
Giochi infantili?
Tony prese il modellino di Hulk e cercò di imitarlo. “Hulk spacca!” Bruce glie lo prese dalle mani.
“Hey! Smettila di prendere in giro l’altro me!” Tony ridacchiò.
“Mica ti stavo prendendo in giro”
“Si invece!” disse lo scienziato prendendo il modellino di Iron Man. “Io sono Iron Man, sono Tony Stark ed il mio nome è così importante che lo scrivo pure sui palazzi e tutte le ragazze cascano ai miei piedi”
“Io non faccio così!” disse l’inventore indignato.
“Si che lo fai” Disse Bruce prendendo il modellino di Hulk e mettendogli in braccio quello di Iron man.
“Che fai”
“Insceno come Hulk ti ha salvato la vita”
“Non mi hai preso in quel modo”
“Si invece” Tony ricordava perfettamente come Hulk l’aveva stretto a se, come una cosa preziosa, aveva sentito che dentro quell’essere mutato c’era il suo amico, che era lui che lo aveva salvato.
“Non ti ho mai ringraziato sul serio per avermi salvato. È stato… Grazie”
“Uh Tony Stark senza parole!” Disse Bruce con un sorriso leggermente commosso. “Non devi dirlo neanche” aggiunse mettendo una mano sulla spalla al suo amico.
La sensazione di quella mano amica era incredibile e Tony voleva solo sentirla ancora. Non era la prima volta che fantasticava sul suo amico. Era ridicolo. Pareva quasi che essere salvato da lui lo avesse reso la principessa in pericolo che si innamora del suo salvatore.
“Tony? Stai bene?” chiese Bruce preoccupato. Tony si passò le mani sul volto e sorrise al suo amico.
“Tutto ok non ti preoccupare”
Bruce guardò i pupazzetti che aveva in mano e decise di provare a vedere che reazione avrebbe provocato. Voleva testare una teoria. Prese entrambi i personaggi e li fece baciare. Era una cosa stupida, ma causò in Tony una sorpresa incredibile. I suoi occhi caddero sulle labbra del suo amico. Stava forse implicando che lo poteva fare? Poteva baciarlo? Come i due pupazzetti?
Bruce prese la decisione per lui. In un attimo si ritrovò il suo amico in grembo, le loro labbra unite tra loro in un bacio pieno di sorpresa e desiderio represso. Nessuno dei due era mai stato con un altro uomo, ma non si sarebbero fatti scoraggiare facilmente. I due pupazzetti giacevano dimenticati sul tavolo accanto a loro, uno sopra l’altro, i volti ancora vicini.