
tokaku/haru
Sono sole nella proprietà di famiglia degli Azuma, la prima volta che Haru le chiede di insegnarle a maneggiare e lanciare i coltelli; Tokaku non è particolarmente entusiasta al prospetto di metterle in mano un'arma, sotto sotto spaventata dall'idea di non esserle più utile, ma è consapevole che sia importante che l'altra impari a proteggersi da sola e non esita più di qualche minuto prima di acconsentire. La disturba sapere di non poter essere sempre con lei a difenderla in caso di pericolo, ma è ancora un sicario ed è impossibile essere costantemente al suo fianco.
Non può negare di essere divertita dai continui tentativi falliti di Haru, però; sembra che la giovane Ichinose sia completamente negata nell'utilizzo della sua arma preferita.
"Devi tenerlo così," dice, premuta contro la sua schiena per modificare la sua presa, con i capelli dell'altra che le fanno il solletico al naso; le dita di Haru sono rilassate, non resistono quando le muove nel posto giusto, e Tokaku sorride perché può quasi vedere la sua espressione concentrata, ha passato così tanto tempo con lei che può quasi fiutare la sua determinazione. "Adesso prendi la mira," continua, circondandole con dita delicate il polso mentre alza un poco il suo braccio, e per un attimo stringe l'altra mano sul suo fianco morbido per incoraggiarla; si allontana di un passo, ancora alle sue spalle, studiando la sua postura con occhio critico, e annuisce nel constatare che è buona. "Respira come ti ho mostrato, rilassati, e quando sei pronta, lancia," ordina, incrociando le braccia sul petto mentre attende in silenzio.
La ragazza rimane ferma nella stessa posizione per qualche minuto, preparandosi, e Tokaku non riesce a trattenere una breve risata quando finalmente la vede lanciare; non ha bisogno di guardare il bersaglio per sapere che l'ha mancato, e in ogni caso il broncio sulle labbra dell'altra glielo farebbe comunque capire.
"Haru è una frana," la sente borbottare, con un tono quasi petulante e parlando come d'abitudine di sé in terza persona, e Tokaku sta ancora sorridendo quando la vede voltarsi verso di lei.
"È la prima lezione," le ricorda, posandole ancora una volta una mano sul fianco e tirandola piano a sé per baciarle le labbra; è ancora strano farlo, sapere di poterlo fare e permettersi questo piccolo piacere, ma Haru non esita a circondarle il collo con le braccia e rispondere con entusiasmo alla sua tenerezza. "E dopotutto ci sono io a proteggerti, non c'è fretta," aggiunge quando allontana un poco il viso, sorridendo di riflesso nel vederla piegare le labbra.
"Haru è fortunata ad avere Tokaku-san al suo fianco," sussurra soltanto, la gratitudine evidente come sempre nella sua voce, prima di premere ancora una volta la bocca contro la sua.