
Sissignore
Erano un paio di settimane che John e Sherlock lavoravano ad un caso in una base militare. Mycroft li aveva mandati li per scoprire qualcosa sull’omicidio di una delle sue spie migliori. Ben presto capirono che il nome di Mycroft poteva aprire tante porte quante ne poteva chiudere.
Quando non riuscivano a entrare per determinati motivi, John usava la sua miglior voce da Capitano (l’uniforme l’aveva indossata tutto il tempo) e ordinava ai soldati di farlo passare. Funzionava stranamente bene.
E non solo sui militari. Era evidente che ogni volta che John usava quel particolare tono di voce ci fosse un cambiamento nel consulente detective, quel motivo che lo faceva arrossire e chiudere la giacca davanti a se per nascondere ciò che John sospettava essere un erezione.
Avrebbe dovuto controllare la veridicità di tale deduzione in un secondo momento, appena tornati a Baker Street possibilmente.
Il caso venne risolto in più tempo del previsto e quando arrivarono a casa, John aveva accettato definitivamente il suo desiderio nei confronti del suo migliore amico ed era evidente che il desiderio fosse reciproco.
Appena chiuse le porte del 221B, John guardò Sherlock con occhi da predatore, un brivido percorse la schiena del detective.
“Sherlock, se non vuoi nulla di tutto questo hai ancora la possibilità di dirmelo e non cambierà nulla tra di noi” disse il soldato senza avvicinarsi troppo per dargli la possibilità di scappare “Se vuoi una relazione sessuale oltre che di amicizia tra noi allora esegui i miei ordini alla lettera” Sherlock annuì la sua comprensione, gli occhi quasi neri dall’eccitazione.
“Ti rivolgerai a me con Sissignore ogni volta che ti porrò una domanda. Ti andrai a spogliare in camera tua e ti preparerai per me. Voglio trovarti nudo e ben aperto per accogliermi subito. Voglio che infili quelle tue belle dita da violinista dentro il tuo corpo e ti prepari a dovere. Hai capito?”
“Sissignore” rispose Sherlock tremante, le immagini di ciò che stavano per fare assalivano le loro menti eccitandoli a dismisura.
John sorrise soddisfatto della risposta. “Se qualcosa non va, ricordati di dire ‘Rosso’ e io smetterò… Capito?”
“Sissignore. Devo dire ‘Rosso’ signore”
“Bravo ragazzo. Ora vai” Sherlock corse verso la sua stanza iniziando a spogliarsi “E piega i vestiti” aggiunse il dottore.
Oh si… si sarebbero divertiti veramente tanto.