
Fake guns
Sherlock non voleva andarci a quella partita, la trovava una attività stupida ed inutile, perché mai doveva trovare divertente spararsi con delle pistole piene di vernice? Ci era andato solo perché glie lo aveva chiesto Molly e lei era l’unica persona che lui riuscisse a sopportare.
Si mise la stupida divisa da paintball che gli era stata data e prese un finto fucile. Al meno sarebbe stato di certo tra i più bravi… Aveva sparato con armi vere lui…
Come aveva dedotto guardando gli altri giocatori, nessuno era alla sua altezza. Beh, quasi nessuno. Dopo aver colpito tutti gli altri ragazzi e ragazze con palline di vernice, si accorse che mancava ancora qualcuno. Era un ragazzo basso, biondo e a cui lui non aveva prestato la minima attenzione. Era l’unico oltre a lui a non avere una macchia addosso.
Quel ragazzo era decisamente interessante. Sherlock non si accorse nemmeno di lui, gli si avvicinò di soppiatto e fu solo con un salto all’ultimo momento che il giovane Holmes riuscì a schivare il colpo. Poi si girò ad osservarlo e… improvvisamente le armi giocattolo non erano più così stupide, il biondino non era più così normale, era… stranamente sexy.
Vederlo li con l’uniforme da paintball ancora immacolata, l’arma giocattolo in mano e un sorriso di vittoria sul volto lo fece distrarre a tal punto che non si accorse nemmeno che il ragazzo stava ricaricando l’arma per sparare un colpo dritto al suo petto.
L’impatto lo fece cadere a terra e il ragazzo, John, ecco come aveva detto di chiamarsi, gli si avvicinò, gli posò la mano sul petto, proprio dove lo aveva colpito, al cuore. Poi gli sorrise.
“Preso” Sherlock lo guardò a bocca aperta.
“Non vale… ero distratto…”
“E da cosa?” chiese John ridacchiando.
“Da te… Dovrebbe essere illegale essere così… sexy?” Non era abituato a dire certe cose quindi si nascose come sempre dietro la sua maschera di antipatia, quella che faceva scappare tutti. “Vuoi fare il medico nell’esercito, per questo sei così bravo a non farti colpire e ad usare un arma anche se giocattolo. Tuo fratello è un alcolista e per questo sei scappato di casa per entrare nell’esercito”
John lo guardava a bocca aperta. “Come?”
“L’ho dedotto” disse con il naso all’insù. Stranamente John si mise a ridere.
“È stato incredibile!”
“Davvero? Non lo dicono in molti”
“Io non sono molti” John si chinò e premette le proprie labbra contro quelle dell’altro ragazzo in un bacio casto. Sherlock portò stupito le mani alle labbra. Voleva essere baciato ancora. Doveva essere baciato ancora.
“Di certo non lo sei” sussurrò stupito prendendo l’altro per la collottola e baciandolo con forza. Forse Molly non era l’unica che riusciva a sopportarlo dopotutto.