
Luci natalizie
“Sherlock! Lasciami subito andare!” disse John dimenandosi sulla poltrona. Il detective lo aveva legato con qualcosa mentre dormiva a quanto pare. Non vedendolo da nessuna parte smise di divincolarsi per vedere cosa lo teneva legato e notò un altro particolare oltre al fatto di essere legato dalle lucine che dovevano addobbare l’albero di Natale, era anche senza vestiti.
Arrossì violentemente, che aveva in mente il suo fidanzato quella volta? “Sherlock!!!”
Un paio di mani dalle dita lunghe e sottili gli carezzò il petto da dietro prendendo i suoi capezzoli fra le dita. “O mio Dio… Sherlock… nnngh… che diamine? Oh…” Forse si sarebbe dovuto lasciare andare alle somministrazioni del suo fidanzato. Gli aveva chiesto tante volte di provare il bondage ma non intendeva in quel modo.
Sherlock gli carezzò il petto per poi fare il giro della poltrona e mettersi di fronte a lui, era gloriosamente nudo. E molto eccitato. John rischiava veramente di hiperventilare se continuava così. Il detective alzò una gamba e poggiò il ginocchio accanto a John, sul bracciolo della poltrona. L’altra gamba la imitò dall’altro lato e John si ritrovò il membro dl suo compagno davanti alla bocca.
Iniziava a piacergli davvero molto la situazione. Sherlock si resse alla spalliera mentre John lo prendeva tra le labbra ed iniziava a succhiare felicemente, la sua lingua leccò il glande e poi giù lungo tutta la lunghezza dell’erezione fino a sfiorare i testicoli per poi tornare verso l’alto e prenderlo tutto in bocca come un ghiacciolo particolarmente gustoso.
Sherlock pareva incapace di dire nulla. Improvvisamente si ritrasse, le sue ginocchia scivolarono dai braccioli e Sherlock si ritrovò con il sedere sospeso a pochi centimetri dalla sua erezione. Lo prese in mano e si sedette su di lui. Il corpo del detective era caldo, umido e accogliente, era ovvio che si era preparato in anticipo e il solo pensiero sarebbe stato in grado di farlo venire in quel preciso istante ma riuscì a calmarsi.
Sherlock si chinò a baciarlo sulle labbra e la consapevolezza di dove fosse stata la sua bocca fino a pochi istanti prima rese il bacio ancora più erotico. Sherlock strinse le mani attorno al proprio membro mentre cavalcava John sempre più velocemente. E John non poteva fare altro che guardare, immobilizzato com’era dalle luci di Natale, godendo ogni movimento dei loro corpi uniti ma non potendo toccare e stringere a se il compagno.
Era una delle cose più erotiche che aveva mai fatto. Non ci volle molto prima che John venisse dentro al corpo di Sherlock il quale si alzò nuovamente nella posizione iniziale sui braccioli della sedia e venne nella bocca aperta del suo compagno che deglutì felicemente assaporando il sapore del suo amore.
Decisamente una delle esperienze migliori della propria vita. “Quando ho detto che dovevamo decorare l’albero di certo non intendevo questo” sussurrò. Sherlock si sedette sul suo grembo e si avvinghiò a lui, volto poggiato nell’incavo del collo del dottore. “Non che mi stia lamentando” sentì il detective sorridere e rimasero così per un po’ riprendendo fiato.
“Mmmh Sherlock?”
“Che c’è?” rispose l’altro con voce assonnata.
“Potresti liberarmi prima di addormentarti?” Per poco il detective non cadde dalla poltrona. Blaterando scuse a destra e a manca fino a che John non fu libero e potè abbracciarlo e rassicurarlo. “Va tutto bene Sherlock, mi è piaciuto molto, sto bene, non hai fatto nulla che io non volessi, è stato un bellissimo regalo di Natale”
Sherlock sorrise e si lasciò abbracciare.