
Nuove esperienze
Tra gli studi e le altre numerose faccende di cui doveva occuparsi, Mycroft non aveva di certo avuto tempo di pensare a ciò a cui pensavano tutti i suoi coetanei ed era così che a venti tre anni, era ancora vergine. Sapeva cos’era il sesso, aveva visto dei video su Internet… Non gli era interessato troppo.
Lui sapeva qual era il problema, c’era solo una persona che aveva scoperto di trovare attraente nella sua vita, ed era suo fratello. Era una cosa completamente sbagliata per un ragazzo di diciannove anni desiderare il fratellino di dodici, eppure a lui era successo. Anche ora che erano entrambi più grandi il desiderio non scemava.
E quindi fu veramente una sorpresa quando si ritrovò suo fratello davanti alla porta del suo appartamento di Londra (era fuggito nuovamente dal college) che gli chiedeva se poteva confessargli un segreto impronunciabile.
Lui lo fece entrare curioso di sapere di che parlava. Suo fratello pareva odiarlo da anni, perché venire da lui proprio allora? Si permise di guardarlo camminare da dietro, a sedici anni, suo fratello era ancora più bello, alto e magro come un giunco. Mycroft gli invidiava quel fisico asciutto che lui doveva faticare tanto per avere e che non riusciva nemmeno ad avvicinarsi alla sua perfezione.
“Smettila di cercare di dedurre cosa ti sono venuto a dire”
“Io non stavo…”
“Se non stavi cercando di dedurmi allora perché mi fissavi? Mi fai venire il problema di cui sono venuto a parlarti se continui”
Questo era certamente strana come frase. Sherlock si girò e indicò il cavallo dei suoi pantaloni. “Oh!” disse Mycroft stupidamente. Sherlock era eccitato. Solo perché lui lo stava guardando? Reazione interessante. Forse anche il suo fratellino provava lo stesso proibito sentimento per lui.
“Che devo farci? Mi succede ogni santa volta che penso a te! Ho cercato su internet ma non riesco a fare quella cosa con le mani… Non funziona nulla, devo solo aspettare che se ne vada ma poi torna!”
Mycroft era rosso come un peperone ma indicò al fratello i propri pantaloni, aveva lo stesso problema. Ora era Sherlock a guardarlo come un idiota. Un attimo dopo erano uno sopra l’altro, si rigiravano sul pavimento dell’ingresso, cercando la posizione più comoda per avere più frizione possibile, entrambi eccitati e senza sapere esattamente cosa fare.
Era chiaro che sarebbero venuti così, per terra, senza neanche essersi tolti i pantaloni. Mycroft prese il membro duro del fratello e lo sfregò da sopra la stoffa, Sherlock parve approvare perché imitò il suo movimento e presto entrambi vennero soffocando i propri gemiti nel collo dell’altro.
Rimasero ansimanti per terra, i vestiti fastidiosamente incollati ai loro corpi per il sudore e lo sperma. “Wow” sussurrò il più giovane “Non è così che mi sarei aspettato la mia prima volta” Mycroft affondò il volto nel collo del fratello per l’imbarazzo di ciò che stava per dire.
“Io si” Sherlock lo guardò sorpreso.
“Non hai mai… Ma hai venti tre anni! E poi che intendi che tu volevi che la prima volta fosse così? sul pavimento e senza nemmeno togliersi i pantaloni?”
“Stai zitto… Io volevo una cosa per la mia prima volta…”
“Sarebbe?”
“Te”
Sherlock lo guardò sorpreso. “Da quanto?”
“Da che avevo diciassette anni”
“Ma… ne avevo dieci allora…” Mycroft arrossì, si alzò improvvisamente e voltò le spalle al fratello.
“Credi che non lo sappia?” chiese senza quel tono saccente che aveva sempre, sembrava sconfitto. Come se si credesse un mostro.
“Dovevo dedurlo prima” sussurrò Sherlock abbracciandolo da dietro. “Non siamo normali noi… Credi che abbiamo qualcosa che non va?”
“Probabilmente”
“E ora che facciamo?”
“Beh… su Internet ci sono molti modi diversi per fare sesso tra uomini… che ne dici di sperimentare?”
“Con molto piacere”
E per quel giorno, il lavoro di Mycroft poteva aspettare.