
Distrazioni
Mycroft doveva andare ad una serata con i primi ministri dei più importanti paesi d’Europa. Era pronto, armato di coraggio per affrontare la noia della serata, ombrello in mano, vestito a tre pezzi in ordine, orologio nel taschino del panciotto e capelli ordinati.
C’era solo un problema. Il suo fidanzato era nudo sul suo letto, carezzando la sua impressionante erezione e lo stava guardando con quei suoi occhi marrone scuro, supplicandolo di lasciar stare i suoi impegni e fare sesso con lui.
Da che stavano insieme era la prima volta che entrambi avevano un weekend libero e poi questo stupido invito alla serata aveva parzialmente bloccato i suoi piani. Era normale che Lestrade volesse che lui restasse. Diamine! Anche lui voleva restare.
“Sai che devo andare…” sussurrò chinandosi per baciarlo dolcemente tra le labbra. Il detective ispettore ricambiò il bacio ma poi mise il broncio.
“Avevi detto che avevamo il weekend!” disse in un modo petulante che gli ricordò stranamente Sherlock.
“Sai… se metti il broncio come un bambino non mi seduci molto sai? Mi ricordi troppo mio fratello…”
Subito lo yarder fece una faccia piena di orrore e si mise a sedere con le gambe al petto, come a coprirsi mentre prima era esposto. A Mycroft il cambio non piaceva proprio. Guardò l’orologio. Aveva ancora mezz’ora… Si poteva fare molto in mezz’ora.
Avendo cura di non rovinarsi l’abito, sorprese Greg prendendolo da una caviglia e trascinandolo fino ai piedi del letto in modo da trovarsi fra le sue gambe, ora aperte. Con velocità, prese un cuscino e lo mise a terra inginocchiandocisi sopra per ritrovarsi all’altezza giusta.
Guardò in alto e con un sorriso di vittoria considerato la sorpresa del suo fidanzato, lo prese in bocca fino a che non sentì una pressione sul fondo della propria gola, i peli pubici del suo compagno contro il naso e un gemito di piacere misto a sorpresa provenire dall’alto.
Il sesso orale era sempre stato quello che più amava, a dare quanto a ricevere, non era strano infatti che, in quella posizione così sottomessa in cui lui era incredibilmente dominante, lui stesso si eccitasse oltre ogni immaginazione. La prova erano i suoi pantaloni improvvisamente stretti. Decise di ignorarli fino a che non avesse portato il suo compagno all’estasi.
Rilasciò momentaneamente l’erezione del compagno per sussurrare sulla punta, occhi fissi nei suoi.
“Guarda e impara”
Greg tenne i suoi occhi fissi sul proprio compagno mentre questi lo prendeva nuovamente in bocca e succhiava, contraeva la gola a torno a lui, leccava tutto intorno al glande, lasciandolo bagnato e brillante di saliva. Era così impegnato a seguire la bocca dell’altro uomo, che non vide cosa facevano le mani.
Una delle mani si strinse attorno al suo membro turgido senza preavviso e iniziò a muoversi su e giù anche grazie alla saliva che lo ricopriva. Il movimento ipnotico e il piacere che procurava, distrassero nuovamente il poliziotto che non vide che Mycroft aveva abbassato la sua attenzione fino a che non sentì la sua lingua premere contro la sua apertura e penetrare il suo corpo.
Lo strillo che uscì dalla sua gola in quel momento era quello di un uomo che provava il più dolce dei piaceri. Per poco non venne solo da quella stimolazione. Fu la mano di Mycroft attorno alla base della sua erezione a impedirglielo.
“Ti prego Myc” iniziò a supplicare il DI. I
l compagno non lo ascoltava, continuò a penetrarlo con la lingua e masturbarlo senza pietà. Fu solo il ricordo della serata a cui doveva andare a spingere il politico a lasciar stare. Con un ultima leccata dal perineo fino al glande, fermandosi solo un attimo sui testicoli, lo prese nuovamente tutto in bocca e succhiò con forza fino a che il suo compagno non venne con un grido del suo nome.
Deglutì tutto, non voleva lasciar perdere nemmeno una goccia del prezioso nettare del suo compagno. Greg era distrutto. Ansimante, tremante e stanco sotto di lui. Mycroft lo guardò, fiero di se. Attento a non sgualcirsi i pantaloni, li abbassò leggermente, tirò fuori il proprio membro eretto e iniziò a masturbarsi davanti a quella vista. Greg lo guardava con desiderio come se volesse anche lui divorarlo ma non ne avesse le forze.
Mycroft decise di aiutarlo, salì nuovamente sul letto fino a mettersi a cavalcioni del suo collo e gli carezzò le labbra con il proprio membro. Lo yarder parve apprezzare perché aprì la bocca invitandolo a usarlo per il suo piacere.
Con un grugnito poco articolato, Mycroft penetrò la gola del suo compagno stando attento a non soffocarlo ed iniziò ad usarlo. Greg pareva aver esperienza in quella posizione perché posizionò il collo in modo che, quando sarebbe venuto, avrebbe potuto inghiottire senza soffocare.
Dopo di che non ci volle veramente molto perché Mycroft venisse con un grido di piacere che somigliava molto a “Gregory”. Quando si riprese abbastanza dall’orgasmo, notò che Greg lo stava ripulendo per bene con la lingua e si dovette spostare per l’ipersensibilità del membro.
Si riaggiustò i pantaloni e fu contento di vedere che non c’era traccia delle loro attività, era ancora perfettamente in ordine e in tempo per andare. Si scambiarono un bacio in cui entrambi i loro sapori si mischiarono sulle loro lingue. Poi il politico si alzò e andò alla sua serata noiosa. Il pensiero di Greg lo accompagno per tutta la sera. Lo aveva veramente distratto.