Insieme
“Meno male che ti sei ammalato a Natale, almeno quest’anno ce lo siamo risparmiato il cenone”
Sherlock sorrise tra un colpo di tosse e l’altro. “Potrebbe essere stato pianificato”
“Lo vedo bene che non stai fingendo fratellino, sei malato sul serio, quindi resti a letto”
“Non sono più un bambino Mycroft!”
“So bene che hai trentadue anni ma ne dimostri molti di meno, soprattutto quando incroci le braccia e metti il broncio come ora”
Era quasi mezzanotte e nessuno dei due aveva il minimo sonno. Mycroft poggiò la mano sulla fronte del fratello. La febbre sembrava scesa. Gli diede il termometro.
Dopo aver constatato che la febbre che il suo fratellino aveva avuto per i precedenti due giorni era finalmente scesa a livelli normali, Mycroft gli propose di spostarsi in camera sua per la notte e dare la possibilità alle cameriere di cambiare le lenzuola e dare una pulita.
“Fratellino… era tanto che non dormivamo nello stesso letto” sussurrò Mycroft tra i capelli corvini dinnanzi a se.
“Mi è mancato”
“Ma come, ti è mancato dormire nello stesso letto del tuo archi nemico?”
“Smettila! Ero arrabbiato con te per essere andato a Cambridge quando l’ho detto!”
“Non mi odi più allora?”
“A volte… Sei un gran ficcanaso dopotutto”
Sentirono il Big Ben rintoccare la mezzanotte. Sherlock si girò verso il fratello e gli sorrise. Era molto tempo che Mycroft non vedeva un sorriso così genuino sulle labbra del suo fratellino.
“Buon Natale Mycroft”
“Buon Natale anche a te Sherlock”
Quella notte, per la prima volta da anni, dormirono abbracciati e se forse era inopportuno per una coppia di fratelli della loro età dormire in una posizione così intima, non c’era nessuno che li potesse giudicare li.