
Pausa caffè
Il Torchwood era deserto, nessun attacco alieno era in corso e Jack si stava annoiando, aveva mandato tutti in vacanza ed era rimasto tutto solo con lo pterodattilo. Non era di certo una buona compagnia. Jack aveva deciso di provare a farsi un caffè da solo, per passare il tempo. Non aveva certo pensato che Ianto lo beccasse a toccare la sua preziosa macchina del caffè! Non doveva nemmeno trovarsi li!
“No, Jack! Voi americani non sapete farlo il caffè! Non si fa così, devi fare così” lo corresse mettendoglisi dietro, corpo premuto contro il suo e sorprendendolo non poco. Gli prese le mani tra le sue e, guardando da dietro la spalla, iniziò a muovergli le mani nei giusti movimenti e procedure.
Era praticamente impossibile per i due uomini non notare cosa la vicinanza così intima stesse facendo ai loro corpi. Il respiro di Jack si era fatto affannoso, e il battito di Ianto era forte contro la sua schiena. Per non parlare della chiara erezione che premeva contro il suo sedere.
Il caffè non sembrava più così necessario. Appena finito di prepararlo lo dimenticò lì, prese l’altro uomo per i fianchi e lo spinse contro il tavolo più vicino. Ianto sorrideva divertito, si leccò le labbra.
“Beh… Gli americani non sapranno fare il caffè ma siamo piuttosto bravi a letto”
“Come potrei mai smentirti su questo… capo?”
Jack si leccò le labbra. “Non puoi” Poi lo baciò con forza e spinse la sua erezione contro quella dell’altro. Notò vagamente che Ianto non indossava il suo solito completo impeccabile ma jeans e maglietta, gli donavano.
“Che ci fai qui?” chiese Jack tra un bacio e l’altro.
Ianto per tutta risposta, si abbassò velocemente i jeans e li scalciò via, non aveva nulla sotto. Jack si aprì i pantaloni velocemente e issò il suo compagno sul tavolo, questi chiuse le gambe attorno alla sua vita. Il suo membro sfiorò l’ingresso e la punta entrò dentro il corpo dell’altro senza nemmeno uno sforzo.
“Ah! Bastardo! Sei venuto a posta per questo vero? Sei già pronto per avermi dentro di te” sussurrò il capitano con aria divertita. Spinse con forza fino a essere completamente dentro al suo amante. Facendo leva sul tavolo, iniziò a muoversi sempre più velocemente dentro di lui, ogni spinta provocava un gemito da parte dell’altro, e anche lui aveva difficoltà a mantenere il silenzio.
Ianto iniziò a mordere e succhiare il suo collo sapendo che tanto sarebbe presto guarito senza lasciare tracce. Lo strinse a se, muovendosi verso di lui per farlo andare sempre più in profondità dentro di se, fargli colpire sempre il punto giusto. Era all’apice del piacere, si prese in mano ed iniziò a masturbarsi, bastarono due rapidi movimenti di polso per venire con forza tra loro.
Jack lo seguì subito dopo con un gemito di piacere che assomigliava molto al nome del compagno.
Rimasero li, ansimanti, fino a che le gambe di entrambi non iniziarono a far male per il troppo sforzo. Ianto ancora seduto sul tavolo e Jack tra le sue gambe, la testa poggiata sulla sua spalla.
“Ti prego… Prendi di queste iniziative più spesso” sussurrò Jack provocando una risata nel suo compagno che gli carezzò la testa.
“Perché la prossima volta non la prendi tu questa bella iniziativa invece? Sai quante volte ho desiderato di scoparti qui su questo tavolo…” sussurrò Ianto con malizia.
Jack lo guardò con gli occhi spalancati e sorrise. Si era trovato il partner migliore di tutti, non l’avrebbe lasciato andare tanto in fretta. “Vedremo…”