
Investigazioni private
Da quando era morto Odino i suoi figli non sapevano più che fare. Non erano particolarmente portati per molti lavori. Thor era evidentemente una di quelle persone che preferisce usare i muscoli piuttosto che il cervello, mentre Loki era esattamente l’opposto. Si completavano bene, ma nessuno li voleva assumere separatamente ne tantomeno insieme.
Successe tutto all’improvviso. Non avevano alcun titolo che spiegasse il perché quell’uomo si era presentato a loro. Fatto sta che se lo ritrovarono alla porta di casa. Era un vecchio amico di loro padre, sua figlia era scomparsa, non poteva contattare la polizia ma non aveva i soldi del riscatto.
Ne Thor ne Loki sapevano come potevano aiutare l’uomo, ma sapevano che lui aveva promesso di pagarli se avessero ritrovato sua figlia quindi si misero all’opera. Fu più semplice del previsto. Loki riuscì presto a capire dove tenevano prigioniera la bambina e, usando come al solito la sua forza bruta, Thor riuscì a trarla in salvo.
I rapitori vennero messi in prigione dalla polizia e l’uomo li pagò profumatamente per l’aiuto. Tornarono nel loro appartamento con l’adrenalina ancora in corpo. Si guardarono. Probabilmente fu l’adrenalina di aver risolto il loro primo caso con successo, la felicità per aver scoperto che c’era qualcosa che potevano fare insieme per guadagnarsi da vivere… I due si avvinghiarono l’uno all’altro in un bacio che non era affatto fraterno.
Forse si sarebbero pentiti delle loro azioni una volta mattina, ma mentre si spogliavano a vicenda non ci pensavano. Quando ebbero trovato entrambi sollievo, si ritrovarono ansimanti sul letto di Thor (l’unico matrimoniale)
Si guardarono con un sorriso soddisfatto. Insieme sussurrarono. “Odinson Bros: Investigazioni Private”