
Non mi seguire
Era ancora lui. Riusciva a percepirlo. Non è mica facile essere una supereroina ai giorni d’oggi, ci mancano solo gli scrittori che ti intralciano. Erano mesi ormai che quel Richard Castle appariva ogni volta che lei salvava qualcuno o usava i suoi poteri per fare del bene aiutando i newyorkesi come poteva.
Non era usuale per una città avere un eroe che la protegge, non tutti gli eroi erano sempre ben accetti, lei teneva un basso profilo, la sua identità era segreta, non voleva rischiare di finire come Batman. Si sentiva più una Superwoman lei, dopotutto, volavano entrambi e avevano la super forza. Gli altri poteri le avrebbero fatto spesso comodo ma lei non era un aliena dopotutto. Era nata così.
Le scuole di supereroi erano sempre meno frequenti oltretutto. Le persone scoprivano le identità segrete troppo facilmente ed i supereroi dovevano nascondersi. Era chiaro che presto sarebbe successo anche a lei.
Quel Castle aveva chiaramente capito chi era. Un giorno si stufò e lo bloccò in un vicolo prima che potesse accorgersi di nulla. L’uomo sembrava senza fiato, completamente preso alla sprovvista, non impaurito però, affascinato.
“Perché mi segui sempre?”
“Io… sono interessato… a te… a cio che fai…”
“Vuoi scrivere un libro su di me? Sai che cosa succederebbe se si scoprisse che un membro della polizia è una supereroina mascherata?”
“Scrivo gialli io… volevo scrivere su di te… come poliziotta. Non rivelerei mai la tua identità segreta a nessuno”
“Ti rendi conto che seguendo me qualcuno poteva seguire te e scoprire chi ero?”
“Volevo conoscerti…”
“Potevi chiedere”
Kate pensò se credere alle parole dello scrittore o no “Beh… Sono una tua grande fan Richard Castle, tu sei un mio fan, mi segui da mesi”
“Anni”
“Come?”
“Ti seguo da due anni, quattro mesi e venticinque giorni per essere esatto. Per i primi due anni ti seguivo da lontano, poi ho iniziato a seguirti, poi ho scoperto chi eri e…”
“Ti rendi conto che sei uno stalker?”
“Io voglio solo lavorare con te. Potrei esserti utile nei casi di polizia e aiutare in quelli da supereroina, ho delle spade laser a casa e so come usarle”
“Sei un idiota. Non perderò il mio tempo con te, a meno che tu non mi voglia ricattare me ne vado”
“Beckett!” Kate si fermò e lo guardò, quell’uomo era stranamente affascinante “Ti prego, dammi una possibilità”
“Dovrai chiedere al mio capo per aiutare con gli omicidi Castle… Per il resto, ci penserò” gli mandò un bacio, salutò e uscì dal vicolo.
Castle rimase li, si appoggiò al muro e sorrise. Le avrebbe fatto cambiare idea su di se, quella donna era incredibile, lui ne era già follemente innamorato.
“È una mia fan” sussurrò incredulo nell’aria. In quel momento non aveva nulla del solito saccente uomo pieno di se che tutti dichiaravano che fosse. Era solo un uomo disperatamente innamorato di una donna molto migliore di quanto si potesse permettere. Non gli importava. L’avrebbe conquistata. Ne era certo.