
Finalmente giugno era arrivato, e con esso anche il mese del Pride. Dorcas e Marlene erano super eccitate. Quest’anno avrebbero partecipato al loro primo Pride, per le strade colorate di Londra insieme ai loro amici.
-Marls hai visto i miei appunti di diritto privato?- gridò la mora mentre rovistava tra appunti e libri.
-Mmfp- tentò di dire l’altra ragazza comodamente distesa sul divano mentre mangiava dei pop corn.
- Ora si che mi è tutto chiaro- commentò sarcasticamente Dorcas mentre raggiungeva la bionda.
Marlene deglutì e le sorrise.
-Dicevo che non ne ho idea. Hai dato l’esame sul diritto europeo l’altro ieri. Vieni qui è rilassati un po’.- si spostò facendo un po' di spazio sul divano. Dorcas scosse la testa, ma si accomodo comunque, Marlene le si accoccolo subito accanto, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Ti invidio, come riesci a concentrarti su altro? Io sto contando i giorni che mi separano dal giorno del Pride. Sirius mi manda post su instagram inerenti al mese del Pride in continuazione.-
Dorcas rise mentre accarezzava i capelli della sua ragazza.
-Lo so, metti sempre ‘Girls like girls’ e ‘ Born this way’. Comunque anch’io non vedo l’ora che arrivi il 17 giugno, ma devo lo stesso continuare con la mia carriera universitaria, in più la sessione non si prepara da sola.- alzò le spalle rubando alcuni pop corn.
Ripresero a vedere MasterChef in tv, in silenzio, godendosi la reciproca compagnia.
Come ogni mercoledì Dorcas passava da casa per vedere sua madre e dirle come stavano andando i suoi esami e l'università in generale.
-Ciao, sono a casa.- chiuse dietro di sé la porta e si avviò verso la cucina dove avrebbe sicuramente trovato la madre.
Però ad accoglierla oggi non c’era solo lei, ma anche una donna e un ragazzo che doveva avere all’incirca la sua stessa età.
-Dor, eccoti. Ti voglio presentare una mia cara amica e collega, Anne e suo figlio, Thomas.- Si salutarono e Dorcas prese posto al tavolo.
- Allora, tua madre mi ha detto che fai l'università, giurisprudenza, giusto? come ti trovi?- si voltò verso di lei, Anne, sorridendo. Dorcas ricambiò educatamente il sorriso.
-Si, sono al terzo anno di giurisprudenza e mi sto trovando benissimo. Mi piace quello che studio.- le rispose cortesemente la mora.
- Bene, è molto importante che ti piaccia quello che studi, migliora il rendimento scolastico. Anche Tom fa l'università, ha concluso il terzo anno di medicina.- indicò suo figlio orgogliosamente.
Dorcas sorrise incerta, non sapendo bene cosa dire, per fortuna fu la stessa donna a toglierla dall' impiccio ringraziando sua madre per le chiacchiere e il tè, ma che ora lei e Thomas dovevano congedarsi.
Salutati gli ospiti e chiusa la porta, Dorcas aiutò sua madre a sistemare la cucina.
-Allora cosa ne pensi di Thomas, è proprio un bel ragazzo, no?-
La ragazza alzò un sopracciglio voltandosi verso la madre.
-Beh si, non è male.-
Sua madre sorrise soddisfatta e un pensiero iniziò a sfiorare la mente di Dorcas, che si fermò di colpo e si girò totalmente verso di lei.
-Cosa stai cercando di fare, mamma?-
- Beh ti sto dando una mano. Thomas è bello, è single e fa medicina e inoltre Anne è una mia carissima amica.-
Questa risposta spiazzò Dorcas che rimase immobile e sbigottita per diversi minuti. Sua madre stava cercando di organizzare un appuntamento tra lei e questo Thomas.
-Mamma che stai dicendo? Io sto con Marlene da ormai un paio d’anni e sono lesbica, e tu lo sai, tel’avevo detto.-
Sua madre scrollò le spalle indifferente. -Tu e Marlene siete molto amiche e vi volete molto bene, credi di amarla ma non è così, è solo una fase, confondi l’amicizia con l’amore, capita nei giovani. Thomas è un bravo ragazzo ed è perfetto per te ed inoltre prima o poi vorrei dei nipotini.-
Dorcas non sapeva che dire. Aveva creduto che sua madre avesse accettato il suo orientamento sessuale quando un anno fa aveva fatto coming out. Invece no, sua madre credeva che fosse solo una fase, un capriccio e nel frattempo organizzava degli appuntamenti con i figli delle sue amiche.
Dorcas non sapeva se essere delusa, arrabbiata o amareggiata.
Prese la borsa dalla sedia e ignorando i richiami di sua madre, si voltò e lasciò l'appartamento.
Nei giorni seguenti Dorcas aveva ancora le parole della madre che le giravano in testa e che comandavano il suo umore, non proprio dei migliori.
Marlene la stava osservando con uno sguardo preoccupato, dall’altro lato del tavolo.
-Vuoi dirmi che ti tormenta?- riprovò a chiedere per la milionesima volta. L'occhiataccia che ricevette indietro la fece sbuffare. - Però con questo umore è difficile che riuscirai a goderti il Pride.-
- Forse non vengo.- mormorò Dorcas evitando lo sguardo di Marlene che era rimasta sorpresa dalle parole appena sentite.
Le si avvicinò e le volse le braccia intorno alla vita e mormorò fra i suoi capelli -Hey amore. Per favore parlami, dimmi che succede.-
Dorcas si rifugiò nell'abbraccio e posò la testa sulla spalla della sua ragazza.
-Mia madre sta organizzando appuntamenti tra me e i figli delle sue amiche, non accetta la nostra relazione e pensa che sia solo una stupida fase. Credevo che stesse andando tutto bene, non era successo nulla durante il mio coming out, invece l'altro giorno scopro che non supporta sua figlia e che si illude che io possa cambiare.-
Marlene la strinse di più contro il petto.
Poi si staccò e la prese per mano e la trascinò fuori casa.
-Ti ho detto che in questo momento non ho voglia di partecipare al Pride.- Dorcas la guardò torva senza però fare nulla per fermare la bionda.
- Io non so come puoi realmente sentirti in questo momento Dor. Ma voglio ricordarti che non sei sola. Guarda i nostri amici, pensa a Sirius e Regulus che hanno i peggiori genitori omofobi al mondo probabilmente, o al padre di Barty o a quello di Mary che fa finta che sua figlia non esista, perché non l'ha accettata come ragazza. Sono tutte persone orrende e non solo loro, ma è per questo che facciamo il Pride, per questo motivo esiste il mese dell’orgoglio, non solo per fare festa , ma per manifestare la nostra presenza, i nostri diritti. Far comprendere a persone come loro che noi esistiamo e che non rimarremo in silenzio, che faremo casino fino a che l’intero mondo non ci presta attenzione. Questo è uno dei significati del Pride, un altro significato e che non sei solo ma ci sono moltissime altre persone come te e che manifestano insieme a te.-
E Dorcas la vide quella grandissima folla che si riversava nelle strade, cantando e urlando slogan, un insieme di colori, bandiere sventolate e persone, tutti uniti da un unico scopo.
E vide i suoi amici in mezzo alla folla con la loro gioia e il loro orgoglio.
Vide James e Lily coperti da una grande bandiera bisessuale e un cartello con su scritto “Non si giudica un libro dalla copertina. Siamo una coppia queer e siamo orgogliosi di questo.”
Accanto c'erano Sirius, con una bandiera gay a mo’ di mantello che urlava e saltava divertito, e Remus, che sventolava una bandiera bisessuale e guardava il suo ragazzo con uno sguardo orgoglioso e innamorato.
Dietro di loro si tenevano per mano Regulus e Barty anche loro con una grossa bandiera gay sulle spalle, Crouch teneva un cartellone con sopra la scritta “Mamma tranquilla sono Gay non Fascista”.
Vicino c’era Evan con la bandiera asessuale adagiata sulle spalle che teneva per mano Mary che stava sventolando la bandiera transgender.
Erano tutti lì, a gridare e manifestare per i propri diritti.
-No matter gay, straight, or bi', lesbian, transgender life, I'm on the right track, baby, I was born to survive.- le canticchio Marlene nelle orecchie, a tempo con la canzone.
Dorcas le sorrise e la baciò.
- Ti amo.-
- Anch’io ti amo. Qualunque cosa pensa mia madre, io so per certo che questa non è una fase! Ma la mia vita, la mia bellissima vita.-
Marlene la prese per mano e si aggiunsero anche loro alla manifestazione.
Al Pride, a quella protesta colorata che annunciava al mondo che loro esistevano, che non sarebbero più rimasti nell’ombra, che ognuno aveva il diritto di amare chi voleva ed essere chi voleva.
Fine