
Ingiustamente accusato
“Smettila Thor!!!” strillò Loki entrando in camera del fratello. “Non è possibile che continui con le tue scorribande e lasci che la colpa ricada su di me ogni santa volta!”
Thor saltò giù dal letto sul quale si era spaparanzato e lo fissò con l’espressione più innocente dell’universo, quella che lo aiutava ad uscire dai guai ogni volta. “Non so di che parli”
Loki gli puntò contro il dito minaccioso. “Sai esattamente di cosa sto parlando! So benissimo che sei stato tu ad andare a letto con tutti quegli uomini che poi si sono lamentati di ME ad Odino quando io non li avevo neanche mai visti… Non so nemmeno come li hai potuti convincere! Non siamo molto simili fisicamente…”
“Oh! Ma è facile… Ho detto loro che ero te e che con la magia mi ero trasformato in Thor per far ricadere la colpa sul mio innocuo fratellino…”
Loki lo guardò, gli occhi spalancati, la rabbia che piano piano scorreva lungo le sue vene. “Tu non fai mai nulla di divertente fratellino… Sei così noioso!” aggiunse Thor sbeffeggiandolo.
“E per questo tu ti ritieni in diritto di fare ciò che vuoi? Fingendoti me per giunta?” i pugni si strinsero fino a far sanguinare i palmi, Thor sembrava incurante dello stato d’animo del fratello, quasi non gli importasse.
“Certo che si… È così divertente…” Quasi non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò steso sul letto, suo fratello in grembo e una mano attorno al collo che lo soffocava. Cercò di divincolarsi ma era inutile, Loki probabilmente stava usando qualche suo potere magico per tenerlo dov’era.
“Sai fratello…” sibilò Loki al suo orecchio “C’è solo un motivo per cui non ho fatto nulla per fermarti fin’ora… Ma ora mi sono stufato!!! Vuoi che io sia meno noioso? Che faccia qualcosa? Che ne dici se ti girassi qui su questo letto e ti possedessi? Ti piacerebbe? Ti è piaciuto di certo con tutti quegli altri uomini”
Thor aveva gli occhi spalancati, era evidente che gli mancasse l’ossigeno, Loki lasciò la presa sul collo del fratello e sorrise beffardo. Era decisamente impossibile non notare la reazione del fratello al trattamento rude da parte sua.
“Vedo che avevo ragione… Ti piace proprio essere maltrattato è? Cos’è questo? Un tuo kink? Sei un sottomesso per caso fratellino? Così tanto che non ti importa nemmeno se la persona con cui fai sesso è il tuo stesso fratello?”
Thor cercava di dire qualcosa, scuoteva la testa, negava. “No… io… chiedevo… agli uomini… di dire… Loki… quando… venivano…”
Lo sguardo del dio più giovane si accese nel momento in cui comprese. “Tu… non sei un sottomesso… tu vuoi me?!”
Thor sorrise mesto e guardò di lato, improvvisamente non era più tanto baldanzoso come prima, non aveva più nulla della sicurezza che possedeva il Thor di quando Loki era entrato nella stanza.
Loki si leccò le labbra, guardò il fratello, lo obbligò a girarsi per guardarlo negli occhi. “Non facevi prima a chiedere?” Prima che Thor potesse aprire bocca per rispondere, le loro labbra si incontrarono in un bacio proibito, dolce, desideroso, presto le loro lingue si allacciarono tra loro, si carezzarono, i loro bacini iniziarono a muoversi di loro iniziativa.
Entrambi potevano sentire l’eccitazione dell’altro contro la propria. Si iniziarono a strusciare, le mani iniziarono a carezzare il corpo dell’altro in una danza vecchia quanto il mondo ma così nuova per loro.
Loki prese tra le mani i loro membri turgidi e iniziò a muovere la mano sempre più velocemente per portarli all’orgasmo. Entrambi gemettero di piacere e cercarono di soffocare i loro rumori nella bocca dell’altro quando vennero con una forza che non avevano mai provato con nessun altro.
Era evidente che il periodo delle marachelle di Thor fosse finito… Forse Loki avrebbe dovuto iniziare a comportarsi male per davvero da quel momento in avanti, giusto per rendere onore al suo nome.