
Lezioni di guida
Stephanie Rogers non aveva mai imparato a guidare. Nella sua epoca, le macchine non erano così comuni e non aveva avuto molte possibilità di imparare dopo che era rimasta congelata nel ghiaccio.
Ora era quasi necessario nel caos che regnava nel mondo in cui si trovava. Chi altri poteva insegnarle come fare se non la sua amica Toni? Lei era un genio con tutte le cose tecnologiche ed era la ragazza che guidava meglio in assoluto di tutti gli Avengers. Inoltre era l’occasione perfetta per stare un po’ sola con lei.
Non ci aveva messo molto a capire di essersi innamorata della sua amica. Iron Lady era un icona, una nota play girl, aveva un ragazzo dopo l’altro. Stephanie non poteva far altro che ammirarla da lontano.
Ora però erano sole, l’auto in cui si trovavano era stupenda. Toni le aveva portate in una zona praticamente deserta dove poteva fare tutti gli errori che voleva fino ad aver imparato ed erano sole.
Mano a mano che la lezione andava avanti, Toni si faceva sempre più vicina, le indicava spesso i pedali e le loro mani si incontravano sempre più spesso.
“Parcheggia” ordinò la ragazza. Stephanie fece come richiesto e si fermò inserendo il freno. In modo del tutto inaspettato il suo sedile venne spinto all’indietro con forza e lei si ritrovò Toni sulle gambe.
La ragazza sembrava sapere esattamente cosa voleva perché in un attimo si ritrovò assalita dalle labbra di lei e si ritrovò a ricambiare il bacio che le stava donando con passione ma anche incertezza. Non è che avesse avuto tutta questa gran esperienza e poi non capiva il perché di quell’assalto, non che si lamentasse…
“Credi che non lo sappia? Credi che non abbia capito cosa provi per me Steph?” chiese Toni tra un bacio e l’altro. “Credi che non sappia perché hai scelto me per queste lezioni di guida?”
La bionda era senza parole, scosse la testa guardando la mora cercando di capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Toni prese la mano della sua amica e la portò sotto la gonna, lasciandole carezzare il calore umido del suo sesso attraverso le mutandine bagnate dall’eccitazione.
“Cavolo” gemette Stephanie alla sensazione. Sapere che Toni era nella stessa sua situazione era un sollievo e un piacere e la faceva desiderare il corpo dell’altra ancora di più. Spostò di lato le mutandine di lei ed infilò un dito in quel corpo caldo che così ardentemente aveva desiderato.
Toni arcuò il corpo gemendo di piacere. Era bellissima, i lunghi capelli neri che le ricoprivano parzialmente il viso, le pupille dilatate e un espressione di puro piacere. Infilò due dita dentro di lei, il suo dolce nettare scivolava lungo la sua mano. Stephanie non potè fare a meno di liberare la mano e assaggiarla, due dita oscenamente spinte nella sua bocca per poter assaggiare quel sapore incredibile.
L’altra ragazza gemette sopra di lei, ansimante. Stephanie la prese di peso e la fece sedere sul volante, le gambe aperte, le mutandine si persero da qualche parte in auto e Stephanie si ritrovò ad assaggiarla dalla fonte. La sua bocca leccava con desiderio quel bianco nettare, succhiando il clitoride della ragazza, le sue labbra, la sua lingua e le sue mani tentavano di toccare e scoprire sempre di più e la sua mente memorizzava ogni cosa nel caso non ci fosse una seconda volta.
Con una mano ancora bagnata prese a masturbarsi da sola mentre con l’altra mano e con la lingua continuava a penetrare la sua compagna. Le mani di Toni erano tra i suoi capelli biondi e stringevano con forza, il corpo rannicchiato attorno alla sua testa.
La vista di Stephanie che si masturbava mentre le provocava tale piacere, la portò a raggiungere uno degli orgasmi più forti della sua vita. Ringraziando di stare in un luogo deserto gridò il nome dell’altra ragazza con forza prima di accasciarsi ansimante addosso a lei.
Tra gli spasmi attorno alle sue dita, il liquido che le inondava la bocca, il suo profumo muschiato e le proprie mani che si muovevano dentro di se, a Stephanie bastò sfiorarsi il clitoride con un dito per venire con forza gridando il nome della sua compagna.
Rimasero li, Toni seduta sul volante dell’auto e Stephanie con la testa sul suo grembo in un abbraccio pieno di parole non dette e significati nascosti.
Con un involontario movimento del corpo, Toni suonò il clacson ed entrambe saltarono per aria per il suono. Si guardarono tra loro ed iniziarono a ridere per l’assurdità della loro situazione. Toni si rimise sulle gambe della sua compagna e le baciò la bocca assaggiandosi sulla sua lingua. Si curò di leccarle bene le dita una ad una e si strinsero ancora una volta prima di ritornare a New York.
La loro storia, non era di certo finita li tra i vetri appannati della macchina dopo una lezione di guida, era appena iniziata.