corpo e iniziò a pensare che sarebbe morta. Forse Bellatrix non l'avrebbe uccisa ma sarebbe morta dal forte dolore e dallo shock. Il suo cuore non avrebbe retto, dopo mesi di ricerche nei boschi era anche debole. Il suo cuore non avrebbe retto, lo sentiva correre all'impazzata e la testa vorticare. Il salone di casa Malfoy divenne completamente buio mentre le sue pupille si chiudevano.
Poi improvvisamente, nessun altro dolore.
Più niente.
Non sentiva più niente.
Aprì gli occhi, pensando di essere morta.
Ma era lì. Sul pavimento, stesa e sanguinante.
«Continua ad urlare.» una voce rimbombò nella sua mente vuota. Aprì meglio gli occhi ed erano tutti con la bocca serrata, mentre guardavano il coltello di Bellatrix inciderle la pelle. Anche Bellatrix si fermò un secondo, guardandola. Il volto di quella pazza era illeggibile, ma sembrò confusa. «CONTINUA AD URLARE!» un urlò le tuonò nelle orecchie, così obbedì.
Il cipiglio confuso della pazza svanì e sorrise malignamente, tornando a finire la sua opera d'arte. Hermione urlò come mai prima d'ora, ancor più di prima. Ma non sentì niente.
Si voltò verso il pubblico che la guardava e l'unico a stringere la bacchetta era Draco Malfoy.