
Sexting!
Era iniziato tutto quella mattina. Sherlock aveva deciso di seguire un caso senza John. Non lo faceva spesso ma quella mattina John si era sentito male, e Sherlock non voleva che peggiorasse alla vista di un cadavere.
Ovviamente, John si era offeso ed aveva iniziato ad importunarlo mandandogli sms e facendolo distrarre dal cadavere che aveva davanti a se.
“Mi manchi, è noioso l’appartamento senza te – JW”
“Caso – SH”
“Lo so ma mi annoio comunque… che potrei mai fare qui? Tutto solo?”
“Non so John, leggi un libro –SH”
“Che ci fai con il Kamasutra gay tra i tuoi libri? – JW”
“Cosa? Non ho detto di leggere uno dei miei! – SH”
“I miei li ho già letti… Interessante questa posizione, dovremmo provarla – SH”
“Quale? –SH”
“Non so… è scritto in greco!!! Sarebbe la posizione in cui tu dovresti stare disteso con le gambe in su mentre io mi faccio penetrare da te mente mi tiri dalle braccia e spingi i piedi sulla mia schiena –SH”
“Certo che è in greco che ti aspettavi? – SH”
“Ora mi sto immaginando tutte queste belle posizioni. Sono molto… stimolanti. Visto che non ho nulla da fare starò qui, nudo sul letto a masturbarmi – JW”
“Smettila di darmi queste descrizioni – SH”
“Perché? Ti eccita? Ti eccita pensare che ho la mano attorno al mio membro eretto e due dita dentro di me? – JW”
“Come fai a mandare messaggi se stai facendo tutto questo? –SH”
“Al momento nel mio corpo c’è un vibratore… Non mi riempie quanto te ma devo accontentarmi. Ho una mano libera – JW”
“Se non la smetti di scrivere queste cose torno a casa! –SH”
“Sarebbe bello se lo facessi… Potrei averti dentro di me invece di questo vibratore… Amo quando facciamo sesso e mi prendi violentemente, possedendomi come non ho mai permesso a nessuno di possedermi! –JW”
“Ok. Torno. Preparati –SH”
“Ti aspetto a gambe aperte –JW”
Sherlock risolse il delitto rapidamente, quasi in maniera automatica, voleva andarsene il prima possibile. I messaggi di John gli avevano provocato un fastidioso problema. Si fiondò dentro casa, sfilò tutti i vestiti nel breve tragitto dalla porta alla camera da letto e trovò John nudo, a gambe aperte, che si masturbava languidamente con la punta del vibratore che fuoriusciva appena dal suo corpo.
“Ciao…”
Il detective non perse tempo con i convenevoli. In un attimo sfilò il vibratore e ne prese il posto con una spinta decisa dei fianchi, facendo gemere di piacere un John molto stupito. Sherlock prese il suo compagno per i fianchi ed iniziò a muoversi con forza, quasi in modo crudele. John non poteva fare altro se non stringere le lenzuola nel pugno che non era stretto attorno alla propria erezione e farsi trascinare dal piacere che il suo compagno stava regalando a entrambi.
Vennero all’unisono, gridando il nome l’uno dell’altro. Dopo che si furono leggermente calmati vennero i baci, dolci, languidi, sinceri baci d’affetto.
“Ci sei riuscito comunque a risolvere il caso?”
“Certo che si… Per chi mi hai preso? Ma non lo rifare!”
John comprese completamente il suo errore quando qualche giorno dopo gli arrivò un messaggio mentre stava in clinica. “Ora tocca a me –SH”